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Serbia opportunita per di interesse per gli investitori italiani, affari en Serbia

Profilo Serbia
analisi di un’ opportunità
Profilo Serbia 1
PROFILO SERBIA
analisi di un’opportunità
Questa analisi si pone come obiettivi quelli di fornire un visione d’insieme sufficientemente dettagliata, ma
certamente non esaustiva, del Paese e di analizzarne alcuni dei settori che ne compongono il sistema
economico e che si prestano ad essere oggetto di interesse per gli investitori italiani.
Partendo da un analisi macro, si procede via via ad andare più nel dettaglio analitico per cercare di fornire
quante più informazioni utili sul “Sistema Serbia”. Infatti dopo aver preso in considerazione aspetti relativi
al contesto generale riguardante, la morfologia territoriale, il clima e le altre “variabili ambientali”(sempre
in una logica economica), si passa ad analizzare il contesto politico, sociale e demografico della Serbia di
questi giorni; dopo di che si procede ad una breve analisi del sistema economico-monetario. Le analisi di
cui sopra, per cosi dire “introduttive”, oltre all’interesse che possono rivestire in se stesse, sono non solo base
fondamentale per poter sviluppare le ulteriori analisi dei vari settori, ma la loro corretta interpretazione
costituisce condicio sine qua non per qualsiasi progetto di investimento sul territorio della Repubblica di
Serbia.
A questo punto l’analisi diventa più concreta e puntuale, entrando nel vivo di alcuni settori del sistema
economico serbo. Osservando i dai dati ed analizzando i risultati sul commercio estero e del mercato
interno, passando per i settori bancario ed assicurativo (nei quali la presenza italiana è alquanto
consistente) la navigazione si sposta nei settori agroalimentare, tessile, edile, energetico e trasporti, settori
questi ultimi molto dinamici. L’analisi si concentra poi su tematiche forse meno affascinanti ma
sicuramente non meno importanti o meno interessanti per i potenziali investitori, quali il sistema sanitario
ed educativo. Infine si valuta il contesto degli investimenti in base al quadro normativo vigente ed alle
possibilità ed incentivi da esso offerti.
Profilo Serbia 2
CONTENUTI
1 TERRITORIO, CLIMA ED AMBIENTE
2 SISTEMA SOCIO-POLITICO
3 POPOLAZIONE
3.1 Composizione e insediamento
3.2 Lavoro
3.3 Salari e stipendi
4 CONSUMI E SISTEMA DEI PREZZI
4.1 Entrate
4.2 Uscite
4.3 Valutazione
4.4 Sistema dei prezzi
5 ECONOMIA
6 IMPORT-EXPORT
6.1 Analisi complessiva
6.2 Import
6.3 Export
6.4 Serbia-Italia
7 MERCATO INTERNO
8 VIE DI COMUNICAZIONE
8.1 Premessa
8.2 Strade
8.3 Ferrovia
8.4 Rete fluviale
8.5 Via aerea
8.6 Trend
9 POSTE E TELECOMUNICAZIONI
9.1 Poste
9.2 Telecomunicazioni
9.2.1 Telefonia fissa
9.2.2 Telefonia Mobile
9.2.3 Internet
9.2.4 Trasmissioni via cavo
9.2.5 Spesa media mensile
10 STRUTTURA DEL SETTORE ENERGETICO
11 SISTEMA BANCARIO E ASSICURATIVO
11.1 Banche
11.2 Assicurazioni
12 L’AGROALIMENTARE
13 COMPARTO TESSILE
14 EDILIZIA
14.1 Industria edile
14.2 Processo di costruzione
14.3 Immobiliare
15 LEGNO
16 ISTRUZIONE E SCIENZE
16.1 Educazione
16.2 Scienze
16.3 Riflessi sul lavoro
17 SANITA’
18 INVESTIMENTI NORME ED INCENTIVI
18.1 Forme societarie ed imprenditoriali in Serbia
18.2 Incentivi finanziari per chi investe
19 IMPOSTE E CONTRIBUTI
19.1 Imposte e Contributi
19.2 Normativa tributaria
19.3 Dogana
Profilo Serbia 3
1 TERRITORIO, CLIMA ED AMBIENTE
Un’area di 88361 km² con 2397 km di confini fluviali e terrestri, il territorio della Serbia essenzialmente ha
una composizione morfologica divisa in due parti, la zona centro-meridionale molto più montuosa e la parte
centro-settentrionale (soprattutto Vojvodina, ma non solo) che è quasi completamente pianeggiante. La Serbia
ha un sistema montuoso abbastanza esteso, si contano una trentina di monti che superano quota 2000 m. La
montagna più alta è il monte Djeravica che fa parte della catena montuosa di Prokletije, la cui cima tocca 2656
m, poi c’è il monte Sar, che arriva a quota 2651. Fra le altre montagne vale la pena ricordarne alcune la cui
importanza va aldilà delle altezze che raggiungono. Mokra Gora, ad esempio, con i suoi 2154 m, ha una
particolare importanza soprattutto da un punto di vista paesaggistico-naturalistico. E’ una zona incantevole
che la Serbia sta cominciando a sfruttare turisticamente cercando per il momento di ridurre al minimo
l’impatto ambientale. A testimonianza di quanto detto, puo essere portato quanto segue: il regista (serbo) Emir
Kusturica, l’ha scelta come ambientazione per la costruzione di un villaggio etnico, all’interno del quale ha poi
realizzato una città del cinema. L’importanza di Kopaonik, che raggiunge 2017 m, è forse soprattutto dovuta
all’importanza che ha come località sciistica, sicuramente la più attrezzata e più nota in Serbia. Zlatibor che
non rientra tra le cime più alte, e che in realtà non è una vera e propria montagna deve la sua importanza allo
sfruttamento, per la verità un po’ selvaggio, che ha subito dal punto di vista edilizio-turistico; molti hanno
costruito la loro seconda casa l o l l’hanno acquistata, o ancora l vanno a trascorrere ì ì ì periodi di vacanza o
fine settimana nelle strutture ricettive presenti. Nel loro insieme le zone montuose della Serbia, costituiscono
una risorsa fino ad oggi poco se non per niente sfruttata sotto molti punti di vista, a cominciare da quello
paesaggistico-ambientalistico, leggasi “turismo”, per finire con quello dello sfruttamento delle risorse esistenti.
Anche fiumi e canali compongono una parte importante del territorio del Pease. Ci sono più di 4000 km di
fiumi e più di 900 km di canali, che si trovano un po su tutto il territorio, anche se, quelli più importanti
sviluppano la maggior parte del loro corso nella zona centrale e settentrionale. I fiumi più lunghi infatti,
Danubio(2783-588)¹, Sava(945-206)¹, Tisa(966-168)¹, questi ultimi affluenti del Danubio, si concentrano tra
la Vojvodina e la Serbia centrale. Tra i fiumi più importanti, in pratica solo La Drina(346-220)¹ lungo il suo
corso va verso il sud della Serbia. L’importanza di questo fiume è anche “culturale-letterario”. La Drina ha fatto
da sfondo alla realizzazione del libro “Il Ponte sulla Drina” con il quale Ivo Andric vinse nel 1961 il Nobel per
la letteratura. Fra gli altri numerosi fiumi aggiungiamo solo la Morava, anche esso affluente del Danubio, che i
308 km del suo percorso li effettua tutti in Serbia. I canali invece si possono dividere in due grandi famiglie, i
canali di Bačka, la cui lunghezza complessiva supera i 400 km di cui 355 km navigabili ed i canali di Banat
che hanno una lunghezza totale superiore ai 500 km di cui 316 km navigabili. Il territorio comprende alcuni
laghi, per un estensione totale che supera i 4 km², il più grande è sicuramente il lago di Djerdap 253 km² dei
quali 75 km² in territorio rumeno ed un volume di acqua di 5000 m³; un altro lago da segnalare non per la
sua grandezza ma per il fatto che si trova a 1213 m sopra il livello del mare, è il lago di Vlasina.
In Serbia esistono circa 480 aree naturali protette tra cui 5 parchi nazionali, 14 parchi naturali, 74 riserve,
321 monumenti naturali e 43 aree di interesse storico-culturale. Inoltre esistono 644 rarità naturali fra fauna
e flora e circa 120 specie selvatiche di fauna e flora. Dei cinque parchi nazionali quello di più vecchia
costituzione è Fruska Gora costituito nel 1960, mentre quello più recente, è Šar Planina del 1986, gli altri tre,
¹ fra parentesi i km totali e i km in territorio serbo (tutti navigabili) dei fiumi. Il fiume Tisa è collegato con il Danubio da un canale navigabile.
Profilo Serbia 4
i più noti, sono Tara(1981) e Kopaonik (1981), ed il meno noto, Djerdap(1974), che è anche il più grande con
circa 63 mila ettari. Quello con il maggiore dislivello è il parco Kopaonik che parte dai 640 metri sul livello del
mare per arrivare ai 2017 metri. Il più alto invece è quello di Šar Planina che arriva a 2640 metri. Ci sono poi
diverse aree che l’Unesco ha inserito nella lista dei siti sotto protezione internazionale come patrimonio
naturale e culturale: tra i più importanti citiamo i diversi monasteri centenari come quello di Sopocani, di
De ani, di Gracanica, e molti altri che sono sparsi in tutto il territorio serbo ma in particolare č nella regione del
Kosovo e Metohija.
La situazione climatica della Serbia non si discosta molto da quelle delle altre regioni europee, il numero dei
giorni di pioggia varia fra i 100 e i 200 a seconda della zona. I giorni di neve variano da 10 a 170, quelli di
vento forte da 10 a 250, mentre i giorni di sole da 66 a 94, con una percentuale di umidità media durante
l’anno che va da un minimo del 65% ad un massimo del 85%. La temperatura media annuale varia tra i 3,5° di
Kopaonik e i 13° di Belgrado.
Nella seguente tabella sono riassunti alcuni dati relativi alle città più grandi della Serbia che sono situate nelle
tre diverse aree del paese:
Dati/Città Belgrado Novi Sad Niš
Temperatura media annuale 13° 11,7° 11,9°
Giorni di Pioggia 138 137 130
Gioni di Neve 33 20 39
Giorni di Sole 93 90 83
Giorni di vento Forte 78 55 24
Umidità media annuale 69% 76% 71%
Anno 2006
Qui sotto invece sono presentati i dati relativi alla temperatura di Belgrado:
Belgrado Temperatura dell’aria in °C
Annuale Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
Temperatura media 13,8 -0,5 1,9 6,5 13,7 17,4 20,2 24,7 20,9 19,2 15,2 8,9 4,3
Anno 2006
Profilo Serbia 5
2 SISTEMA SOCIO-POLITICO E STATO SOCIALE
La Serbia è una democrazia parlamentare unicamerale. La formazione del Parlamento, che si compone di 250
mandati, viene decisa tramite un sistema elettorale proporzionale, a turno unico, senza preferenze, con
sbarramento al 5%. La media dei votanti nelle ultime tre elezioni (2003-2007-2008) per la formazione del
Parlamento è stata c.a. del 60% su un numero di aventi diritto che si aggira intorno ai 6,5 milioni. Finiti gli anni
novanta, e con l’inizio del nuovo secolo il partito più votato, prima delle ultime elezioni, era il partito radicale
che attestava la sua percentuale di votanti intorno al 28%. Nelle ultime elezioni (maggio 2008) si è avuto una
piccola sorpresa, il partito radicale ha mantenuto in termini percentuali la sua parte di voti, ma non ha più la
maggioranza relativa in parlamento che è passata nelle mani della coalizione pro-europa, che ha ottenuto c.a. il
38% dei voti. Questa coalizione è formata dal partito democratico del Presidente della Repubblica Tadić e dal
partito dell’allora Ministro dell’Economia (che nel 2007 aveva ottenuto il premio come miglior Ministro delle
Finanze al mondo) Dinkić, il G17, oggi vice premier e Ministro per l’Economia e lo Sviluppo Regionale. Questa è
una novità molto importante per la Serbia nel suo cammino per la completa adesione alla Comunità Europea.
Adesso, finita l’era dei tre mandati consecutivi dell’ex premier Koštunica, tutti, serbi per primi, si aspettano dal
governo del Primo Ministro Cvetković, un percorso di riforme, cambiamenti, investimenti e miglioramenti
importanti nel Paese. Un primo atto concreto in questa direzione è stata la firma e la ratifica del Parlamento, del
Trattato di stabilizzazione e associazione con l’Europa, primo passo nel percorso di adesione all’Europa dei 27.
Un altro atto in direzione Bruxelles è la redazione del piano nazionale per l’integrazione della Serbia in Europa.
Aldilà di atti formali e cartacei però, c’è bisogno di azioni concrete. Da questo punto di vista un esempio è la
strategia per il rafforzamento delle esportazioni per il periodo 2008-2011. La Serbia di recente ha già incassato
dei notevoli punti a favore, come la concessione di esportare nel resto del nostro continente il latte prodotto nel
Paese, purché rispetti le normative sulla qualità e sicurezza. Stesso provvedimento si prospetta per i cereali.
Molto altro ancora va comunque fatto. Oltre all’elezione del parlamento anche l’elezione del Presidente della
Repubblica viene fatta come diretta espressione del voto dei cittadini, però con un sistema maggioritario a
doppio turno. L’attuale Presidente della Repubblica Tadić è al suo secondo mandato, che scadrà nel 2012, grazie
alla vittoria al secondo turno nelle ultime elezioni presidenziali che si sono svolte all’inizio del 2008. Anche
questa volta come nelle precedenti presidenziali del 2004 l’attuale presidente ha sconfitto il candidato del
partito radicale Nikolić. Il numero di aventi diritto che hanno partecipato alle elezioni presidenziali nel 2008 è
il linea con i partecipanti alle recenti elezioni parlamentari, mentre nelle due precedenti tornate per le
presidenziali si attestava, al 38% nel 2003 ed al 48% nel 2004. Sia il Parlamento che il Presidente della
Repubblica hanno un mandato della durata di quattro anni.
Un potere a parte, indipendente, è quello della giustizia.
Dal punto di vista delle politiche amministrative e sociali molto impegnativo è il percorso di riforme che la
Serbia si trova a dover affrontare. Molti programmi sono stati già redatti e approvati ed alcuni hanno
cominciato a trovare attuazione, se non in toto, almeno in parte.
Esiste una strategia di riforme per l’amministrazione e la gestione statale, i cui obiettivi fondamentali si ispirano
a quelli che sono i trend internazionali:
✔ passaggio da una società Informatizzata
✔ passaggio da una visione economia nazionale ad una più ad ampio raggio
✔ passaggio da una pianificazione di breve periodo (cosiddetta d’emergenza) ad una di lungo periodo
✔ passaggio da una amministrazione statale centralizzata ad una sempre più decentralizzata
Profilo Serbia 6
questi elementi ispiratori hanno portato alla definizione degli obiettivi più importanti da raggiungere, che
possono essere così riassunti:
✔completamento del processo di costruzione di uno stato democratico, basato su principi di responsabilità,
chiarezza, economicità ed efficacia
✔costruzione di una amministrazione statale rivolta ai cittadini, capace di offrire sia al settore pubblico che
privato un livello di servizi di alta qualità a costi ragionevoli
I due obiettivi sopra citati dovranno essere ottenuti seguendo e attuando alcuni principi guida:
➢ decentralizzazione
➢ de-politicizzazione
➢ professionalizzazione
➢ razionalizzazione
➢ modernizzazione
Soprattutto questi principi, che in altri Stati potrebbero sembrare cosa scontata, in Serbia assumono una
importanza molto rilevante, particolarmente nel settore dell’amministrazione pubblica.
Per quel che riguarda la decentralizzazione questa andrà effettuata secondo uno tra questi tre metodi:
· devolution
· deconcentrazione
· delegazione
o in base ad una loro combinazione. Quando si parla di decentralizzazione non si pensa solo a quella
amministrativa ma anche a quella fiscale. La de-politicizzazione andrà conseguita attraverso il rafforzamento e
l’allargamento di un sistema di impiego e di carriere basato sulle capacità professionali e sui risultati ottenuti,
ma anche stabilendo meccanismi, sia interni che esterni, che impediscano ingerenze politiche nelle carriere
degli impiegati a qualsiasi livello.
Professionalizzazione, significa costruire enti ben istruiti, responsabili ed efficaci, all’interno dei quali lavorino
impiegati preparati ed al servizio dei cittadini. Razionalizzazione ha come finalità la costruzione di enti
organizzati in maniera ottimale che riescano ad offrire un elevato livello di servizi minimizzando le spese.
La modernizzazione si può sintetizzare con il processo di informatizzazione sistematica e semplificazione dei
processi amministrativi e con la formazione del personale a questo scopo. La via è quella di integrare ed
implementare il sistema attuale con nuovi e più funzionali strumenti informatici.
All’interno della strategia di riforme per l’amministrazione e la gestione statale, rientra la riforma del sistema
degli stipendi per gli impiegati statali. Allo stato attuale i dipendenti pubblici hanno uno stipendio fra il 10% ed
il 20% più basso dei dipendenti privati; è necessario cercare un livellamento ed un adeguamento agli attuali
costi della vita. La riforma del sistema degli stipendi, però, va aldilà di un semplice aumento e rientra in un più
ampio discorso di riqualificazione dei dipendenti attualmente operativi, là dove possibile, e dell’assunzione di
nuovi dipendenti qualificati.
Per avere un’idea del numero di persone che direttamente sono interessate da queste ed altre riforme, ecco
alcuni dati:
Numero di persone impiegate in società con proprietà statale – 692 mila circa
Numero di persone impiegate nella pubblica amministrazione e nell’assicurazione sociale – 143 mila circa
Numero di persone impiegate in società con proprietà sociale – 235 mila circa
Altra importante riforma é quella che riguarda la difesa sociale e la diminuzione della povertà, nel rispetto ed in
accordo alle direttive europee. In quest’ottica gli obiettivi principali della riforma sono:
Profilo Serbia 7
il miglioramento del sistema di individuazione delle persone in condizioni disagiate, delle persone
impossibilitate a lavorare, l’incremento dei servizi di assistenza sociale, con una attenzione particolare alle
persone con esigenze particolari e/o portatori di invalidità, fornendo assistenza a domicilio ed aiuti, il
miglioramento del sistema di informazione dei cittadini sui programmi di assistenza sociale e lo sviluppo di
progetti speciali per l’integrazione dei rom, dei rifugiati e delle persone sottoposte ad emigrazione forzata.
I dati inoltre rilevano che in Serbia:
 esiste un numero di rifugiati che varia dai 250.000 ai 300.000
 vivono 490.000 poveri che equivale al 6,6% della popolazione
Il numero di persone che in Serbia sono assistite, è il 14,7% degli households, circa 113 mila persone, che sono
assistite in base alle leggi sul Social Welfare, un numero in diminuzione rispetto agli anni precedenti.
I modi adottati per aiutare le persone sono:
 indennità familiari
 indennità di assistenza
 assistenza per la ricerca di lavoro
 cura della casa e cura quotidiana, riparo temporaneo, sistemazione in altre famiglie e istituzioni
 mezzi per chi vive in istituzioni e altre famiglie
 sussidi economici una tantum
Le singole municipalità possono inoltre fornire altri aiuti:
 indennità di maternità
 indennità per bambini
 assistenza per i costi negli anni pre-scolastici per bambini non assistiti da genitori
 assistenza per i costi negli anni pre-scolastici per bambini con difficoltà sviluppate
 rimborso dei costi sostenuti negli anni pre-scolastici per bambini di famiglie finanziariamente
vulnerabili.
Nel sistema di assistenza sociale rientrano anche le persone diversamente abili, per le quali però non ci sono dati
ufficiali né sul numero totale, né sul tipo di difficoltà. Alcuni dati indicano solo che più dell’80% ha più di 45
anni, e che in maggioranza vivono nelle aree extra urbane.
In discussione in Parlamento c’è una legge fondamentale, non solo per il Paese al suo interno, ma anche per la
sua adesione alla Comunità Europea, quella che riforma la normativa antiriciclaggio e contro la corruzione.
In programma ci sono altre riforme sociali come quella contro il fumo, per il miglioramento delle condizioni di
vita degli anziani, per la diminuzione della disoccupazione e il miglioramento delle condizioni dei lavoratori.
Ulteriore progetto di riforma riguarda la protezione ambientale, per un miglior sfruttamento delle risorse, una
migliore difesa e rispetto dell’ambiente e per ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici e migliorare le
condizioni della salute pubblica e della qualità della vita. Esistono grandi opportunità di investimento nelle
tecnologie pulite, nello sviluppo di prodotti ecologicamente accettabili, nella creazione degli impianti di
riciclaggio, etc. Nel periodo 2007-2016 è previsto nel Paese un livello di investimenti pari a 4,2 miliardi di euro,
la quota maggiore per l’energia 1,2 miliardi, un miliardo per la gestione dei rifiuti, circa 850 milioni per l’acqua
ed altro ancora.
Tutte le riforme, quelle sopra menzionate e altre quali ad esempio quella del sistema di controllo e sorveglianza
per la riduzione della corruzione o ancora altre, sono appoggiate, sostenute, qualche volta imposte, finanziate o
co-finanziate, dalla comunità internazionale e/o dalla comunità europea o da una delle loro agenzie come ad
esempio, l’agenzia europea per la ricostruzione.
Profilo Serbia 8
3 POPOLAZIONE
3.1 Composizione e insediamento
La popolazione della Serbia si compone di c.a. 7.400.000 abitanti, escludendo il Kosovo e Metohia, con una
distribuzione per area geografica, che secondo l’ultimo censimento datato 2002, era cosi:
· Totale Serbia c.a. 7.500.000
· Serbia centrale c.a. 5.500.000
· Vojvodina c.a. 2.000.000
con una distribuzione per sessi che nel 2007 e stata stimata essere così:
· 100% persone, 7.400.000 c.a
· 48,2% uomini, 3.566.800 c.a.
· 51,8% donne 3.833.200 c.a.
praticamente la stessa distribuzione che si registrava già nel 2003. In particolare la percentuale di donne è
maggiore nelle fasce di età, 30-44 e 60+, mentre gli uomini sono prevalenti nelle fasce di età giovani, 0-14, e
15-29. L’unico cambiamento di rilievo che si è avuto dal 2003, è che la maggior parte della popolazione non è
più rappresentata dagli ultra sessantenni, ma dalla popolazione compresa nella fascia di età, 44-59.
Questo sta a significare un ringiovanimento della popolazione, la cui tendenza non sembra destinata ad
arrestarsi a breve.
La seguente tabella mostra la composizione percentuale della popolazione:
Totale Genere Tipo di
Insediamento
Regione Soglia di
povertà
Età 2003 2007 Uomini Donne Urbano Extraurbano
Belgrado Vojvodina Serbia
Ovest
Serbia
Est
Serbia
Sud
Sopra Sotto
0 – 14 13,7 14 14,8 13,2 13,9 14,1 13,1 14,7 14,4 13,7 15 13,6 19,5
15-29 19,4 20 21 19,1 21,7 17,6 21,9 20,9 19,2 17,3 19 20,3 15,8
30-44 18,8 19,3 19,6 18,9 19,7 18,6 19,5 19,4 18,1 18,7 21,4 19,4 17,7
45-59 22,7 22,4 24,1 24,2 24,8 23,3 25,1 24,7 23,9 23,7 21,8 24,6 17,6
60+ 25,5 22,6 20,5 24,5 19,8 26,4 20,4 20,3 24,3 26,7 22,8 22,1 29,4
Totale 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100
Dai dati in tabella viene conferma della tendenza al ringiovanimento della popolazione, evidenziata anche dalla
crescita percentuale nelle fasce di età più giovani. Altro dato che emerge dalla tabella è la ancora alta
percentuale di persone che vivono al disotto della soglia di povertà. In particolare si evidenziano agli estremi
delle fasce di età il 29,4% di over 60 e il 19,5 degli under 14, che vivono sotto la soglia di povertà. In tutte le
fasce di età comunque la percentuale di persone che vive al di sotto della soglia di povertà sebbene sia in forte
calo rispetto al 2003( -7%), risulta ancora molto elevata.
19.4 Lavoro
Facendo sempre riferimento ai dati del censimento del 2002 la popolazione (soggetti tra 15 e 64 anni di età,
Profilo Serbia 9
l’86,4% del totale) era cos divisa in base alla attività o inattività ì lavorativa:
Persone attive: 57,9% del totale, corrispondente a c.a 3.751.920 persone
Persone economicamente attive: 51,6% c.a. della popolazione totale, corrispondente a circa 3.343.680 persone
Persone che non lavorano: 48,4% c.a. del totale, corrispondente a circa 3.163. 320 soggetti
Nel tempo questo dato si è andato modificando ne modo seguente, con dati al 2007 (soggetti tra 15 e 64 anni di
età, circa l’84% della popolazione):
Persone attive: 54% del totale della popolazione, corrispondente a circa 3.356.640 persone
Persone economicamente attive: 47% del totale della popolazione, corrispondente a circa 2.291.520 lavoratori
Persone che non lavorano: 53% del totale della popolazione nazionale, corrispondente a 3.294.480 soggetti
Del totale delle persone economicamente attive nel 2007(maggiore ai 15 anni di età, fino a 64 anni):
lavoratori permanenti 77,1%
lavoratori temporanei 7,8%
lavoratori stagionali 8,4%
lavoratori occasionali 6,7%
Nel corso degli anni il tasso di disoccupazione ha avuto un andamento altalenante, considerato in un periodo
medio lungo prima è cresciuto superando il 20% per tornare adesso a diminuire. Nel corso del 2007 si è
attestato al 18%, tornando ai valori del 2004, un valore ancora molto elevato ma migliore dei due anni
precedenti in cui si era mantenuto al di sopra del 20%.
Tasso di disoccupazione
2000 20001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Totale 12,09 12,23 13,28 14,63 18,50 20,8 20,.9 18,1
15-64 anni 13,26 13,36 14,47 16,00 19,53 21,83 21,.56 18,8
Il tasso di disoccupazione poi è molto diverso in base alla fascia di età considerata. Sempre facendo riferimento
al 2007, la fascia di età con il tasso di disoccupazione più elevato è quella 15-24, con il 37,2%, mentre quella
con il più basso tasso di disoccupazione è quella 55-64, con il 6,2%.
Come logico, una certa influenza sul tasso di disoccupazione ha anche il livello di scolarizzazione. Limitandoci
alla scuola dell’obbligo, più sale il livello di scolarizzazione più diminuisce il livello di disoccupazione.
Guardando al numero di impiegati per tipo di impiego, relativamente agli anni più recenti, emerge il dato, per
certi versi logico, che gli impiegati da lavoro dipendente sono largamente in maggioranza rispetto agli impiegati
da lavoro autonomo.
Impiegati
2005 2006 2007
Impiegati¹ 2068964 2025627 2002344
Impiegati in imprese,
organizzazioni e istituzioni
1546471 1471750 1432851
Profilo Serbia 10
Imprese individuali, bussines
personali e loro impiegati
522493 522493 569494
¹( escluso il numero dei produttori del settore agricolo)
Il numero che manca (circa 290 mila),per arrivare al totale delle persone attive, dovrebbe rappresentare il
numero dei produttori agricoli. Ragionando in termini percentuali relativamente al settore di impiego, il 23,6%
dei lavoratori è impiegato nel settore agricolo, il 27,5% nell’industria, il 43,6 nei servizi e il 5,3% in altro.
19.5 Salari e stipendi
Passando all’analisi dei salari e stipendi percepiti dai lavoratori in Serbia, la seguente tabella presenta una
classificazione per macro aggregati settoriali e anche per aree geografiche relativamente agli anni 2007 e
all’anno in corso, dei salari medi netti pro-capite. Oltre alla logica e normale crescita che hanno avuto, nel corso
del periodo considerato, la prima annotazione riguarda la diversa distribuzione a livello regionale. La Vojvodina
infatti, in quasi tutti i macro settori analizzati presenta un livello del salario medio più elevato rispetto alla
Serbia centrale. Un discorso a parte per la capitale, Belgrado, che pur entrando territorialmente a far parte della
regione centrale, ha un livello medio dei salari nettamente più elevato rispetto alla media della regione, con
432,75 € mensili.
salari e stipendi ¹ in €
Salarie stipendi netti
Totale anni precedenti 2007 2008²
2002 2003 2004 2005 2006
Totale Serbia
centrale
Vojvodina Totale Serbia
centrale
Vojvodina
Totale 115,2 143,7 176,3 218 271,3 347 346,1 349,2 393,6 392,6 396,3
Agricoltura,
forestali e opere
di approvvigiona
113,4 133,2 172,9 221 265,5 259 269,3 320,7 317,2 322,9
Profilo Serbia 11
Agricoltura Industria Servizi Altro
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
mento idrico 106,4
Pesca 139 133,2 152,7 204,3 201,7 194,9 154,1 212,9 242,6 146,6 288,3
Cave e miniere 161,6 192,1 226,4 262,4 334,2 435,2 429,2 494,2 481,8 471,5 582,5
Manifattura 95,8 112,4 137,9 174,3 221,4 275,8 260,2 315 318,4 299,5 364,4
Elettricità, gas e
approvvigiona
mento di acqua 165,3 206 252,3 304,6 362,4 473,3 470,9 484 498,3 496,8 504,9
Costruzioni 107,6 131 157,5 190,4 239,9 310,7 296,6 358,8 360,1 344,6 409,5
Commercio
all’ingrosso, al
dettaglio e
riparazioni 91,1 118,4 149,4 193,7 248,3 311,7 323,7 264,2 371 388 303
Hotel e ristoranti 81,7 99,9 118,7 0 183,5 232,7 236,9 204,1 269,2 273,9 242,1
Trasporto,
stoccaggio e
comunicazioni 136,6 173,9 210,7 254,3 309 372,8 382,6 339,1 428,1 442,6 378,5
Intermediazione
finanziaria 210,6 302 379,3 485,6 611,2 736,9 734,2 743,5 784,6 788,3 775,7
Attività real
estate, renting 128,6 175,6 212,8 275,1 317,3 423,6 420,5 436 449,8 444,6 470,8
Publica
amministrazione
e assicurazione
sociale 149,1 197 233,4 282,9 345,4 425,7 429,1 415,2 468,9 472,3 458
Educazione 116,8 157,2 185,3 231,9 282,3 359,8 360,5 358,1 421,9 425,3 413,8
Salute e Welfare 131 163,3 198,3 229,1 279,1 383,2 388,3 369,3 406,9 409,2 400,7
Altre servizi
sociali e personali 128,9 170,4 207,7 246,2 288,7 345,6 329,2 392,8 384,1 369,8 424,6
¹(cifre arrotondate per approssimazione decimale, cambio costante 1 euro= 80 dinari)
²(dati riferiti al periodo gennaio-luglio)
La maggior parte delle voci presenti in tabella sono degli aggregati composti da un insieme di sotto-voci; i dati
relativi ai salari perci rappresentano una media di tutte le sotto-voci incluse in ogni voce. ò Se ne deduce che il
valore medio espresso per ogni voce in tabella può non rispecchiare la realtà delle singole componenti. Volendo
fare un esempio se si prende l’aggregato manifatturiero il salario medio netto pro-capite di tutto l’aggregato era
pari, nel 2007, a 275 €. All’interno di questo macro settore troviamo però differenze significative, ad esempio il
salario medio netto di chi lavorava nel settore del tabacco era, sempre nel 2007, 866 €, mentre quello di chi
lavorava nel settore della lavorazione di tessuti e filati era di 120 €. Stesso discorso nel macro settore delle cave
e miniere, all’interno del quale rientra il settore dell’estrazione di petrolio grezzo e gas i cui lavoratori, potevano
contare (2007) su un salario di 513 €, mentre chi estrae pietre si fermava a 266 €. Nel campo dell’elettricità chi
lavorava nella fornitura di elettricità, gas e acqua calda aveva un salario medio netto mensile di 557 €, chi era
nella purificazione e distribuzione di acqua 337 €. Nel macro aggregato del trasporto, i lavoratori del trasporto
aereo si staccavano nettamente dalla media con 650 €.
A livello generale il settore meglio retribuito è quello della intermediazione finanziaria, con salari simili sia nella
intermediazione pura sia nel settore assicurativo e fondi pensione. Mentre i settori peggio retribuiti sono quello
Profilo Serbia 12
dela pesca, quello manifatturiero, ma anche quello ristorativo alberghiero.
Nella tabella seguente sono esposti i dati relativi all’incremento percentuale dei salari medi netti pro-capite
rispetto all’anno precedente:
indici di crescita dei salari base anno precedente
2003 2004 2005 2006 2007 2008¹
Var. % 24,7 22,6 23,6 24,5 27,9 19,4
¹(variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente)
come si evince gli aumenti nel corso degli anni sono stati consistenti. Immediatamente vengono in mente due
serie di ragioni: la prima è la base di partenza dei salari che era molto bassa, e la seconda il forte e veloce
sviluppo che sta conoscendo il paese nel corso degli anni. Queste due motivazioni possono non essere le uniche,
ma sicuramente sono state importanti.
Profilo Serbia 13
4 CONSUMI E SISTEMA DEI PREZZI
4.1 Entrate
Per analizzare il livello dello standard di vita in Serbia sono stati analizzati due macro elementi, rispettivamente,
le entrate e le uscite degli households. Per le entrate, sono state prese in considerazione, quelle dovute a salari,
pensioni, assistenza sociale, cash dall’estero (pensioni dall’estero, regali da parenti ed amici che vivono
all’estero), agricoltura ed anche entrate di specie (semi-prodotti e regali in specie ricevuti e consumati), ed altro
ancora. La struttura delle entrate nel 2007 è stata per il 49,4% composta da salari da lavoro, questa voce
rappresenta largamente la voce più consistente. Questa percentuale mostra delle differenze tra aree urbane ed
extra-urbane, mentre nelle prime la percentuale sale al 56,4, nelle aree extra-urbane, scende al 38,2. Dopo i
salari, la voce più importante sono le pensioni con il 20,9%. Anche nelle entrate pensionistiche si puo notare
una differenza con le aree urbane che hanno una percentuale del 23,2%. Al contrario le entrate “agricole” e
quelle di specie, risultano nettamente più elevate nelle aree extra-urbane.
In accordo a questi dati la media mensile delle entrate per household è pari a 43569 dinari ( c.a. 545 euro, 1
euro = 80 dinari), anche su questo dato si notano delle differenze. La media mensile di entrate pro capite per
household c’è l’ha la città di Belgrado, con un livello medio superiore del 9,7% rispetto alla media nazionale;
pari cioè, a 47787 dinari (poco meno di 600 euro), mentre il livello medio più basso si registra nella zona sudest
del Paese con 38938 dinari (poco meno di 490 Euro), il 10,6% in meno rispetto alla media nazionale.
Sostanziali differenze si notano anche nelle fonti delle entrate pro-capite. La prima tabella mostra i dati relativi
a due macro aggregati, aree urbane ed aree extra-urbane:
Entrate medie mensili in Euro Struttura della entrate in percentuale
Totale Aree urbane Aree extra-urbane Totale Aree urbane Aree extraurbane
Entrate medie mensili pro
capite
545 € 551€ 536 € 100% 100% 100%
Guadagni da impiego 269 € 312 € 205 € 49,4% 56,4% 38,2%
Pensioni (anzianità,
familiari, disabilito)
114 € 128 € 93 € 20,9% 23,2% 17,3%
Benefits da assicurazioni
sociali
12 € 10 € 13 € 2,1% 1,9% 2,5%
Entrate in contanti
dall’estero
11 € 7 € 17 € 2,0% 1,3% 3,2%
Entrate da agricoltura 37 € 9 € 80 € 6,8% 1,6% 14,9%
Entrate di specie 40 € 19 € 71 € 7,4% 3,6% 13,3%
Entrate Finanziarie 47 € 48 € 46 € 8,6% 8,7% 2,1%
Altre entrate 15 € 18 € 11 € 2,8% 3,3% 8,5%
Come si vede dai dati, esistono delle differenze fra aree urbane ed extra-urbane. La prima è sicuramente quella
relativa alle entrate agricole e di specie, che ovviamente, hanno un’incidenza molto più elevata nelle aree extraurbane.
Un’altra, è la maggiore incidenza, sempre nelle aree extra-urbane, delle entrate in contanti dall’estero e
Profilo Serbia 14
dei benefits da assicurazioni sociali. Se si scende un po più nel particolare (vedi tabella seguente), nella capitale
il 58,75% delle entrate derivano da guadagni da lavoro dipendente, una percentuale sensibilmente più alta di
quella che si registra in altre parti del paese come ad esempio nell’est, dove la stessa fonte di entrate ha una
percentuale pari al 40,9%.
Nella tabella di seguito vengono indicate per area le fonti di reddito pro-capite medie mensili:
Serbia Centrale
Città di
Belgrado
Totale Totale Ovest Šumadia Est Sude-est Vojvodina
Entrate medie mensili pro
capite
545 € 525 € 520 € 540 € 553 € 487 € 598 € 536 €
Totale 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100%
Guadagni da impiego 49,4% 44,8% 46,3% 44,7% 40,9% 46,1% 58,7% 48,2%
Pensioni (anzianità,
familiari, disabilitò)
20,9% 20,5% 18% 21% 21% 21,8% 21,7% 20,7%
Benefits da assicurazioni
sociali
2,1% 2,3% 1,9% 2,2% 2,3% 2,9% 1,3% 2,6%
Entrate in contanti
dall’estero
2% 2,9% 2,2% 2,7% 6,5% 1,1% 1,1% 1,5%
Entrate da agricoltura 6,8% 9,4% 11,5% 9,1% 9,1% 8,2% 1,6% 7,3%
Entrate di specie 7,4% 9,6% 10,1% 9,6% 10% 9% 3,5% 7,3%
Entrate Finanziarie 8,6% 8,4% 8,3% 8,2% 8,5% 8,8% 8,3% 9,3%
Altre entrate 2,8% 2,1% 1,7% 2,5% 1,7% 2,2% 3,8% 3,1%
(anno 2007,con 1 euro =80 dinari)
Come emerge dai dati in tabella, mentre in alcune fonti di entrata, le percentuali sono più o meno costanti, per
altre voci si rilevano delle differenze anche significative. Come già in precedenza evidenziato, la percentuale di
entrate pro-capite derivanti da impieghi a Belgrado, è decisamente più elevata rispetto alla media, questo
elemento non è sorprendente, così come non lo è, sempre nella capitale, la bassa percentuale di redditi da
agricoltura e delle entrate di specie.
Nella seguente tabella sono riportati i dati sulle modifiche delle fonti di reddito pro-capite dal 2002 al 2007:
Reddito medio mensile Percentuale di crescita/diminuzione Struttura delle entrate in percentuale
2002 2007 Nominali Attualizzati 2002 2007
Totale 279 € 545 € 95,4% 14,7% 100% 100%
Guadagni da impiego 123 € 269 € 118,3% 28,1% 44,1% 49,4%
Pensioni (anzianità,
familiari, disabilitò)
45 € 114 € 153% 48,5% 16,1% 20,9%
Benefits da
assicurazioni sociali
4 € 12 € 210% 82,1% 1,3% 2,1%
Entrate in contanti
dall’estero
8 € 11 € 33,4% -21,7% 3% 2%
Entrate da agricoltura 30 € 37 € 23,4% -27,6% 10,8% 6,8%
Entrate di specie 36 € 40 € 12,4% -34,1% 12,9% 7,25%
Profilo Serbia 15
Entrate Finanziarie 26 € 47 € 83% 7,4% 9,2% 8,6%
Altre entrate 7 € 15 € 63,5% 27% 2,5% 2,8%
Dai dati in tabella si notano, a parte il normale e naturale aumento del livello complessivo delle entrate, che si
sono avute nel corso degli ultimi cinque anni, delle modifiche nella struttura delle entrate. Soprattutto quando si
guarda l’incidenza delle singole voci, sul livello medio del reddito mensile, si puo notare come sia aumentata
l’incidenza dei redditi da stipendio e quelli da pensione, anche se in misura diversa. Al contrario risulta in
diminuzione l’incidenza dei redditi da agricoltura e di quelli di specie. Le variazioni nell’incidenza delle altre
voci di entrate sono invece meno significative. In particolare risultano in leggero aumento i benefits da
assicurazioni sociali, mentre sono in diminuzione le entrate finanziarie e le entrate di contanti dall’estero.
Naturalmente anche all’interno di questi dati ci sono delle differenziazioni da fare, che non sono e non possono
essere evidenziate da tabelle generali:
✔ Se si considera la parte più povera degli households la struttura delle fonti delle loro entrate rispetto
alle entrate da lavoro, l’incidenza si ferma la 29,6%, molto al disotto dell’incidenza media di questa
fonte; mentre le entrate dovute a benefits da assicurazioni sociali sono al 6,9% valore che supera più di
tre volte il valore medio di incidenza di questa voce.
✔ In generale poi la struttura delle entrate si differenzia molto se la si valuta nelle aree urbane ed extraurbane.
Ad esempio, l’incidenza delle pensioni, è al 38,3% nelle aree urbane e al 24,4 nelle aree extraurbane.
Le entrate per agricoltura hanno un’incidenza molto superiore nelle aree rurali toccando il 15%
del totale della struttura delle entrate, mentre le entrate di specie hanno un incidenza del 17% nelle
zone extra-urbane.
✔ Se si considera inoltre l’aggregato delle entrate sulla base delle spese effettuate, si nota una correlazione
positiva fra l’aumentare delle spese sostenute, e la percentuale di incidenza dei redditi da lavoro sul
reddito medio mensile, per parte di popolazione che ha aumentato le proprie spese. Più precisamente,
l’incidenza di questa voce sale al 60,2%.
✔ La struttura delle entrate della parte di popolazione con uno basso standard di vita è caratterizzata da
una percentuale di entrate pensionistiche più elevata. In particolare se si considera il 40% degli
household che hanno un più basso tasso di spesa, l’incidenza della voce pensioni sale a circa 1/3 del
totale, mentre per quella parte di household con il più alto tasso di spese questa voce, incide solo al 12%.
✔ Infine se si considerano le entrate da agricoltura e quelle di specie la loro incidenza complessiva sulla
parte di household con un più basso tasso di spesa è pari al 23,6 il che è almeno 2,5 volte di più
dell’incidenza sulla parte di household con il più alto tasso di spesa (8,7%).
4.2 Uscite
Passando ad analizzare il lato delle spese emerge subito che l’ammontare medio delle spese mensili pro-capite
per household è di 52843 dinari (c.a. 660 euro, 1 euro=80 dinari), più alto del livello medio delle entrate. Di
questo ammontare medio complessivo, il 33,7% è composto dalle spese per cibo e bevande, seguito dalle spese
per la casa, acqua, gas, energia ed altri carburanti, che compongono il 18,6% del totale delle spese. Le spese per
servizi di trasporto incidono per un 8,5% mentre quelle per altri beni e servizi per un 7,8%.
Una prima distinzione è quello tra il livello medio delle spese mensili nelle areee urbane, pari a 58480 dinari
Profilo Serbia 16
(731 euro), e nelle aree extra-urbane pari a 45940 dinari (552 euro).
In tabella vengono riportati i dati relativi al livello medio delle spese mensili pro-capite pre household:
Spese medie mensili in Euro Struttura della spesa in percentuale
Totale Aree urbane Aree extra-urbane Totale Aree urbane Aree extraurbane
Totale 660 € 731 € 552 € 100% 100% 100%
Cibo e bevande 222 € 223 € 221 € 30,5% 31,1% 40,1%
Bevande alcoliche e
tabacco 26 € 25 € 27 € 3,4% 3,5% 4,90%
Abbigliamento e scarpe 34 € 41 € 24 € 5,6% 5,7% 4,3%
Spese Ordinarie per la
casa¹ 123 € 147 € 88 € 20,1% 20,4% 15,9%
Spese straordinarie per la
casa² 20 € 23 € 16 € 3,2% 3,2% 2,9%
Salute 28 € 31 € 21 € 4,3% 4,4% 3,9%
Trasporto 56 € 57 € 54 € 7,8% 8,0% 9,8%
Comunicazione 22 € 26 € 16 € 3,6% 3,7% 2,9%
Cultura e divertimenti 38 € 51 € 19 € 7,0% 7,1% 3,4%
Educazione 9 € 12 € 5 € 1,6% 1,7% 0,9%
Hotel e ristoranti 31 € 37 € 20 € 5,0% 5,2% 3,6%
Altri beni e servizi 51 € 58 € 41 € 7,9% 8,1% 7,4%
(anno 2007,con 1 euro =80 dinari)
¹ (spese ordinarie per la casa sono: gas, elettricità, acqua ed altri carburanti)
² (spese straordinarie per la casa sono considerate: arredamento, finiture e manutenzione)
Dai dati sopra esposti emergono alcune differenze anche significative nella struttura delle spese medie mensili
pro-capite per household. La prima, e forse la più significativa, è la maggiore incidenza sulla media totale, della
spesa per cibo e bevande, in chi vive nelle aree extra-urbane, circa il 40% contro 30%. Stesso discorso per
bevande alcoliche e tabacco. Altra differenza si puo notare se si considerano le spese per abbigliamento e per la
casa che hanno un’incidenza superiore nelle aree urbane. Maggiore incidenza sempre nelle zone urbane hanno
anche le spese per cultura e divertimenti, e quelle per alberghi e ristoranti.
Di seguito in tabella vengono presentati i dati sulla spesa meida mensile pro-capite per household, relativi alle
aree geografiche del Paese:
Totale Serbia Centrale
Città Totale Ovest Šumadia Est Sude-est di Belgrado Vojvodina
Spesa media
mensile
660 € 606 € 560 € 640 € 609 € 598 € 809 € 632 €
Totale percentuale 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100%
Cibo e bevande 33,7% 36,5% 36,3% 37,2% 34,8% 36,7% 30,3% 32,6%
Bevande alcoliche 3,9% 4,3% 3,7% 4,2% 3,7% 4,4% 3,2% 4,1%
Profilo Serbia 17
e tabacco
Abbigliamento e
scarpe
5,2% 5,1% 5,3% 5,2% 5% 4,8% 6,1% 4,5%
Spese Ordinarie
per la casa¹
18,6% 16,3% 16,2% 15,9% 16,6% 16,9% 22,4% 18,4%
Spese straordinarie
per la casa²
3,1% 3,1% 2,8% 3,3% 3,4% 2,8% 3,2% 3%
Salute 4,1% 3,5% 3,2% 3,4% 3,4% 3,8% 4,7% 4,6%
Trasporto 8,5% 8,5% 9% 8,3% 8,6% 8,2% 8,3% 8,7%
Comunicazione 3,4% 3,1% 3,2% 3,3% 3,2% 3% 3,9% 3,2%
Cultura e
divertimenti
5,8% 4,2% 3,8% 4,3% 4,2% 4,3% 8,6% 5,5%
Educazione 1,4% 1,1% 0,8% 1% 1% 1,5% 2,1% 1,2%
Hotel e ristoranti 4,6% 5% 5% 5,4% 4,7% 4,7% 4,7% 4%
Altri beni e servizi 7,8% 7,3% 8,4% 7,3% 6,8% 7% 8% 8,3%
(anno 2007,con 1 euro =80 dinari)
¹ (spese ordinarie per la casa sono: gas, elettricità, acqua ed altri carburanti)
² (spese straordinarie per la casa sono considerate: arredamento, finiture e manutenzione)
Anche da questa tabella emergono emergono le stesse differenze già rilevate nella tabella precedente, ossia la
diversa e minore incidenza, sulla spesa media mensile pro-capite della voce cibo e bevande, soprattutto nella
capitale ma anche in Vojvodina, rispetto al resto del Paese, da un lato. Dall’altro lato risaltano la maggiore
incidenza che, nella capitale, hanno le spese per abbigliamento e scarpe, le spese ordinarie per la casa, e anche
per cultura e divertimenti.
Anche in questo caso vanno fatte delle differenziazioni che non emergono e non possono emergere, da tabelle di
questo tipo e che riguardano, i diversi livelli di reddito anche all’interno della stessa aree di riferimento e sono
trasversali a tutte le aree di riferimento.
✔ la prima differenziazione che va fatta, riguarda la fascia più povera della popolazione per la quale le
spese per cibo e bevande sommata alle spese ordinarie per la casa incidono per il 68,7% contro una
media totale del 52,3%
✔ la fascia più povera della popolazione spende in cibo e bevande il 45,8% del totale, questa voce è seguita
poi dalle voci per spese ordinarie per la casa e da quella per bevande alcoliche e tabacco. La struttura
della spesa per la fascia più povera della popolazione, sia nelle aree urbane che extra-urbane, si
caratterizza per un’alta percentuale di spese per cibo e bevande e spese ordinarie per la casa che
insieme compongono quasi il 70% del totale.
✔ se si prende in considerazione il 40% più povero della popolazione, le spese per cibo e bevande
decrescono a partire dai più poveri fino ai meno poveri dal 45,8% fino al 40%
✔ la fascia più ricca della popolazione spende in bevande alcoliche e tabacco il 5,5% del totale.
✔ la fascia più povera della popolazione nelle aree extra urbane spende per cibo e bevande il 47,9% del
totale, mentre nelle aree urbane spende il 28,9% per le spese ordinarie per la casa
✔ la fascia più ricca della popolazione spende per cibo e bevande 24,1% del totale, questa voce insieme a
quella per le spese ordinarie per la casa costituiscono il 41,6% del totale mensile, questo significa che
rimane il 60% c.a. a disposizione per altre spese mentre per le fasca più povera questa percentuale si
riduce al c.a. il 30%.
Profilo Serbia 18
✔ la fascia più ricca della popolazione spende il 10,5% dei fondi mensili in cultura e divertimenti, il che è
almeno 4 volte di più di quello che spende la parte più povera della popolazione e corrisponde a c.a. i
2/3 di quanto la fascia più povera spende in cibo e bevande.
4.3 Valutazione
In generale nel periodo 2002-2007, si è registrato un aumento generalizzato sia delle entrate che delle spese
rispettivamente, per una percentuale nominale pari al 95,4% ed 113,9% che in termini reali corrisponde ad una
crescita rispettivamente del 14% e del 25,5%.
Nel corso degli anni presi in considerazione, cambiamenti si sono avuti nelle strutture delle entrate e delle
uscite. Dal lato delle entrate, se una crescente incidenza hanno assunto le componenti salari e pensioni, una
minore incidenza hanno i redditi agricoli e di specie. Dal lato delle spese, sebbene le voci per cibo e bevande così
come quelle per le spese ordinarie per la casa, continuino ad avere l’incidenza maggiore, la loro percentuale è
comunque in diminuzione. I redditi agricoli e di specie continuano ad essere caratteristica delle fasce più povere
della popolazione (soprattutto nelle aree extra-urbane), mentre la percentuale maggiore di entrate, sempre in
queste fasce, è dovuta alle pensioni. Nelle fasce più ricche invece la percentuale maggiore è dovuta ai redditi da
lavoro.
Ultimo e forse più interessante elemento, che viene fuori dai dati analizzati, e che, la media mensile dei redditi
pro-capite per household è di 545 € (43569 dinari), mentre la media mensile della spesa pro-capite per
household è 660 € (52843 dinari). In pratiche le spese sono più alte delle entrate del 21%. A questo fenomeno si
possono dare diverse interpretazioni, ne citiamo solo due: la prima, è la possibilità che ci siano delle entrate non
dichiarate; la seconda è che questo squilibrio fra entrate ed uscite porta come conseguenza una forte
propensione all’indebitamento.
4.4 Sistema dei Prezzi
Passando ad analizzare quello che è il sistema dei prezzi nel paese la prima cosa che si puo immediatamente
affermare e che i dati ufficiali si discostano da quelli che sono i dati reali con i quali la popolazione si confronta
tutti i giorni, siano essi relativi ai prezzi industriali o anche al consumo.
Cominciando da questi ultimi, si evidenzia una tendenza all’aumento generalizzato dei prezzi al consumo,
rispetto al 2007, che già aveva presentato una costante crescita durante tutto l’anno.
In questa prima tabella vengono presentati i dati relativi al 2008:
Indice dei prezzi al consumo VI 2008
Struttura³
%
VI 2008
base 2007
VI 2008
V 2008
VI 2008
VI 2007
VI 2008
XII 2007
Totale 100% 113,1 100,7 114,9 107,2
Cibo e bevande 35,18% 125,2 100,6 132,2 114,0
Bevande alcoliche e tabacco 5,57% 108,7 100,4 107,6 101,8
Abbigliamento e scarpe 6,86% 106,1 100,5 106,4 103,5
Spese Ordinarie per la casa¹ 16,27% 104,2 99,8 102,3 102,2
Spese straordinarie per la casa² 5,27% 102,3 100,0 101,9 99,6
Salute 4,22% 103,2 100,3 102,5 108,0
Profilo Serbia 19
Trasporto 11,46% 115,9 103,9 116,4 110,2
Comunicazione 3,23% 98,1 100,0 97,5 99,9
Cultura e divertimenti 5,44% 104,6 100,3 106,1 102,1
Educazione 1,23% 104,0 100,4 106,0 100,7
Hotel e ristoranti 1,48% 106,9 100,4 107,6 103,4
Altri beni e servizi 3,79% 104,8 99,8 104,9 102,5
¹ (spese ordinarie per la casa sono: gas, elettricità, acqua ed altri carburanti)
² (spese straordinarie per la casa sono considerate: arredamento, finiture e manutenzione)
³ (struttura in percentuale si riferisca al peso che le singole voci hanno nella struttura della spesa degli households nei primi sei mesi del 2008)
Come si nota l’aumento riguarda tutti i settori con la sola eccezione del settore delle comunicazioni. Il perchè del
non aumento dei prezzi al consumo relativi a questo settore è molto semplice e si chiama concorrenza (relativa,
attualmente, solo alla telefonia mobile). Infatti da quando sul mercato della telefonia mobile, sono entrate
compagnie straniere i prezzi al consumo sono in calo. Per le altre voci invece, gli indici sono tutti in aumento. In
particolare si evidenziano gli aumenti nelle voci cibo e bevande che è stato (anche volendo accettare come reali
questi dati, in realtà gli aumenti reali sono maggiori), rispetto al 2007 superiore al 25%, e che nel mese di
giugno 2008 rispetto al mese di dicembre 2007 risultano in aumento del 14%, e addirittura rispetto al mese di
giugno 2007 del 32%. Questi aumenti generalizzati hanno toccato anche i prodotti italiani in particolare la
pasta, mentre altri prodotti come ad esempio l’olio ne hanno risentito di meno. Anche l’indice per le spese
ordinarie per la casa è in aumento anche se meno, la spiegazione qui si chiama “aumento delle bollette”. Nei dati
sopra esposti non possono ancora incidere gli aumenti autorizzati a partire dal Ottobre 2008 del costo del gas
(+59% per uso domestico +30% industriale) e della telefonia fissa (raddoppiato). Altro indice che ha subito un
aumento consistente è quello relativo al trasporto; cosi come anche l’indice relativo alle bevande alcoliche, ed
anche qui i prodotti di importazione come i nostri vini sono in aumento.
Indice dei prezzi al consumo anni precedenti¹ base anno precedente
Struttura³
%
2005 2006 2007
Totale 100% 116,2 111,7 115,3
Beni 115,7 111,7
Servizi 119,2 112,0
Cibo 41,5% 119,8 110,4 120,2
Tabacco e bevande 7% 111,2 114,6 125,6
Abbigliamento e calzature 7,1% 108,8 111,4 108,8
Spese per la casa² 18,4% 113,2 112,9 119,7
Salute 8,6% 110,9 111,3 112,1
Educazione, cultura e intrattenimento 4% 116,4 110,8 111,2
Trasporto 13,4% 119,9 113,3 107,5
¹ (come si denota la tabella si discosta da quella relativa al 2008 per aggregati e composizione, perchè sono stati di recente modificate le
metodologie per allinearsi a quanto previsto dall’istituto europeo di statistica)
² (in questa voce sono comprese sia le spese ordinarie che quelle straordinarie)
³ (struttura in percentuale si riferisca al peso che le singole voci hanno nella struttura della spesa degli household nel 2006)
Se ci si limita solo ad analizzare i dati relativi al 2007, anche se gli aggregati che compongono gli indici dei
Profilo Serbia 20
prezzi al consumo sono leggermente diversi, si nota come già in quel anno la tendenza agli aumenti era
generalizzata, con punte che riguardavano soprattutto cibo, bevande e d alcolici, ma che non erano molto
inferiori anche per la casa. Solo abbigliamento, calzature e trasporto facevano registrare aumenti più contenuti.
Di seguito si presenta una tabella degli indici dei prezzi al consumo per il 2008 che presenta gli stessi aggregati
della tabella sopra esposta, per un più facile confronto.
VI 2008
base 2007
VI 2008
V 2008
VI 2008
VI 2007
I-VI 2008
base 2007
I-VI 2008
I-VI 2007
VI 2008
XII 2007
Totale 115,0 100,5 115,9 111,6 114,6 107,0
Beni 116,7 100,5 117,8 113,0 116,4 107,8
Servizi 103,8 100,7 103,8 102,7 103,8 102,3
Cibo 126,2 99,9 129,7 120,6 124,7 111,7
Tabacco e bevande 107,7 100,3 106,9 106,6 109,3 102,4
Abbigliamento e calzature 106,3 100,6 106,6 104,7 105,8 103,1
Spese per la casa¹ 104,3 100,2 102,6 103,4 105,4 102,1
Salute 104,0 100,0 103,2 103,6 106,9 100,3
Educazione, cultura e intrattenimento 104,4 100,1 106,4 104,0 107,1 101,0
Trasporto 114,3 103,5 114,7 109,5 112,0 109,3
¹ (in questa voce sono comprese sia le spese ordinarie che quelle straordinarie)
Anche cambiando la composizione degli aggregati, che compongono gli indici, le valutazioni non cambiano e
resta evidente, l’aumento generalizzato dei prezzi al consumo.
Passando ad analizzare gli indici dei prezzi retail, si nota la stessa tendenza all’ aumento già evidenziato per gli
indici dei prezzi al consumo.
Nella prima tabella i dati relativi ai primi sei mesi del 2008:
Indice dei prezzi retail VI 2008
VI 2008
base 2007
VI 2008
V 2008
VI 2008
VI 2007
I-VI 2008
base 2007
I-VI 2008
I-VI 2007
VI 2008
XII 2007
Totale 111,9 101,0 112,1 109,0 111,6 106,1
Beni 114,7 101,2 115,1 111,2 114,2 107,5
Prodotti agricoli 132,7 90,3 129,7 134,5 131,2 111,2
Prodotti manifatturieri 113,7 101,9 114,3 109,9 113,3 107,3
a)prodotti alimentari di
manifattura
119,7 101,9 124,1 114,5 118,6 109,4
b)bevande 108,1 100,9 108,4 105,5 106,8 106,1
c)tabacco 109,7 100,0 108,3 109,7 113,8 100,0
d)prodotti non alimentari di
manifattura
111,9 102,2 111,0 108,3 111,4 107,1
Servizi 104,5 100,7 104,6 103,3 104,9 102,5
Profilo Serbia 21
Totale cibo 121,7 99,8 125,0 117,6 120,7 109,7
La cosa che risalta immediatamente agli occhi e che l’unico segno negativo negli indici dei prezzi retail, riguarda
la diminuzione del c.a. 10% che hanno avuto i prodotti agricoli nel mese di giugno 2008 rispetto al mese di
maggio dello stesso anno. Questa stessa diminuzione è pero ampiamente compensata, dai consistenti aumenti
che gli stessi prodotti agricoli hanno avuto (sempre considerando il mese di giugno 2008), rispetto al 2007
+32,7%, rispetto a giugno 2007 +29,7%. Lo stesso tipo di considerazione, la si puo fare se si prende in
considerazione il periodo gennaio-giugno 2008, sempre per i prodotti agricoli. In questo caso gli aumenti sono
del 31,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e del 34,5% rispetto all’intero anno 2007. Identica è
la valutazione dell’andamento degli indice dei prezzi retail anche per le altre voci, pur con percentuali di
aumento, che risultano più contenute. In generale l’aumento totale degli indici variano da un minimo del 1% fra
giugno 2008 e maggio 2008 ad un massimo c.a. 12% rispetto all’intero anno 2007, ricordando sempre che gli
aumenti reali anche in questo caso, sono sicuramente superiori. Anche analizzando territorialmente la
situazione, la conclusione non cambia. Unica differenza di rilievo, è relativa all’indice dei prezzi retail per i
servizi che nella Serbia centrale sono aumentati considerevolmente di più che nella Vojvodina, con una
differenza fra il 3% ed il 4%.
La tabella seguente mostra l’andamento degli indici dei prezzi retail negli anni precedenti, come si noterà anche
in questo caso la tendenza è alla crescita, e mostra un andamento che sembra difficile tenere sotto controllo, da
parte delle istituzioni.
Indici dei prezzi retail anni precedenti base anno precedente
2005 2006 2007
Totale 116,5 112,7 113,6
Beni 114,9 112,4 114,5
Prodotti agricoli 125,3 117,7 124,4
Prodotti manifatturieri 114,5 112,2 114,0
a)prodotti alimentari di manifattura 117,4 111,2 117,2
b)bevande 111,1 108,0 107,9
c)tabacco 110,5 123,1 149,2
d)prodotti non alimentari di manifattura 113,8 112,3 110,4
Servizi 120,7 113,3 111,1
I maggiori incrementi tendenziali sono sempre da registrare nei prodotti alimentari siano essi agricoli o
industriali, con una aggravante per quelli agricoli, il cui aumento faceva segnare valori più elevati. Ma tutti gli
altri indici hanno fatto registrare nei tre anni presi in considerazione aumenti degni di noti. Un particolare
rilievo merita, l’aumento del tabacco nel 2007, che ha fatto registrare un +49,2%. in generale comunque gli
indici totali mostrano incrementi sempre superiori al 10%.
Infine consideriamo gli indici dei prezzi dei prodotti industriali dei quali pero i dati sono aggiornati al 2006.
indice dei prezzi dei prodotti industriali base anno precedente
2005 2006
Profilo Serbia 22
Totale 114,2 113,3
Per destinazione
a) energia 125,2 119,2
b) prodotti intermedi 108,8 114,0
c) beni capitali 111,3 112,5
d) beni durevoli 114,7 104,1
e) beni non durevoli 111,7 108,9
Prodotti minerari e di cava 116,2 117,3
Prodotti manifatturieri 114,7 112,0
a) manifatture di prodotti alimentari e bevande 109,6 108,9
b) manifatture di prodotti da tabacco 108,6 118,3
c) manifatture di tessuti e di prodotti tessili 108,4 109,5
d) manifatture della pelle e derivati 103,4 102,0
e) manifatture del legno e derivati 112,2 106,0
f) lavorazione della carta, pubblicazioni e stampe 105,9 104,5
g) lavorazioni del carbone e prodotti petroliferi raffinati 155,7 128,9
h) manifatture di prodotti chimici e fibre 114,5 110,0
i) manifatture di prodotti di gomma e plastica 110,2 112,6
Altre manifatture di prodotti minerali 109,6 112,8
Manifatture di metalli base e tipici prodotti di metallo 113,6 120,0
Manifatture di altri macchinari ed impianti 114,4 109,9
Manifatture di apparecchi elettrici e dispositivi ottici 108,7 123,5
Fabbricazione di mezzi di trasporto 110,7 113,3
Altre manifatture 116,7 102,9
Elettricità, gas e acqua 109,9 117,2
Anche se i dati sono relativi al 2005 ed al 2006 la tendenza risulta essere la stessa del 2007, è cioè in crescita in
tutti i suoi aggregati.
Infine non pu essere riportata una tavola con l’andamento tendenziale che ha avuto il tasso ò di inflazione negli
ultimi anni, mese per mese, tenendo sempre in mente, anche qui, la differenza che puo esistere, tra il tasso
calcolato ed il tasso reale.
Tasso di inflazione base mese precedente
I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII
2005 102,4 100,9 101,0 100,8 100,5 101,1 100,6 100,9 101,2 102,1 101,3 100,9
2006 100,5 100,4 100,8 100,8 100,7 100,6 100,6 100,4 100,6 100,1 100,2 100,0
2007 100,0 99,8 100,1 100,2 100,2 100,5 100,2 101,1 101,0 100,7 100,7 100,9
2008 100,3 100,6 100,6 101,2 101,1 101,4
Il tasso in questione è stato calcolato, escludendo prodotti e servizi quali luce, riscaldamento, servizi di pubblica
Profilo Serbia 23
utilità, telefono, medicine, sigarette, e anche i prodotti agricoli. I dati che emergono sono poco realistici,
soprattutto in considerazione dei dati presentati prima.
Secondo i dati forniti dalla NBS (Banca Nazionale di Serbia), i dati su base mensile nel 2008, sono più alti.
Il tasso annuale, per il 2008, che secondo stime ufficiali a giugno è del 6,1% era stato programmato al 6,5% e
poi corretto al 8,5%, dovrebbe secondo nuove valutazioni attestarsi intorno fra l’8% ed il 9%, anche non sono
cos remote le possibilità che superi questi valori. Secondo la Banca Nazionale Serba, a giugno ì il tasso su base
annua, è arrivato al 10%. L’inflazione, sempre su base annua, relativa agli ultimi anni era stata la seguente:
2005: 14,5%
2006: 5,9%
2007: 5,4%
Nella seguente tabella, si presentano i dati relativi relativi ad una indagine, su come i Serbi si sentono, oggi e
come si sentivano ieri:
La domanda era la seguente: come valutate il vostro attuale stato finanziario?
2002 2007 differenza
Molto Negativo 23,5% 15,4% -8,1%
Negativo 32,7% 28,3% -4,4%
Fra il negativo ed il buono 32,95 38% 5,1%
Buono 8,4% 15,9% 7,5%
Molto buono 1% 1,5% 0,5%
Non so 1,5% 1% -0,5%
Totale 100% 100%
Come evidenziato dalle percentuali nelle risposte la sensazione sulla propria situazione è migliorata abbastanza,
e la tendenza è che questo miglioramento continui.
Profilo Serbia 24
5 ECONOMIA
La nuova fase dell’economia serba in via ufficiale comincia dal 2000, in realtà qualche anno più tardi, dopo la
fine delle sanzioni politiche ed economiche, a cui ha fatto seguito un periodo di transazione e di reintegrazione
del paese nei flussi dell’economia mondiale. Il Paese si è trovato ad affrontare il passaggio da una economia
completamente statale ad una economia privata e di mercato. Il processo è ancora in parte in corso, basta
pensare che ha giugno 2008, secondo il ministero e l’agenzia per le privatizzazioni, le imprese ancora da
privatizzare erano c.a. 450 e spaziavano un po in tutti i settori. Le riforme economiche e regolamentari già fatte,
quelle in via di approvazione, c’è ne sono ancora diverse non avviate, hanno già creato nuove condizioni per
fare bussines, stanno portando al paese significativi incrementi in termini di risultati economici e di attività
economiche e stanno dando una stabilità “macroeconomica”, non solo alla Serbia ma a tutta l’area circostante.
Il PIL pro-capite nel periodo 2002-2005 è piu che raddoppiato, la crescita cumulativa del PIL nello stesso
periodo è stata pari al 23%, mentre la crescita reale del PIL su base annua ha avuto una media del 5,3%. A
questa crescita si è accompagna anche una inflazione a due cifre che mediamente, sempre nel periodo
2002-2005, è cresciuta del 16,5%, che se pero viene confronta con il tasso di inflazione del 2001 (91,8%), è
accettabile. Avvicinandosi nel tempo e prendendo in esame gli anni più recenti, nel 2005 il PIL è incrementato
rispetto all’anno precedente del 6,2%, mentre, nel 2006 e nel 2007 l’aumento, con base l’anno precedente, è
stato rispettivamente del 5,7% e del 7,5%. I dati del primo quadrimestre del 2008 mostrano una crescita del
8,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I numeri più interessanti relativi agli anni
2005-2006-2007, si sono registrati nel giro di affari delle vendite all’ingrosso e retail, che hanno fatto
registrare aumenti mai inferiori al 10%. Anche le costruzioni sono in crescita, nel 2007 si è registrato un
+19,1%, nel External trade dove gli aumenti, soprattutto nel 2006 e nel 2007 sia per l’export che per l’import,
superano il 20%, ma anche nelle telecomunicazioni, nei servizi di trasporto, nella produttività del lavoro, cosi
come nei servizi di intermediazione finanziaria, etc. Risultati altalenanti si sono avuti, nei servizi di ristorazione
e alberghiero e in generale nei servizi di accoglienza turistica, soprattutto nel 2005 e 2006, mentre già nel 2007
la tendenza è stata nettamente positiva. Sempre risultati altalenanti si sono avuti nello sfruttamento delle foreste,
mentre negativi anche se di poco sono le performance del settore agricolo, cosi come i dati sulla percentuale di
persone impiegate. Nel primo quadrimestre 2008 rispetto alllo stesso periodo dello scorso anno, le uniche
differenze nel trend già evidenziato, hanno riguardato la forte accelerazione del settore energetico che fa
segnare c.a. +10%, e l’inversione di tendenza nel settore agricolo in crescita se pur lieve. Tutto il resto continua a
seguire lo stesso andamento crescente del 2007.
La tabella di seguito raggruppa i dati del trend economico del Paese, per un certo numero di settori, dal 2005
fino al primo quadrimestre del 2008:
Trend economico base anno precedente
2005 2006 2007 Primo quadrimestre
2008¹
PIL (a prezzi costanti 2002) +6,2% +5,7% +7,5% +8,2%
Agricoltura -5% -0,3% -8% +0,5%
Industria +0,8% +4,7% +4,6% +5%
Costruzioni +5,8% +10,9% +19,1% +4,3%
Giro d’affari all’ingrosso +17% +13,3% +16,2% +11,8%²
Profilo Serbia 25
Giro d’affari retail +26,5% +7,7% +22,8% +11,8%²
Export +27,2% +43,4% +38,1% +39,6%
Import -2,7% +25,9% +41,5% +42,6%
Trasporto +4,4% +10,4% +1,7% +20,9%²
Telecomunicazioni +35,9% +77,5% +39,7% +20,9%²
Settore minerario e delle cave +3,4% +4,9% -0,5% +9,5%
Alberghiero ristorativo -2,8% -8,1% +8,1% +2,8%
Intermediazione finanziaria +17,4% +17,2% +20,3% +18,3%
Real estate, renting e servizi per affari +3,5% +4,2% +1% +1,8%
Altri servizi +0,5% -2,8% +0,5% +1,7%
Tasse al netto di sussidi alla produzione +10,2% -0,2% +8,8% +9,4%
Numero di impiegati +0,9% -2,1% -1,2% nd
¹(Base stesso periodo anno precedente)
²(Dato fornito in aggregato)
Come si nota in tabella, il trend è positivo in tutti i settori anche se con percentuali diverse, una particolare
importanza potrebbe rivestire se sarà confermata, prolungata nel tempo e rinforzata, la ritrovata tendenza
positiva in agricoltura. Passando ad analizzare più nel dettaglio la produzione industriale si nota come essa sia
suddivisa in tre settori aggregatori, con la seguente distribuzione(2007):
– Miniere e cave 6%
– Manifatturiero 75,8%
– Elettricità, gas e distribuzione di acqua 18,2%
con alcune differenze su base territoriale:
1. nella Serbia centrale le percentuali della seconda categoria scendono al 67,4%, mentre quelle relative
alla terza salgono al 26,8%
2. nella Vojvodina le percentuali della seconda categoria salgono al 91,7%, mentre quelle della terza
scendono all’1.9%.
Nei dati del 2008 su base nazionale, nei primi otto mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno,
la tendenza è alla crescita in generale del 3,1%, e in tutte e tre le categorie, con percentuali rispettivamente che,
aumentano del 3,6%, 2,9% e 4,3%. Su base territoriale invece pur sempre all’interno di una crescita
generalizzata, mentre nella Serbia centrale gli aumenti più forti riguardano il settore minerario con un +5,9% ed
il settore elettricità, gas e distribuzione di gas, con un +4,7%; nella Vojvodina l’aumento più importante riguarda
il settore manifatturiero con un + 5,4%, con il settore minerario e quello elettricità, gas e distribuzione di acqua
in flessione. Se invece si analizza la produzione industriale ad agosto 2008 rispetto all’anno 2007, i risultati
sono un po diversi con una flessione del 4,6% dell’indice generale su base nazionale, dovuta soprattutto alla
flessione del settore Elettricità, -9,5%. Andando a guardare nel territorio, i dati ad agosto 2008 rispetto alla fine
del 2007, una diminuzione nella Serbia centrale, con un indice della produzione industriale che segna -3,7%;
in Vojvodina invece si registra una flessione con l’indice che segna -6,2, con il settore elettricità, gas e acqua,
che segna un -33,4%.
Nella tabella seguente vengono forniti i dati della produzione industriale per settori e divisioni, relativi al 2007
ed alla prima parte del 2008:
Profilo Serbia 26
indici della produzione industriale per settori e divisioni² base anno precedente
Serbia Serbia Centrale Vojvodina
2007 I-VIII 2008¹ 2007 I-VIII 2008¹ 2007 I-VIII 2008¹
Industria totale 103,7 99,1 104,1 102,3 102,8 104,8
Energia 104,0 104,8 101,3
Beni intermedi 104,7 105,8 102,6
Beni capitali 111,3 111,7 108,9
Beni di consumo durevoli 88,1 88,4 85,8
Beni di consumo non durevoli 101,4 95,5 107,9
Cave e miniere 103,6 105,9 99,7
Produzione di cibi e bevande 98,7 97,5 99,7
Prodotti da tabacco 98,2 91,0 139,5
Manifattura tessile e di filati tessili 87,3 93,5 82,2
Manifattura di capi di abbigliamento e
pellicce
89,8 93,7 70,1
Manifattura di pelli e prodotti derivati e
scarpe
94,8 95,6 94,2
Manifattura del legno 81,4 69,1 94,5
Manifattura della carta 108,1 109,9 98,6
Lavorazione del coke e prodotti raffinati
dal petrolio
103,6 107,5 103,5
Produzione chimica e prodotti chimici 111,0 102,2 115,4
Lavorazione di gomma e plastica 106,3 107,0 104,3
Prodotti minerali non metallici 93,4 91,3 96,8
Prodotti metallici 117,1 110,2 128,7
Macchinari ed equipaggiamenti (non
elettrici)
108,5 110,2 128,7
Computer e macchinari per ufficio 120,8 121,3 114,4
Macchinari ed apparati elettrici 118,4 124,2 107,4
Radio televisioni ed apparecchi per la
comunicazione
70 70 Nd
Motoveicoli e rimorchi 93,9 93,4 103,1
Altri equipaggiamenti per il trasporto 186,2 312,4 90,5
Mobili e prodotti correlati 95,3 97,0 85,1
Elettricità, gas e distribuzione acqua
calda
104,8 105,1 79,5
Collettori, purificatori e distributori di
acqua
100,0 99,5 102,7
¹(Base stesso periodo anno precedente)
² (elencazione non esaustiva)

Profilo Serbia 27
6 IMPORT-EXPORT
6.1 Analisi complessiva
La scambio della Serbia nei rapporti commerciali con gli altri paesi, sta facendo segnare, negli ultimi anni, una
tendenza all’incremento notevole. Si nota, un importante aumento del volume degli scambi cosi come del
numero e della varietà delle merci coinvolte, ma anche del numero dei paesi interessati allo scambio
commerciale. L’aumento riguarda entrambe le direzioni degli scambi, ma proporzionalmente, aumentano di più
ed in maniera significativa le importazioni, sia in volume che in numero. Questo sbilanciamento a vantaggio
delle importazioni dall’estero, ha due conseguenze: la prima più di carattere sociale, è una maggiore
disponibilità, della quantità e varietà, di merci sul mercato interno. La seconda, di carattere puramente
economico, è il conseguente appesantimento del risultato economico in termini negativi, per il paese. I numeri
sono inequivocabili, il 2006 il risultato della differenza tra importazioni ed importazioni è stato -5360,1 in
milioni di euro, il 2007 -7074,5 milioni di euro, mentre il 2008, -5357,6 milioni di euro nel periodo gennaioagosto
(nel 2007 nello stesso periodo era, -4336,1).
La composizione della bilancia non si differenzia a seconda dei paesi controparte nello scambio. Negli ultimi
anni si è registrato infatti un sostanziale equilibrio, con i paesi cosiddetti industrializzati, che nel 2006 avevano
un peso pari al 54,6% delle esportazioni ed il 52,6% delle importazioni totali. Nel 2007, invece erano, il 52,4%
delle esportazioni e 54,7 delle importazioni, mentre i paesi in via di sviluppo facevano registrare sempre nello
stesso periodo una variazione positiva nelle esportazione di circa il 2% bilanciata da una variazione negativa
dello stesso peso nelle importazioni. I primi mesi del 2008 mostrano un sostanziale rispetto di questo equilibrio
nel peso della bilancia commerciale, sempre maggiore resta il peso dei paesi industrializzati nella divisione
territoriale delle importazioni e delle esportazioni. I dati relativi a questo periodo, mostrano percentuali per i
paesi industrializzati del 52,2% nelle importazioni e del 51,2% nelle esportazioni. Una diversa divisione degli
interscambi, si delinea invece, se si analizzano i risultati dell’ external trade a livello delle due macro regioni
della Serbia. Nella Serbia centrale, che nei tre anni considerati, ha fatto registrare più del sessanta percento delle
esportazioni e più del settanta delle importazioni totali, la divisione per destinazione od origine delle merci,
rispecchia quella nazionale. Nella Vojvodina invece la divisione mette in mostra una maggiore incidenza sul
totale delle esportazioni dei paesi in via di sviluppo rispetto ai paesi industrializzati. Mentre nelle importazioni,
l’incidenza risulta praticamente opposta a quella della regione centrale dove l’incidenza dei paesi industrializzati
è al 60% mentre nella Vojvodina è al 40%. A livello nazionale la maggior parte delle importazioni e delle
esportazioni riguardano, indipendentemente dal paese di origine o destinazione, i beni intermedi e prodotti
semilavorati, seguiti dai beni di consumo e da beni capitali. A livello nazionale infatti nel 2006 e nel 2007 i beni
intermedi hanno rappresentato mediamente più del 35% del totale delle esportazioni e circa il 27% delle
importazioni dai paesi industrializzati. Per i paesi in via di sviluppo le percentuali sono state mediamente,
rispettivamente del 28% e del 34%. Risultati analoghi anche se con percentuali diverse se si osservano i dati
relative alle regioni. Nel 2008, i dati fin qui a disposizione, confermano anche in questo caso la predominanza
dei beni intermedi sia nelle esportazioni dalla Serbia, sia nelle importazioni in Serbia. A parte i beni intermedi,
vanno evidenziati altri elementi importanti della bilancia commerciale, che sono voci quali, quella energetica
dal lato delle importazioni, con percentuale media di incidenza che in tutto il periodo considerato si attesta
intorno al 19%. Dal lato delle esportazioni una voce che ha percentuale di incidenza considerevole, sono i beni
di consumo non durevole, i quali si attestano intorno al 27% nel biennio 2006-2007 e intorno al 24% nei mesi
del 2008 fin qui osservati. Le differenza, che puo essere in parte considerata anche quale causa del risultato
negativo della bilancia commerciale, consiste nel fatto che, mentre i beni di consumo non durevole anche se in
Profilo Serbia 28
misura inferiore incidono anche sulle importazioni (intorno al 14%), l’energia ha una incidenza sulle
esportazione che quasi insignificante ( fra 1% e 3%).
Nella tabella seguente i dati relativi alle importazione ed esportazioni classificate per il livello di sviluppo del
paese di provenienza o destinazione:
importazioni ed esportazioni per livello di sviluppo in milioni di €
Esportazioni Importazioni % sul tot dell’export¹ % sul tot dell’import¹
2006 2007 Var %² 2006 2007 Var %² 2006 2007 2006 2007
Totale 5102,4 6432,2 26,1 10462,6 13506,8 29,1 100 100 100 100
Paesi industrializzati 2787,6 3373,0 21,0 5500,8 7385,0 34,3 54,6 52,4 52,6 54,7
Beni capitali 128,5 194,4 51,3 1260,9 1799,5 42,7 2,5 3,0 12,0 13,3
Beni intermedi 1974,3 2371,0 20,1 2832,2 3729,0 31,7 38,7 36,9 27,1 27,6
Beni di consumo 684,9 807,5 17,9 1407,7 1856,4 31,9 13,4 12,5 13,4 13,7
Paesi in via di sviluppo 2314,8 3059,2 32,1 4961,8 6121,8 23,4 45,4 47,6 47,4 45,3
Beni capitali 158,4 272,8 72,2 370,6 569,9 53,8 3,1 4,2 3,5 4,2
Beni intermedi 1435,4 1845,4 28,5 3744,6 4451,9 18,9 28,1 28,7 35,8 33,0
Beni di consumo 721,0 941,1 30,5 846,6 1100,0 29,9 14,1 14,6 8,1 8,1
¹(incidenza della singola voce sul totale delle importazioni e delle esportazioni)
²( variazione % rispetto all’anno precedente)
importazioni ed esportazioni per livello di sviluppo in milioni di €
Esportazioni Importazioni % sul tot dell’export¹ % sul tot dell’import¹
2007² 2008² Var %³ 2007² 2008² Var %³ 2007² 2008² 2007² 2008²
Totale 4161,9 5027,2 20,8 8498 10384,9 22,2 100 100 100 100
Paesi industrializzati 2234,4 2575,7 15,3 4660,8 5470,4 17,4 53,7 51,2 54,8 52,7
Beni capitali 111,7 175,6 57,2 1115,0 1316,1 13,3 2,7 3,5 13,1 12,7
Beni intermedi 1607,3 1849,6 15,1 2407,3 2718,1 18 38,6 36,8 28,3 26,2
Beni di consumo 515,3 550,5 6,8 1138,5 1436,3 12,9 12,4 10,9 13,4 13,8
Paesi in via di sviluppo 1927,5 2451,5 27,2 3837,3 4914,4 26,1 46,3 48,8 45,1 47,3
Beni capitali 152,5 228,4 49,8 352,4 435,0 23,4 3,7 4,5 4,1 4,2
Beni intermedi 1180,6 1491,0 26,3 2819,6 3657,1 29,7 28,4 29,6 33,2 33,2
Beni di consumo 594,4 732,1 23,1 665,2 822,3 23,6 14,3 14,6 7,8 7,9
¹(incidenza della singola voce sul totale delle importazioni e delle esportazioni)
²(dati riferiti al periodo gennaio-agosto)
³( variazione % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente)
I numeri confermano quanto già espresso a parole in precedenza, sia nel biennio 2006-2007, che nel periodo
preso in esame del 2008. Se in entra più nel dettaglio delle aree geografiche interessante da rapporti
commerciali con la Serbia, si evidenziano altre diversificazioni. La parte del leone, come è in parte
immaginabile, la fa l’Europa, considerata come continente, verso la quale sono dirette più del 95% delle
esportazioni totali che partono dalla Serbia e più dell’ 83% delle importazioni che arrivano nel Paese. All’interno
del continente europeo più del 50% delle esportazioni sono dirette a Paesi della comunità europea, cosi come più
Profilo Serbia 29
del 50% delle importazioni, anche se in percentuali leggermente inferiori rispetto alle esportazioni, arrivano da
Paesi dell’Unione. Agli altri continenti resta poco. Il continente africano non raggiunge l’1% in nessuno dei due
lati dello scambio. Il continente americano supera di poco l’1% nelle esportazioni e si attesta intorno al 3,4%
nelle esportazioni. Di quest’ultima percentuale circa il 2% si deve all’area nord-americana. I paesi del centroovest,
quelli cioè geograficamente più vicini, sono importanti dal lato delle importazioni con percentuali che
variano fra l’11% ed il 13,5%. Stesso discorso per gli altri paesi asiatici, anche in termini percentuali. Di poco
conto lo scambio con altre zone geografiche.
Import-export per area geografica in milioni di €
Esportazioni Importazioni % sul tot dell’export¹ % sul tot dell’import¹
2006 2007 Var %² 2006 2007 Var %² 2006 2007 2006 2007
Totale 5102,4 6432,2 26,1 10462,6 13506,8 29,1 100 100 100 100
Europa 4920,7 6203,0 26,1 8845,9 11239,1 27,0 96,4 96,4 84,5 83,2
Unione europea 2932,2 3602,7 22,9 5696,1 7437,4 30,6 57,5 56,0 54,4 55,1
Altri paesi europei 1988,5 2600,3 30,8 3149,7 3801,7 20,7 39,0 40,4 30,1 28,1
Africa 38,2 39,8 04,1 55,8 73,7 32,0 0,7 0,6 0,5 0,5
America 67,8 73,8 09,0 370,0 6 466,1 26,0 1,3 1,1 3,5 3,4
Asia centro-ovest 71,5 111,0 55,3 1185,0 1718,2 45,0 1,4 1,7 11,3 12,7
Altri paesi asiatici 29,2 45,6 56,0 1101,6 1661,6 50,8 0,6 0,7 10,5 12,3
La tabella non è omni comprensiva, perci la somma dei subtotali non corrisponde ò al totale
¹(incidenza della singola voce sul totale delle importazioni e delle esportazioni)
²( variazione % rispetto all’anno precedente)
Import-export per area geografica in milioni di €
Esportazioni Importazioni % sul tot dell’export¹ % sul tot dell’import¹
2007² 2008² Var %³ 2007² 2008² Var %³ 2007² 2008² 2007² 2008²
Totale 4161,9 5027,2 20,8 8498,0 10384,9 22,2 100 100 100 100
Europa 4015,0 4855,5 20,9 7081,4 8666,5 22,4 96,5 96,6 83,4 84,0
Unione europea 2378,2 2760,6 16,1 4692,5 5571,7 18,7 57,1 54,9 55,2 53,6
Altri paesi europei 1636,8 2094,9 28 2388,9 3094,8 29,5 39,3 41,7 28,1 29,8
Africa 27,8 36,0 29,7 35,9 47,2 130,6 0,7 0,7 0,1 1
America 49,4 36,3 -27,7 288,8 361,6 25,2 1,2 0,7 3,4 3,5
Asia paesi confinanti e
medio oriente
41,2 63,2 53,4 36,5 47,1 29,3 1,6 2,0 12,6 11,5
Est e altri paesi asiatici 25,1 33,3 33,3 1037,3 1195,2 15,2 1,0 1,3 0,4 0,4
La tabella non è omni comprensiva, perciò la somma dei subtotali non corrisponde al totale
¹(incidenza della singola voce sul totale delle importazioni e delle esportazioni)
²(dati riferiti al periodo gennaio-agosto)
³( variazione % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente)
Continuando nell’analisi, si passa a considerare gli scambi commerciali bilaterali che la Serbia ha con i singoli
paesi. La classifica è guidata da paesi come Germania, Russia e Italia. Se per la Germania sia le importazioni che
le esportazioni si attestano ad un livello medio che supera il 10%, il paese teutonico non è pero il primo in
Profilo Serbia 30
nessuno dei due flussi dello scambio. Infatti se il primo paese dal quale la Serbia importa, è la Russia, con una
percentuale che supera il 13% medio, il paese verso il quale la Serbia esporta di più, è l’Italia (sono esclusi i dati
dell’effetto Fiat) con valori percentuali che 2006 sono stati, pari al 14,5% e nel 2007 al 12,4% e nei periodo del
2008 analizzato pari al 10,6%. Nelle prime 10-11 posizioni figurano i paesi che componevano, con la Serbia,
l’ex-Jugoslavia, con i quali la bilancia almeno in termini percentuali fa segnare un valore maggiore nelle
esportazioni che nelle importazioni. Oltre a succitati paesi sempre nelle prime posizioni risultano, anche la
Francia, l’Ungheria, l’Austria e la Cina. Tutti paesi le cui percentuali negli scambi non superano il 5%, a parte la
Cina che nel flusso delle importazioni è presente con un 7%. Gli Stati Uniti d’America si trovano al 19-esimo
posto, con percentuali che non superano mai il 2,5%. Più in generale, attivi sono gli scambi con quasi tutti i
paesi dell’area balcanica o comunque territorialmente vicini alla Serbia, anche quei paesi che non risultano
nella tabella seguente, quali ad esempio la Grecia le cui percentuali nello scambio commerciale, poco al di sopra
del 2% per le esportazioni dalla Serbia e poco al di sotto nelle importazioni in Serbia. Stesso tipo di discorso per
la Turchia, che ha una incidenza di c.a. il 2%, in tutto il periodo considerato, nelle importazioni in Serbia.
Import-export per paese di origine/destinazione in milioni di €
Esportazioni Importazioni % sul tot dell’export¹ % sul tot dell’import¹
2006 2007 Var %² 2006 2007 Var %² 2006 2007 2006 2007
Totale 5102,4 6432,2 26,1 10462,6 13506,8 29,1 100 100 100 100
Germania 523,7 684,0 30,6 1145,5 1595,3 39,3 10,3 10,6 10,9 11,8
Russia 246,9 326,0 32,0 1706,7 1913,0 12,1 4,8 5,1 16,3 14,2
Italia 741,2 799,5 07,9 979,5 1306,7 33,4 14,5 12,4 9,4 9,7
Bosnia e Herzegovina 593,9 759,4 27,9 275,4 376,2 36,6 11,6 11,8 2,6 2,8
Cina 5,0 4,1 -18,4 620,8 992,8 59,9 0,1 0,1 5,9 7,3
Slovenia 201,0 298,3 48,4 378,0 510,7 35,1 3,9 4,6 3,6 3,8
Montenegro 491,7 691,8 40,7 120,9 97,0 -19,8 9,6 10,8 1,1 0,7
Ungheria 149,6 181,2 21,1 339,5 523,9 54,3 2,9 2,8 3,2 3,9
Austria 152,3 220,3 44,6 333,3 442,9 32,9 3,0 3,4 3,2 3,3
Francia 187,5 212,2 13,2 314,6 421,0 33,8 3,7 3,3 3,0 3,1
Croazia 199,3 240,9 20,8 290,3 386,2 33,0 3,9 3,7 2,8 2,8
Bulgaria 122,5 159,3 30,0 343,1 425,8 24,1 2,4 2,5 3,3 3,1
Macedonia 238,0 318,1 33,6 160,1 225,2 40,6 4,7 4,9 1,5 1,7
Romania 139,6 193,4 38,5 356,6 311,7 -12,6 2,7 3,0 3,4 2,3
La tabella non è omni comprensiva, perci la somma dei subtotali non corrisponde ò al totale
¹(incidenza della singola voce sul totale delle importazioni e delle esportazioni)
²( variazione % rispetto all’anno precedente)
La situazione raffigurata dai dati su presentati, per il 2006 ed il 2007, continua ad mantenersi stabile e valida,
anche per il 2008 senza che si siano verificati cambiamenti significativi, come si puo facilmente dedurre dalla
tabella successiva, relativa all’anno in corso. Le uniche differenze riguardano una diminuzione più o meno lieve,
a seconda del paese, degli scambi con alcune nazioni dell’area dei Balcani, come la Slovenia o anche con paesi
come l’Austria, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Queste variazioni negative sono pero compensate
dagli incrementi negli scambi con altri paesi, quali ad esempio Bosnia e Ungheria, ma soprattutto Montenegro.
Profilo Serbia 31
Anche nello scambio con l’Italia, la voce esportazioni se pur sostanzialmente stabili, hanno fatto segnare un
segno negativo che non si vedeva da anni.
Import-export per paese di origine/destinazione in milioni di €
Esportazioni Importazioni % sul tot dell’export¹ % sul tot dell’import¹
2007² 2008² Var %³ 2007² 2008² Var %³ 2007² 2008² 2007² 2008²
Totale 4161,9 5027,2 20,8 8498,0 10384,9 22,2 100 100 100 100
Germania 453,3 535,2 18,1 980,5 1229,8 25,4 10,9 10,6 11,5 11,8
Russia 188,1 253,4 34,8 1172,4 1605,8 37,0 4,5 5 13,8 15,5
Italia 530,1 529,5 -0,1 817,2 996,1 21,9 12,7 10,5 9,6 9,6
Bosnia e Herzegovina 490,3 595,3 21,4 230,3 291,0 26,3 11,8 11,8 2,7 2,8
Cina 2,4 2,8 2,8 16,4 605,4 745,0 23,0 0 0 7,1 7,2
Slovenia 193,2 238,0 23,2 334,6 278,5 -16,6 4,6 4,7 3,9 2,7
Montenegro 442,2 607,9 37,5 60,6 94,8 56,4 10,6 12,1 0,7 0,9
Ungheria 114,6 144,6 26,2 319,2 399,3 25,1 2,8 2,89 3,8 3,8
Austria 153,9 206,8 34,3 282,9 260,4 -8 3,7 4,1 3,3 2,5
Francia 138,3 174,2 25,9 262,1 349,0 33,1 3,3 3,5 3,1 3,4
Croazia 151,9 196,5 29,4 239,8 246,1 2,6 3,6 3,9 2,8 2,4
Bulgaria 103,7 120,6 16,3 263,8 333,3 26,3 2,5 2,4 3,1 3,2
Macedonia 200,9 224,9 12,0 143,5 173,5 20,9 4,8 4,5 1,7 1,7
Romania 126,5 155,3 22,8 203,6 278,6 36,8 3,0 3,1 2,4 2,7
La tabella non è omni comprensiva, perci la somma dei subtotali non corrisponde ò al totale
¹(incidenza della singola voce sul totale delle importazioni e delle esportazioni)
²(dati riferiti al periodo gennaio-agosto)
³( variazione % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente)
6.2 Import
Prendendo in considerazione più da vicino il flusso dell scambio commerciale che fa arrivare beni nel paese,
relativamente ai paesi di origine, che si trovano all’interno dell’Unione europea, i quali come detto in precedenza
hanno una incidenza sul totale delle importazioni serbe che supera abbondantemente il 50%, si evidenziano
alcune particolarità. La prima sicuramente è che, tra i beni di consumo quelli ad avere una maggiore incidenza
sulle importazioni, sono i beni di consumo non durevole (come possono essere i prodotti alimentari). Un’altra
riguarda, la significativa incidenza che hanno le importazioni per energia. Per le importazioni di beni capitali
invece bisognerebbe analizzare la destinazione di queste importazioni.
importazioni in milioni di €
Importazioni % sul tot dell’import Bilancia
2006 2007 Var %¹ 2008² Var %³ 2006 2007 2008² 2006 2007 2008²
Totale 10462,6 13506,8 29,1 10384,9 22,2 100 100 100 -5360,1 -7074,5 -5357,6
Energia 2075,2 2380,0 12,7 2131,1 46,5 19,8 17,3 20,5 -1904,8 -2167,3 -1965,1
Profilo Serbia 32
Beni intermedi 3785,0 4892,1 29,2 3580,1 12,8 36,2 36,2 34,5 -1155,1 -1672,7 -1004,9
Beni capitali 2427,9 3495,9 144,0 2618,8 20,9 23,2 25,9 25,5 -1902,3 -2652,1 -1889,5
Beni di consumo durevole 373,0 527,1 141,3 384,9 21,4 3,6 3,9 3,7 -281,5 -213,2 -183,6
Beni di consumo non durevole 1527,1 1912,7 125,2 1415,8 21,5 14,6 14,2 13,6 -180,6 -247,6 -242,2
Altro 274,3 340,9 124,3 254,1 15,1 2,6 2,5 2,4 -4,1 -53,3 -72,3
¹( variazione % rispetto all’anno precedente)
²(dati fino ad agosto 2008)
³(variazione rispetto allo stesso periodo del 2007)
Analizzando a livello di aree regionali i dati a disposizione rispetto degli aggregati esposti sopra in tabella, si
scoprono differenze significative. Mentre nella regione della Serbia centrale l’incidenza dei singoli aggregati
rispecchia l’andamento nazionale, nella Vojvodina l’aggregato con la maggiore incidenza sul livello delle
importazioni è quello energetico. Questo aggregato con percentuali significative di importazione, incide per più
di un terzo sulle importazioni di questa regione, mentre nella regione centrale incide per un 11%. Da segnalare
anche la grande differenza fra la Serbia Centrale e la Vojvodina nelle importazioni di beni capitali, che nel
periodo del 2008 preso in esame si attestano intorno 25% delle importazioni della Serbia centrale mentre nella
Vojvodina si attestano intorno al 17% delle importazioni della regione. Stesso discorso prendendo i dati relativi
ai beni di consumo. I beni di consumo non durevole, hanno un’incidenza molto superiore, sulle importazioni
della Serbia centrale, rispetto a quelle nella Vojvodina. Diversa, è anche l’incidenza dei beni di consumo non
durevole.
Aumentando il livello di analisi, si passa a valutare le importazioni classificate per tipo di prodotto,
indipendentemente dalla loro origine; per evidenziare che la maggiore incidenza a livello di aggregato nelle
importazioni è quella dei prodotti manifatturieri con circa l’80% delle importazioni totali. Questo dato, insieme
a quello che ci dice che la maggior parte delle importazioni riguarda beni intermedi, indica che i prodotti
manifatturieri di cui si parla, sono beni che subiranno ulteriori trasformazioni all’interno del rispettivo processo
lavorativo, in loco. Questo spiega l’elevata percentuale di importazione di elementi chimici, di metalli di base,
ma anche di macchinari e attrezzature, cosi come di tessuti e materiali tessili, pelli e derivati ed anche di
prodotti di miniere e cave.
importazioni per comparto in milioni di €
Importazioni % sul totale dell’import Bilancia
2006 2007 Var %¹ 2008² Var %³ 2006 2007 2008² 2006 2007 2008²
Totale 10462,6 13506,8 29,1 10384,9 22,2 100 100 100 -5360,1 -7074,5 -5357,6
Agricoltura e caccia 207,1 262,7 26,8 229,8 15,3 2 1,9 2,2 25,5 -16,3 -85,7
Cave e miniere 1803,7 1819,9 0,9 1631,4 41,3 17,2 13,5 15,7 -1775,7 -1778,2 -1604
Manifattura 8328,2 11219,2 34,7 8408,7 19,5 -79,6 83,1 81 -3581,1 5194,3 -3669,8
Elettricità, gas e acqua 56,4 126,7 124,8 90,6 8,1 0,5 0,9 0,9 0,8 -48,7 -11,4
La tabella non è omni comprensiva, perci la somma dei subtotali non corrisponde ò al totale
¹( variazione % rispetto all’anno precedente)
²(dati fino ad agosto 2008)
³(variazione rispetto allo stesso periodo del 2007)
Profilo Serbia 33
6.3 Export
Analizzando l’altro lato dello scambio che porta i prodotti serbi in giro per il mondo, ed in particolare
nell’Unione Europea, che costituisce il mercato finale più importante dei prodotti esportati con percentuali che
si avvicinano al 60%, si nota che se si sommano a questi dati anche quelli degli altri paesi europei che sono fuori
dalla UE, la percentuale sale al 95%. In pratica la quasi totalità dei prodotti di esportazione, serbi, si fermano in
Europa. Al di fuori dell’ Europa, solo l’Asia incide con l’1,5% e l’America del nord con circa l’1%, sul livello delle
esportazioni.
Esportazioni in milioni di €
Esportazioni % sul tot dell’export Bilancia
2006 2007 Var %¹ 2008² Var %³ 2006 2007 2008² 2006 2007 2008²
Totale 5102,4 6432,2 26,1 5027,2 20,8 100 100 100 -5360,1 -7074,5 -5357,6
Energia 170,4 170,7 0,2 166 61,4 3,3 2,6 3,3 -1904,8 -2167,3 -1965,1
Beni intermedi 2629,9 3219,3 22,4 2575,3 20,5 51,5 50 51,2 -1155,1 -1672,7 -1004,9
Beni capitali 525,6 843,8 60,5 729,3 44,8 10,3 13,1 14,5 -1902,3 -2652,1 -1889,5
Beni di consumo durevole 159,8 245,7 53,7 201,3 38,4 3,1 3,8 4 -281,5 -213,2 -183,6
Beni di consumo non durevole 1346,5 1665 23,6 1173,6 12,3 26,4 25,9 23,3 -180,6 -247,6 -242,2
Altro 270,2 287,6 6,4 181,8 -19,9 5,3 4,5 3,6 -4,1 -53,3 -72,3
¹( variazione % rispetto all’anno precedente)
²(dati fino a giugno 2008)
³(variazione rispetto allo stesso periodo del 2007)
Come nel caso delle importazioni, anche nelle esportazioni la voce più consistente è quella dei beni intermedi,
con percentuali anche in questo caso al di là del 50%. Anche in questo caso, la seconda voce per peso, è quella
dei beni di consumo non durevole. Ed anche nelle esportazioni, la regione predominante è quella della Serbia
Centrale, con circa il 68% delle esportazioni totali del paese. A livello locale entrambe le regioni principali
seguono una divisione nelle esportazioni similare a quello nazionale. Le differenze comunque emergono, infatti
se è vero in entrambe la voce con maggiore incidenza è quella dei beni intermedi, diverso è il peso che questa
voce, ha. Mentre in Serbia Centrale il suo peso è di circa il 53% sul totale della regione, in Vojvodina si ferma al
45%. Per contro, più elevata è l’incidenza che nella regione del nord hanno, i beni di consumo non durevole, che
si attestano attorno al 30%, mentre nella zona centrale si ferma al 22%. Sempre in Vojvodina, è più alta
l’incidenza delle esportazioni in beni capitali.
Dall’analisi delle esportazioni per comparti, emerge un dato in linea con l’analisi fin’ora effettuata, infatti
l’incidenza dei prodotti manifatturieri è ancora più importante che nelle importazioni con circa il 94%.
All’interno di questo macro aggregato, spiccano le voci di prodotti alimentari e bevande, ma ad avere la
percentuale maggiore all’interno dei prodotti manifatturieri, sono i metalli di base. Anche in questo caso un
ruolo importante rivestono, la chimica ed i suoi prodotti, anche se in proporzioni inferiori rispetto alla loro
importazione. Leggermente inferiore la percentuale dei prodotti di plastica, mentre se considerate nel loro
insieme, il peso di prodotti tessili, filati, pelli, prodotti della pelle, calzature e abbigliamento, arriva a circa il 9%
delle esportazioni totali.
Profilo Serbia 34
Esportazioni per comparto in milioni di €
Esportazioni % sul totale dell’export Bilancia
2006 2007 Var %¹ 2008² Var %³ 2006 2007 2008² 2006 2007 2008²
Totale 5102,4 6432,2 26,1 3647,9 22 100 100 100 -5360,1 -7074,5 -5357,6
Agricoltura e caccia 232,6 246,4 5,9 144,1 -32,4 4,5 3,8 2,9 25,5 -16,3 -85,7
Cave e miniere 27,9 41,8 49,4 27,4 -3,2 0,5 0,6 0,5 -1775,7 -1778,2 -1604
Manifattura 4747,1 6024,8 26,9 4738,9 22,9 93 93,7 94,3 -3581,1 5194,3 -3669,8
Elettricità, gas e acqua 57,1 78 36,5 79,2 58 1,1 1,2 1,6 0,8 -48,7 -11,4
La tabella non è omni comprensiva, perci la somma dei subtotali non corrisponde ò al totale
¹( variazione % rispetto all’anno precedente)
²(dati fino ad agosto 2008)
³(variazione rispetto allo stesso periodo del 2007)
6.4 Serbia-Italia
L’Italia è un partner commerciale molto importante per la Serbia, infatti è il Paese verso il quale esporta di più,
sia in termini di volume che di valore. Le esportazioni serbe in Italia, sono state negli ultimi anni pari
rispettivamente a, 741,2 milioni di euro nel 2006, 799,5 nel 2007 e 406 nel 2008. Ma, anche nelle
importazioni , l’Italia e dietro solo a Russia e Germania.
Scambio commerciale in migliaia di €
Importazioni Esportazioni Bilancia
2006 2007 2008¹ 2006 2007 2008¹ 2006 2007 2008¹
Serbia-Italia 979,5 1306,7 996,1 741,2 799,5 529,4 -234,3 -507,2 -466,7
¹(dati fino ad agosto 2008)
Come si nota dai dati in tabella, il bilancio è nettamente in attivo per l’Italia e di conseguenza negativo per le
casse serbe. Anche se al di là del risultato economico, dello scambio commerciale, resta l’importanza soprattutto
per la Serbia, ma anche per la controparte italiana dei rapporti bilaterali fra i due paesi.
Analizzando poi lo scambio per aggregati, si delinea un tipo di scambio, che non si limita a pochi prodotti, ma
che invece risulta generalizzato. Sicuramente ci sono aggregati più operativi di altri, è il caso ad esempio dei
prodotti alimentari e animali vivi che per le esportazioni serbe, rappresentano una voce importante. Cosi come
dall’altro lato dello scambio, una voce importante per le importazioni serbe, sono i macchinari e materiale di
trasporto.
Profilo Serbia 35
Scambio per categorie in migliaia di €
Importazioni Esportazioni
2006 2007 2008¹ 2006 2007 2008¹
Prodotti alimentari e animali vivi 34.728.565 40.897.754 20.613.132 109.500.000 9.870.000 17.087.111
Bevande e tabacchi 4.766.604 5.978.225 3.053.283 39.299 242.491 585.932
Materie prime non commestibili, esclusi i
carburanti
10.479.235 11.867.505 10.130.573 28.068.297 26.272.050 14.589.166
Combustibili minerali, lubrificanti e prodotti
connessi
16.321.301 27.377.148 15.411.562 0 6.247.829 0
Oli, grassi e cere di origine animale o vegetale 1.526.569 2.263.275 1.481.322 89.518 1.987.177 1.086.117
Prodotti chimici e prodotti connessi 72.174.188 99.819.891 62.730.164 45.744.319 59.503.817 40.626.844
Prodotti finiti classificati principalmente
secondo la materia prima
232.274.294 283.394.815 181.772.904 288.536.584 305.587.324 180.534.815
Macchinari e materiale da trasporto 326.476.216 434.507.746 277.209.303 24.163.491 29.221.448 21.426.544
Prodotti finiti diversi 246.582.465 300.418.116 189.105.235 234.360.164 274.602.886 182.404.813
Articoli e transazioni non classificati altrove 2.230 1.456 0 1.396.529 2.048.885 636.976
¹(dati fino a luglio 2008)
Profilo Serbia 36
7 MERCATO INTERNO
Nella tabella seguente sono presentati gli indici di variazione del volume di affari nel Paese, negli ultimi tre anni.
I dati vengono forniti nelle due varianti statistiche dei prezzi costanti, più accurata come calcolo ma meno
rispondente alla realtà e a prezzi correnti più realistica ma comprensibilmente meno precisa per la difficoltà ti
valutazione di una variabile incostante. Indipendentemente dalla base statistica le cifre indicano un incremento
del volume di affari, le uniche eccezioni sono relative ai mesi di gennaio e aprile 2008.
dati variazione Retail Var %
INDICE RETAIL
Prezzi correnti Prezzi costanti
2005 47,1 26
2006 21 7,07
2007 30,1 23
2008 I -21,3 -22,3
2008 II 6,8 5,8
2008 III 17,01 15,6
2008 IV -5,7 -7
2008 V 5.,9 4,2
2008 VI -2,9 4,1
Di seguito vengono presentate le differenze su base regionale del giro di affari retail in Serbia. Come emerge dai
dati il 72% circa degli affari, relativamante al valore economico delle transazioni, è stato effettuato nella Serbia
centrale nel 2005 , il 73% nel 2006 ed il 74% nel 2007.
Giro d’affari su base regionale ¹ in migliaia di €
Retail trade
Totale Serbia Centrale Vojvodina
2005 8735682,8 6356288,05 2379394,8
2006 10571770,6 7783992,7 2787777,9
2007 13753673,8 10180309,1 3573364,6
¹(cifre arrotondate per approssimazione decimale)
Anche nel caso di una divisione per area geografica indipendentemente dalla base utilizzata, l’incremento nel
triennio 2005-2006-2007, è costante. Sia a livello nazionale, che a livello locale, gli aumenti hanno fatto
Profilo Serbia 37
registrare cifre molto elevate e gli aumenti sono stati ancor più più consistenti in Vojvodina.
variazione a prezzi correnti Var %¹
Retail trade
Totale Serbia Centrale Vojvodina
2005 72,3 63,4 101,5
2006 47,5 48,3 44,8
2007 82,3 81,1 82
¹( variazione % rispetto all’anno precedente)
variazione a prezzi costanti Var %¹
Retail trade
Totale Central Serbia Vojvodina
2005 70 62,1 95,1
2006 83,1 76,7 103,1
2007 125,3 119,3 143,9
¹( variazione % rispetto all’anno base 2002)
Guardando alla divisione per tipo di attività, a livello nazionale, la maggiore incidenza in termini di
controvalore economico del giro d’affari retail è quello derivato dall’attività dei negozi specializzati, esclusi
quelli che trattano cibo, bevande e tabacco, con quasi il 30% del valore totale. Leggermente inferiore è
l’incidenza dei negozi non specializzati con quasi il 29%. Nei due anni precedenti invece era stato il contrario.
Una percentuale sempre importante che non si è discostata molto dalle prime due nei tre anni considerati, è
quella relativa alla vendita di motoveicoli, motocicli, ricambi e carburanti. Stesso tipo di analisi e considerazione
possono essere fatte anche a livello delle due regioni, con percentuali che si differenziano solo per alcuni
decimali.
Giro d’affari retail per attivit๠in migliaia di €
Serbia
Totale Central Serbia Vojvodina
2005 2006 2007 2005 2006 2007 2005 2006 2007
Totale 8735682,8 10571770,7 13753673,8 6356288,05 7783992,8 6356288,05 2379394,8 2787777,9 3573364,7
Negozi non
specializzati
2590179,2 2962439,2 3939101,7 1804341 2086469 2888076 785838,2 875970,2 1051025,1
Negozi
specializzati
in cibo,
bevande e
tabacco
910032,2 1224397,4 1617270,3 662111,2 910036,3 662111,2 247921 314361,1 247921
Prodotti
medici,
649993,1 921226,4 1433149,2 39010398 487630 1106224,4 162363,2 212360,2 326924,9
Profilo Serbia 38
farmaceutici
e di
profumeria
Altri negozi
specializzati
2334304,7 2891253,7 4067814 476228 2130393 2955759 608076,8 760860,7 1112055
Beni di
seconda
mano
851,3 959 nd 851,3 791,4 nd 0 167,7 nd
Giro d’affari
fuori dai
negozi
15732,8 10037,4 8789,9 10817,8 6561,2 4766 4915 3476,1 4023,9
Vendita di
motoveicoli,
motocicli,
ricambi e
carburanti
2234589,3 2561457,5 2687549,1 1664308,8 1940875,7 2086470 570280,5 620581,8 601079,1
¹(cifre arrotondate per approssimazione decimale)
Passando dal giro d’affari retail a quello all’ingrosso, i dati evidenziano, come anche in questo caso la maggior
parte delle attività si svolgono nella regione centrale. Infatti l’incidenza di questa regione sul totale del giro
d’affari all’ingrosso è stato nel 2007 del 75,3% e nei due anni precedenti leggermente inferiore attestandosi poco
sopra il 74%. Gli indici relativi all’andamento delle attività all’ingrosso, mostrano chiaramente ed
abbondantemente, anche se con percentuali diverse a seconda della base statistica considerata, la tendenza allo
sviluppo costante negli anni. In questo caso pero, a differenza di quanto succede negli affari retail, nelle attività
all’ingrosso a crescere proporzionalmente di più e la regione della Serbia centrale.
Giro d’affari su base regionale¹ in migliaia di €
Ingrosso
Totale Serbia Centrale Vojvodina
2005 11684227,4 8663874,9 3020352,5
2006 14426698,6 10742604,6 3684094
2007 17420479,7 13129307 4291172,7
¹(cifre arrotondate per approssimazione decimale)
variazione a prezzi correnti Var %¹
Ingrosso
Totale Serbia Centrale Vojvodina
2005 41,1 39,6 45
2006 51,5 44,8 36,3
2007 37,3 51,4 33,3
¹( variazione % rispetto all’anno precedente)
Profilo Serbia 39
variazione a prezzi costanti Var %¹
Ingrosso
Totale Serbia Centrale Vojvodina
2005 50,2 53,8 48,9
2006 70,2 75,7 70,7
2007 98,5 107,5 92,2
¹( variazione % rispetto all’anno base 2002)
Osservando bene, i dati, divisi per attività nella tabella di seguito, mettono in risalto alcuni elementi.
Innanzitutto sia a livello regionale, che nazionale, ci sono tre categorie di attività, che nel periodo in esame,
complessivamente si attestano sempre sopra il 60% ed in alcuni casi sopra il 70%, del valore totale del giro di
affari all’ingrosso. Le tre categorie di attività sono: quella dei beni intermedi, in assoluto quella che fa registrare i
valori più elevati, e che soprattutto nel 2007 ha avuto una crescita notevole. Questo fenomeno puo avere varie
interpretazioni e spiegazioni, una puo essere la seguente: se a questo dato si aggiunge che i beni intermedi sono
in assoluto i prodotti più importati nel paese, ne consegue, una crescita delle attività produttive che si occupano
della vendita e trasformazione di questi tipi di beni. Altra categoria di attività, fra le tre sopra citate, è quella dei
tessuti, apparecchiature e macchinari per la casa, che ha mantenuto un andamento stabile negli anni ed a livello
nazionale si attesta su una media del 22%, mentre a livello regionale si attesta intorno al 24% nella regione
centrale e intorno al 18% nella regione del nord, dove pero, nel 2007 è cresciuta discretamente. La terza
categoria, con il 17%, è quella del cibo, bevande e tabacco, che ha tenuto un andamento altalenante e
soprattutto nel 2007 ha avuto una flessione, a livello nazionale ha superato il 6%. Anche in questo caso fra le
varie spiegazioni, una plausibile potrebbe essere, il miglioramento delle condizioni sociali della Serbia, ed infatti
se si guarda ai dati regionali, la percentuale di calo è più alta nella regione centrale, che comprende Belgrado
(oltre il 7%), mentre è meno accentuata nella Vojvodina, che a parte Novi Sad è più rurale (4,1%). Questa
spiegazione trova conforto, anche nell’unica grande differenza che si evidenzia nella incidenza delle categorie di
attività sul valore del giro di affari all’ingrosso. Nella regione più a nord del paese, infatti, c’è una quarta
categoria che ha una incidenza rilevante, quella dell’agricoltura, che nel 2007 ha subito una flessione del 4,6%
attestandosi al 14,7%, e negli anni precedenti era superiore al 19%.
Giro d’affari all’ingrosso per attivit๠in migliaia di €
Serbia
Totale Central Serbia Vojvodina
2005 2006 2007 2005 2006 2007 2005 2006 2007
Totale 11684227,4 14426698,6 17420479,7 8663874,9 10742604,6 13129307 3020352,5 3684094 4291172,7
Agricoltura,
materiali
grezzi e
animali
823863,3 990982,5 1152089 239808,7 276598,9 518534,6 584054,6 714383,6 633554,4
Cibo, bevande
e tabacco
2492504,8 3335742,1 2970017,5 1843436,4 2433087,6 2094545,8 649068,3 902654,6 875471,7
Profilo Serbia 40
Tessuti per la
casa,
macchinari
elettrici ed
altre
apparecchia
ture per la
casa
2608594,9 3288909,9 3880502,2 2088790,3 2632390,5 3031128 519804,5 656519,4 849374,1
Beni
intermedi,
scarti e
avanzi tranne
agricoltura
3369467,1 4203619,3 6051426,7 2426264 3130246,5 4663034 943203,2 1073372,8 1388392,6
Macchinari
apparecchia
ture e
forniture
1012136,1 1122677,8 1436006,6 852733,4 973676,4 1158261,8 159402,8 149001,4 277744,8
Vendita di
motoveicoli,
motocicli e
relativi
ricambi
471857 570610,9 1020775,1 408506 480519,8 905366,3 63350,9 90091 115408,8
Altro
commercio
all’ingrosso
905804,2 914156,1 909662,6 804335,9 816085 758436,5 101468,3 98071,1 151226,1
¹(cifre arrotondate per approssimazione decimale)
Profilo Serbia 41
8 VIE DI COMUNICAZIONE
8.1 Premessa
Partiamo da una premessa: la Serbia ha delle carenze importanti nelle strutture di tutti i tipi di vie di
comunicazione sul territorio. Volendo fare solo un esempio, la capitale Belgrado, che ha c.a. 2.000.000 di
abitanti, ed è attraversata da due fiumi importanti come la Sava ed il Danubio, ha in pratica solo 4 ponti di cui
uno è solo ferroviario. In generale, strade, autostrade, ferrovie, percorsi fluviali e vie aeree hanno bisogno di
notevoli investimenti, che le risorse serbe non bastano a coprire. Importante novità degli ultimi mesi è che: Il
Gruppo Ferrovie dello Stato ha vinto la gara, del valore di circa 2,2 milioni di euro, per la redazione del Piano
Nazionale dei Trasporti della Serbia, attraverso Italferr “in qualità di leader di un raggruppamento formato con
note società olandesi e serbe del settore”. Italferr sta gia’ curando la progettazione del nuovo ponte ferroviario
Zezelj sul Danubio, nei pressi di Novi Sad. “Il Gruppo FS sarà responsabile della definizione dello scenario di
sviluppo delle infrastrutture ferroviarie, stradali, aeroportuali e fluviali fino al 2025 sul territorio serbo”. L’inizio
delle attività, finanziate dalla Commissione Europea tramite il Ministero delle Infrastrutture, é stato giugno
2008. Il mandato comprende in particolare lo studio della domanda e offerta di trasporto nel Paese, l’analisi
delle infrastrutture esistenti, lo sviluppo di un modello di traffico, la redazione di un piano generale di
investimenti per la costruzione di nuove reti viarie e la manutenzione di quelle esistenti, la preparazione dei
bandi di gara per studi di fattibilità e la formazione tecnica di personale del Ministero delle Infrastrutture serbo.
Sebbene l’Europa abbia destinato un certo volume di risorse all’ammodernamento delle vie di comunicazione
serbe, rimane ancora un buon margine per possibili investimenti di soggetti privati. Alcuni tender sono gia’ stati
aggiudicati, come alcuni tratti autostradali, o come la costruzione di un ponte sul Danubio a Beska vicino a Novi
Sad per 42 mln di euro, tender vinto dalla austriaca Alpine Myreder e dalla tedesca DSD. Altre importanti
iniziative, sono la ristrutturazione del principale ponte della Capitale, ‘Gazela’ per la quale EIB (European
Investment Bank ) ha stanziato 33 mln di euro, il completamento del by-pass di Belgrado, opera – lunga circa
70 Km, divisa in due parti, per un ammontare complessivo superiore a 450 milioni di euro, la costruzione di un
nuovo ponte a Belgrado, la costruzione di un’autostrada verso Timisoara, dove opera una folta comunità di
imprese italiane, e di due rami autostradali che metteranno in comunicazione il Corridoio 10 con il confine
della Bulgaria e della Macedonia, etc. Solo per il corridoio 10 in tre anni a partire dal 2008 fino al 2010, anno
previsto per la conclusione dei lavori, sono stanziati investimenti per 3 miliardi di euro.
(fig.1)
La Serbia (fig. 1) è situata al centro della penisola balcanica in una posizione
molto importante per le comunicazioni tra l’Europa ed il sud ed est europeo e
con l’Asia, sul territorio serbo passano infatti i corridoi Pan Europei, 7 e 10.
Queste due importanti vie di comunicazione una su strada e ferrovia (10),
l’altra fluviale(7), hanno un punto di convergenza esattamente nei pressi di
Belgrado(fig. 2).
(fig. 2,giallo 7,blu 10)
IL Territorio della Serbia è composto da 2397 km di confini di cui 1717 terre e 680 fiumi, ed il Paese confina
Profilo Serbia 42
(fig.1)con 8 nazioni, oltre ad Ungheria, Romania, Bulgaria e Albania, quattro dei cinque Paesi che con la Serbia
componevano la Jugoslavia; Croazia, Bosnia e Erzegovina, Montenegro, Macedonia. Il territorio della Serbia
copre un area di 88361 km², dei quali 55968 km² compongono la regione della Serbia centrale, 21506 km² la
regione autonoma della Vojvodina e 10887 km² l’altra regione autonoma del Kosovo e Metohija. Le tre aree
sono poi a loro volta suddivise in 29 distretti, 194 comuni, e 6168 tra insediamenti urbani ed insediamenti extra
urbani.
(fig. 3)
8.2 Strade
Sui suoi più di 88 mila km², si diramano 40845 km di rete stradale (fig. 3), della quale 5525 km sono di
autostrada, 11540 km strade regionali e 23780 strade locali. Con dati aggiornati al 2007 le tonnellate di
prodotti trasportati su strada erano circa 3,7 milioni. Tra le merci più trasportate su gomma rientrano, i
minerali grezzi non metallici, il petrolio grezzo e derivati, i metalli e prodotti metallici ed i prodotti chimici. Fra i
prodotti deperibili, frutta e verdura, i cereali ed altri prodotti alimentari, bevande e tabacco. Di seguito è
riportata una tabella con alcune tipologie di merci, che divide le importazioni e le esportazioni su gomma e
differenzia i prodotti per tipo di merce trasportata.
in migliaia di t
Prodotti Importati tonnellate
Prodotti Chimici 606
Minerali grezzi non metallici 369
Petrolio grezzo e derivati 255
Metalli e prodotti metallici 326
Legno 181
Frutta e verdura 422
Cereali 55
Altri alimenti bevande e tabacco 402
Anno 2007
La bilancia del trasporto merci su strada ha segnato una differenza positiva per la Serbia (+143 mila t), tra
prodotti importati ed esportati, con un volume di importazioni su strada totale di 3729 mila t e un volume di
Profilo Serbia 43
esportazioni totale di 3872 mila t. Il settore del trasporto merci su gomma ha avuto nel 2006 un incremento del
14,3% rispetto al 2005 e nel 2007 i dati mostrano un ulteriore crescita.
in migliaia di t
Prodotti Esportati tonnellate
Prodotti Chimici 482
Minerali grezzi non metallici 210
Petrolio grezzo e derivati 247
Metalli e prodotti metallici 441,6
Legno 127
Frutta e verdura 271
Cereali 384
Altri alimenti bevande e tabacco 642
Anno 2007
Nel settore in questione, sempre nel 2007, operavano 11203 persone, numero che comprende anche i lavoratori
del trasporto di passeggeri. Parlando del trasporto passeggeri in Serbia sono registrate c.a. 1.500.000 automobili
e 9.312 autobus, fra persone fisiche ed aziende. Entrando nel dettaglio del trasporto passeggeri negli
agglomerati urbani la seguente tabella riassume la situazione nei 50 comuni che dispongono del servizio:
Autobus Tram Filobus Passeggeri Numero di linee Lunghezza linee
Numero Numero
posti
Numero Numero
posti
Numero Numero
posti
mill
3989 396987 240 44460 143 19900 894 1669 45347 km
Anno 2007
8.3 Ferrovia
Parlando sempre di vie di comunicazione su terra, la struttura della rete ferroviaria serba(fig.4), per 827 km
rientra nel già citato corridoio 10 Pan Europeo. Da questo punto di vista, sono in progetto, la ricostruzione e
l’ammodernamento delle tratte che portano ai confini con Ungheria, Bulgaria e Macedonia inclusa la
costruzione di un ponte sul Danubio, e la ricostruzione e l’ammodernamento del nodo ferroviario di Belgrado.
Negli ultimi anni sono già stati investiti c.a. 270 mln di euro da varie istituzione europee ed altri investimenti
sono previsti nei prossimi anni. In totale la rete ferroviaria si compone di circa 3810 km dei quali pero solo
circa 276 km a doppio binario e ben 3533 a binario singolo. Del totale della linea ferrata 810 km sono per uso
industriale, mentre, la linea è elettrificata per circa soli 1200 km totali. La struttura della rete ferroviaria conta
su 553 stazioni, 345 locomotive, 784 vagoni passeggeri con 49 mila posti, 9014 vagoni merci, e nel 2006 il
totale dei beni trasportati è stato pari a 14139 tonnellate.
(fig.4)
Il numero di persone impiegate nel settore comprese quelle del trasporto passeggeri sono circa 20900, mentre il
Profilo Serbia 44
numero di passeggeri è stato c.a. di 6,5 milioni (2006). I dati relativi al trasporto ferroviario, sono tutti in
notevole crescita. Ancora molto la Serbia deve fare per riuscire ad ammodernare la rete ferroviaria, e per non
perdere i finanziamenti destinati dalla comunità europea per tale obiettivo nell’ambito della realizzazione del
corridoio.
Passeggeri Passeggeri trasportati Merci Merci trasportate Variazione % su anno precedente
Vagoni Numero
posti
Vagoni Capacità
t
t Passeggeri e merci
784 49000 6.445.000 9014 439000 14139 +17,2%
Anno 2006
8 4 Rete Fluviale
Una componente sicuramente molto importane del territorio della Serbia, come via di comunicazione (il già
citato corridoio 7 che in serbia passa per il Danubio e la Sava, e non solo), ma anche semplicemente in termini
di km, sono i fiumi. La lunghezza complessiva della navigabilità dei fiumi in Serbia supera i 1000 km. Senza
dubbi il più importante è il Danubio, che dei suoi 2783 km totali, 588 km tutti navigabili, li percorre sul
territorio serbo. Il Danubio collega il centro-est Europa con la Serbia ed il Mar Nero. Per questo fiume è in
progetto lo sviluppo della navigabilità lungo il suo corso. Altro fiume importante, è la Sava che in Serbia ha 206
km tutti navigabili dei suoi 945 km totali. La Sava inoltre ha la particolarità di collegare tra loro, Slovenia,
Croazia, Bosnia & Erzegovina e Serbia, tutti paesi tra i quali esiste un accordo di libero scambio commerciale. Fra
gli altri fiumi, la Tisa che percorre in Serbia 168 km, tutti navigabili, dei suoi 966 km totali, e il Tamis che nel
paese resta per 118 dei suoi 359 km. Da citare anche La Drina, che percorre nel territorio serbo, 220 dei suoi
346 km totali,. Di rilievo anche la struttura dei canali che supera i 900 km, di cui più di 670 navigabili. Inoltre,
c’è il canale Danubio-Tibisco-Danubio. Sulla rete fluviale, insistono tre porti fluviali, Novi Sad, Belgrado e
Smederevo, tutti sul Danubio e la capacità complessiva di trasporto merci per via fluviale, è di 531 mila
tonnellate, il numero di impiegati sempre nel 2006 era di 1700, mentre il numero di imbarcazioni merci
transitate su fiume era di 603, che hanno trasportato circa 18536 mila t,
in migliaia di t
Trasporto merci su rete fluviale tonnellate
Totale 18536
Traffico Nazionale 9146
Traffico Internazionale totale 4878
di cui a) Esportazioni 1472
b) Importazioni 3406
Transito 4512
Anno 2006
Entrando nel dettaglio, le merci più importate ed esportate ed in transito (2006) su rete fluviale sono:
in migliaia di t
Prodotti Importati tramite rete fluviale tonnellate
Cemento e calce 54
Minerali grezzi non metallici 276
Petrolio grezzo e derivati 77
Metalli e prodotti metallici 252
Profilo Serbia 45
Macchinari ed attrezzature da trasporto 10
Combustibile solido 17
Alimenti non freschi, bevande e tabacco 9
Cereali 739
Prodotti Esportati tramite rete fluviale
Minerali di ferro 1621
Minerali grezzi non metallici 129
Petrolio grezzo e derivati 256
Metalli e prodotti metallici 389
Fertilizzanti 362
Combustibile solido 409
Alimenti non freschi, bevande e tabacco 55
Cereali 20
in migliaia di t
Transito merci rete fluviale tonnellate
Cereali 1238
Minerali grezzi non metallici 320
Minerali di ferro 1669
Metalli e prodotti metallici 659
Combustibile solido 126
Anno 2006
8.5 Via Aerea
Continuando con le vie di comunicazione passiamo ad analizzare quella aerea. Insisono sul territorio un
aeroporto passeggeri internazionale, Il “Nicola Tesla” di Belgrado e di due aeroporti commerciali, oltre che a
Belgrado ne esiste uno a Nis. Esiste ancora un altro aeroporto formalmente in territorio serbo ma da anni fuori
dal controllo delle autorità locali, quello di Pristina. Nel settore strettamente aereo sono impiegate, 2744 persone
alle quali vanno aggiunte altre 1800 impiegate nel comparto della gestione dei cargo. Il trasporto merci e
passeggeri per via aerea è riassunto dai dati seguenti:
Anno/ Tipo Passeggeri Merci/Cargo
2007 2512890 7.926.000 t
2008 fino al 30/09 2291364 5.766.000 t
Dati riferiti solo al Nikola Tesla di Belgrado
I dati parziali relativi a quest’ultimo anno sono in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno
rispettivamente del 8% per i passeggeri e del 15% per le merci. Per il 2006 invece la situazione era la seguente:
Anno/ Tipo Passeggeri Merci/Cargo
2006 Non disponibile 400.000 t
Profilo Serbia 46
Anno 2006 Aeroporto di Nis
Destinazione/ Tipo Passeggeri Merci/Cargo
Totale 1.328.000 9.034.000 t
Traffico Nazionale 116.000 271.000 t
Traffico internazionale
a) Partenze dalla Serbia 600.000 3.066.000 t
b) Arrivi in Serbia 612.000 5.697.000 t
Anno 2006 tutti gli aeroporti
I dati sopra riportati riceveranno sicuramente un’ulteriore spinta in alto non appena la Serbia aderira alla
convenzione sulla libera circolazione nei cieli, alla quale non ha ancora aderito per protezionismo verso la
compagnia aerea nazionale, la JAT. La Compagnia che doveva essere privatizzata nel corso del 2008, sarà invece
sottoposta ad un processo di ristrutturazione e ammodernamento prima di essere posta sul mercato nel giro di
un paio di anni.. Per entrambi gli aeroporti ci sono importanti progetti di ingrandimento e ammodernamento,
naturalmente di proporzioni diverse e che per quel che riguarda il Nikola Tesla in parte sono già stati realizzati.
Resta da aggiungere a quanto sopra esposto che praticamente tutti i numeri relativi alle vie di comunicazione
sono in crescita costante e dai dati attualmente disponibili non emerge niente che faccia pensare che questo
trend positivo non sia destinato a continuare.
8.6 Trend
Complessivo:
Anno/ Trasporto Via Terra Fluviale Aereo
totale ferroviario stradale Urbano
2002 0,6% 6,1% -3,9% 1,2% 10,2% 20,1%
2003 -1% 6,2% -4,7% -1,7% -25,3% 19,8%
2004 1,5% 19,4% -8,9% 2,6% 24,8% 12,6%
2005 15,7% 7% 34,8% -1,7% 55,3% -18,7%
2006 17,3% 23,9% 16,8% 15,4% 1,8% 3,6%
Variazione su anno precedente
Passeggeri:
Anno/ Trasporto Via Terra Fluviale Aereo
totale ferroviario stradale Urbano
2002 -2,2% -8,8% -4% 1,2% 20,2%
2003 -4,4% -13,8% -5,2% -1,7% 19,8%
2004 -0,9% 1,2% -4,4% 2,6% 12,3%
2005 11,4% -10,4% 26,8% -1,7% -18,7%
2006 13,9% -2,7% 15,5% 15,4% 3,6%
Variazione su anno precedente
Profilo Serbia 47
Merci:
Anno/ Trasporto Via Terra Fluviale Aereo
totale ferroviario stradale Urbano
2002 9,8% 13,7% -3,4% 10,2% 13,5%
2003 10% 16,6% -1,4% -25,3% 9,5%
2004 9,4% 28,8% -36,9% 24,8% 51,7%
2005 30% 16% 84,9% 55,3% -36,8%
2006 28,4% 37,7% 24,6% 1,8% -11,1%
Variazione su anno precedente
Profilo Serbia 48
9 POSTE E TELECOMUNICAZIONI
Lo sviluppo delle attività postali e di telecomunicazione nel Pease è costante, e, soprattutto nel settore della
telefonia, si sta progressivamente passando da un sistema monopolistico ad un sistema concorrenziale
soprattutto grazie all’avvento di alcune compagnie telefoniche straniere. Nonostante sia il sistema della telefonia
fissa sia postale siano ancora praticamente in uno stato monopolistico, i miglioramenti nei servizi sono molto
considerevoli. Molto più concorrenziali sono già da un po’ di tempo sia il sistema radiotelevisivo, anche per i
servizi satellitari e via cavo, grazie alla liberalizzazione delle licenze, sebbene ovviamente sempre soggette a
autorizzazione. Stesso tipo di discorso per i servizi di comunicazione più avanzati, leggasi internet.
Lo sviluppo puo essere riassunto tramite alcuni numeri:
var. percentuale del volume fisico delle comunicazioni
2004 2005 2006 2007
Poste 28,9 5,9 9,9
Telecomunicazione 29,8 56,8 168
Variazione su anno precedente
come si vede la crescita è costante, con il settore delle telecomunicazioni, che ha ricevuto una enorme spinta in
alto dopo l’ingresso della concorrenza sul mercato, in particolare della telefonia mobile, mentre quella fissa
ancora opera in regime monopolistico. Per entrambe comunque in atto una trasformazione necessaria per la
stessa capacità di sopravvivenza e competitività nel mercato concorrenziale. Fra le prime modifiche, c’è quella
che ha riguardato il personale, in termini numerici come riduzione ed in termini salariali come aumenti. Il
numero degli addetti, considerati come unico aggregato fra poste e telecomunicazioni, che si era andato
progressivamente riducendo nel corso degli ultimi anni e dopo aver raggiunto nel 2004 il numero massimo di
29543, scalando ed arrivando nel 2006 ha 27211.
Numero di Impiegati
2004 2005 2006 2007
Poste e
telecomunicazioni
29543 28917 27211 29921
Il salario medio netto mensile invece è andato crescendo, attestandosi al di sopra del livello medio dei salari a
livello nazionale con circa 491 euro nette mensili. Una particolarità è che, in questi due settori ancora
fortemente sotto controllo statale, c’è un a disparita di salario fra la regione centrale e la Vojvodina a favore della
prima con salari più elevati mediamente di 60 euro.
Salario medio netto mensile
2005 2006 2007 2008¹
Poste e
telecomunicazioni 277 353 429 491
¹(periodo gennaio-agosto)
Profilo Serbia 49
9.1 Poste
Le poste serbe sono ancora statali e come facevano tutte le aziende statali di questo settore nel resto del mondo,
non ha solo interessi nell’ambito dei servizi postali in senso stretto, ma anche in servizi diversi e non solo affini e
correlati come, internet attraverso il suo provider Ptt, nelle telecomunicazioni con Telekom Serbia, o nei servizi
bancari con Postanka Stedionica, ma anche in altri come, nella diffusione di immagini televisive con KDS che
distribuisce il segnale della tv via cavo, nell’editoria ed altro ancora. Limitando l’osservazione al settore Postale,
nel senso più rigido del termine, questo è oggetto di una lenta trasformazione, razionalizzazione e
modernizzazione, e seppur in maniera non cos significativa rispetto alle telecomunicazioni, ì è in costante
crescita. Negli ultimi tempi, ad esempio, è stata introdotta la firma elettronica, per i servizi postali nel paese.
Fra le prime cose oggetto di cambiamento, il numero degli uffici postali che erano nel 2004, 1569, nel 2006
erano già scesi a 1510. In Aumento invece il numero di impiegati, che a dicembre 2007, erano 15329(15211
nel 2006). Nel 2006 cosi come negli anni precedenti c’è stato un incremento nel volume dei servizi, limitandoci
al numero di lettere inviate la crescita di questo servizio di base è raffigurata in tabella, dalla quale si nota che le
percentuali di crescita sonoa due cifre.
lettere in migliaia di unità
Numero Var%
2004. 212.260 14,15
2005. 224.674 15,85
2006. 262.328 16,76
Guardando più da vicino al 2006 l’analisi dei servizi offerti dalle poste era cosi suddiviso fra attività più tipiche
ed altri servizi offerti. L’incidenza dei servizi postali di base, sui 429 milioni in unità, supera il 60%, mentre i
servi finanziari incidono per quasi il 30%, la parte rimanente è dovuta ad altri servizi generici.
Servizi postali in unita
Servizi 2006
I) Postali di base 267.099.000
a)lettere 262328000
ordinarie 189866630
raccomandate 45207260
assicurate 3374327
riviste e materiale stampato 23879783
b) pacchi 1477000
meno di 10 kg 1135718
più di 10 kg 283015
ordini monetari 1903000
Profilo Serbia 50
servizi express 1391000
II) Finanziari 124.805.000
pagamenti verso c/c 78908000
pagamenti da c/c 45897000
Totale I + II 391.904.000
III) Altro 37633000
Totale complessivo 429537000
Anno 2006
Per quanto riguarda il risultato dell’attività, la situazione viene rappresentata nella tabella seguente:
Risultato finanziario in milioni di €
Entrate totali 240,6
Spese totali 218,3
Ricavo netto 22,3
Anno 2007
Le entrate strettamente derivanti dalla attività operativa, sono divise in modo che l’incidenza sulle entrate dei
servizi di base è pari al 66,2 l’anno precedente incidevano per il 57,6%.
Entrate d’attività in milioni di €
Totale 240,6
Servizi di attività ordinaria 159,3
Servizi finanziari 74,5
Altro 6,8
Approfondendo, l’aspetto relativo alle entrate derivanti dai servizi di base, il 42,3% è dovuto a servizi cosiddetti
strettamente postali, il 21,3 a bancari, il 11,8 all’ IT e servizi di telecomunicazioni.
Entrate attività ordinaria in milioni di €
2007
Servizi postali 67,9
Postanka Stedionica 33,9
IT e servizi di telecomunicazioni 18,9
Altri servizi e attività 38,6
Dal lato delle uscite la voce più importante sono le spese per i dipendenti che ammontano a circa 126
milioni di euro.
Profilo Serbia 51
9.2 Telecomunicazioni
Il mercato delle telecomunicazioni in Serbia vale tra il 4 ed il 5 percento del PIL nazionale, nel 2007 5,6%.
Sicuramente in questo settore esiste un grande protagonista che è, Telekom Serbia, compagnia ancora di
stato(entra nel novero delle aziende da privatizzare) che ne detiene l’80% della proprietà tramite PTT, mentre il
restante 20% è in mano all OTE greca. Sia i greci che i tedeschi di Deutsche telekom sono molto interessati al suo
acquisto. Osservando l’insieme del sistema delle telecomunicazioni e non solo la telecom, si nota la forte
espansione degli ultimi anni del mercato, che è accompagnata da processi di modernizzazione, di accrescimento
dell’efficienza e di espansione e miglioramento dei servizi offerti. La grande crescita è particolarmente evidente
nei mercati della telefonia mobile ma anche in quello internet e del broadcasting, e nel 2007 anche delle
trasmissioni via cavo mentre meno velocemente cresce la telefonia fissa.
Telecomunicazioni 05-06
Numero di utenze
Penetrazione
(%)
Numero di utenze
Penetrazione
(%)
Var. (%) Variazione assoluta
2005 2006
Fissa 2 527.300 33.7 2 719.400 36.3 7.6 192100
Mobile 5 510.700 73.5 6 643.700 88.6 20.6 1 13300
Internet 756700 10 1 005000 13.4 32.8 248300
Via cavo 530500 7 541900 7.2 2.15 11400
Broadband 40500 0.54 121600 1.62 200.2 81100
Nel 2005 le entrate del settore delle telecomunicazioni, aveva una ripartizione che per il 45% dipendeva dalla
telefonia mobile, 41% dalla telefonia fissa, 7% broadcasting, 3% trasferimento dati, 2% internet e trasmissioni via
cavo,
Telecomunicazioni 07
Numero di utenze Penetrazione (%) Var. (%) Variazione assoluta
2007
Fissa 2 854 550 38,01 5 135150
Mobile 8 452 642 112,73 27,2 1808942
Internet 1 268 506 16,92 26,2 263506
Via cavo 774 012 10,32 42,8 232112
Broadband 583 109 7,78 379,5 461509
Come evidenziano i dati nelle tabelle sopra, il broadcasting cresce in termini numerici ma soprattutto in termini
percentuali, la telefonia mobile ha enormi aumenti in termini assoluti. La rete mobile è oramai regina delle
telecomunicazioni. Il risultato finanziario del settore delle telecomunicazioni nel 2007 ha fatto registrare per
l’agenzia delle telecomunicazioni (RATEL, che non ha fini di lucro) un avanzo di 2,9 milioni di euro.
Profilo Serbia 52
Performance finanziaria agenzia delle telecomunicazioni in €
2007
Entrate totali 9 037 500
Spese totali 6 125 000
Surplus 2 900 000
Nel 2006 le cifre erano leggermente più basse, le entrate ammontavano a c.a. 6 milioni di euro, e le spese c.a.
3,6 milioni percio nelle casse dello stato erano finiti intorno ai 1,4 milioni. Sempre nello stesso anno (2006), il
valore del mercato delle telecomunicazioni era stimato intorno ai 6 miliardi di euro. Nel 2007 le entrate totali
delle telecomunicazioni sono aumentate del 10% rispetto all’anno precedente, e la provenienza dei flussi in
entrata del settore ha avuto una composizione fatta per lo più dagli introiti del comparto telefonico ed in
particolare, per il 57% dal comparto della telefonia mobile, con un incremento del 44% rispetto all’anno
precedente. Il valore totale del mercato delle telecomunicazioni lo scorso anno ha superato i 10 miliardi di euro.
Entrate delle telecomunicazioni in miliardi di €
2007
% Valuta
Entrate totali 100 1,47
Telefonia fissa 28 0,41
Telefonia mobile 57 0,84
Internet 4 0,06
Trasmissioni via cavo 1 0,01
Broadcasting 10 0,15
9.2.1 Telefonia fissa
Telekom Serbia pero, è soprattutto l’unico operatore autorizzato a fornire servizi di telefonia fissa ed opera
quindi in un regime di monopolio sul mercato nazionale. Il livello di modernizzazione procede a grandi passi, il
livello di digitalizzazione delle linee, con dati aggiornati a luglio 2008, ha raggiunto il 95%. Ci sono mediamente
a livello nazionale più di 43 allacci telefonici ogni 100 abitanti, 2345 centrali telefoniche, 10164 cabine
telefoniche, 196000 allacci ADSL, 79905 ISDN, 9473 contratti frame relay.
Dati telefonia fissa
2005 2006 2007 2008
Utenze 2 527 300 2 719 400 2 854 550
Penetrazione % 33.70 36.30 38.01 43,20
Tasso di digitalizzazione 83.60 88.60 93.31 95,63
Entrate dai servizi telefonici (in milioni di €) 370 426 510
Investimenti (in milioni di €) 83.90 62.50 165.90 214
I ricavi dell’attività della telekom che partivano dai 28 milioni di euro del 1997 sono aumentati velocemente,
Profilo Serbia 53
passando dai circa 370 milioni nel 2004, ai circa 420 milioni del 2005, ai 430 milioni del 2006 fino ai 510
milioni di euro del 2007 nel traffico telefonico e 27 milioni nei servizi internet. La maggior parte dei ricavi del
2007 sono stati realizzati sul traffico nazionale che ha un incidenza sul totale dei ricavi della telefonia fissa del
86%, mentre l’incidenza della telefonia fissa sul totale dei ricavi è pari a circa l’83%.
Ricavi telecom in milioni di €
2007
Totale 537
Telefonia fissa 494,37
Traffico nazionale 425,62
Traffico internazionale 68,75
Internet, ADSL, ISDN……. 27
Altro 15,63
L’incidenza delle singole voci sul totale dei ricavi d’attività nel 2007 è cos composta per ì il 79,2% dal traffico
nazionale per il 12,8 dal traffico internazionale, per il 5% da internet e per il 3% da altro:
Sui ricavi della telefonia fissa nel 2006 l’incidenza delle varie voci invece era così composta:
spese di connessione (scatto alla risposta) 4%, tasse in bolletta (mensile) 6%, traffico nazionale 75%, traffico
internazionale 15%, simile composizione nel 2007.
9.2.2 Telefonia mobile
La telefonia mobile è la vera protagonista degli ultimi anni. All’inizio c’era solo Telekom Serbia, poi l’avvento
della norvegese Telenor prima (2006) e di Mobilkom Austria in seguito (VIP, 2007) , ha fatto si che sul mercato
arrivasse la concorrenza e quindi la competizione tra i fornitori del servizio. Risultati innovazione e
modernizzazione, investimenti e benefici sia per il paese ma anche direttamente per i cittadini che possono
Profilo Serbia 54
Traffico naz.Traffico intern.
Internet
Altro
0
10
20
30
40
50
60
70
80
usufruire di servizi migliori e moderni (esempio 3G) a costi inferiori. Già nel 2006 infatti, quando in campo
c’erano solo due dei tre operatori presenti adesso, si era avuto un aumento dell’uso della rete mobile da parte
degli utenti che aveva fatto passare i minuti di conversazione dai 1823 milioni del 2005 ai 2594 milioni, e gli
sms inviati dai 2093 milioni ai 3208 milioni. I dati evidenziano poi livelli di crescite esponenziali soprattutto in
termini di investimenti effettuati.
Dati telefonia mobile
Numero di utenze
Penetrazione
(%)
Numero di utenze
Penetrazione
(%)
Var.
(%)
Variazione assoluta
2005¹ 2006²
Utenze 5 510 690 73.50 6 643 700 88.60 20,5 1 133 010
Utenze postpaid 705 734 938 036 29,1 232 302
Utenze prepaid 4 804 956 5 563 251 57,8 758 295
Utenze 3G
Entrate (in milioni di €) 400 581,5 45,4 181,5
Investimenti (in milioni di €) 0,45 103,9 133,4 103,46
¹ (solo Telekom Serbia)
² (Telekom Serbia, e Telenor)
nel 2007 oltre ad ulteriore incremento negli investimenti superiore al 100%, notevole anche l’aumento delle
sottoscrizioni di contratti postpaid.
Dati telefonia mobile
Numero di utenze
Penetrazione (%) Var. (%)¹ Variazione assoluta¹
2007²
Utenze 8 452 642 112.73 27,3 1 808 942
Utenze postpaid 1 689 193 80 751 157
Utenze prepaid 6 763 449 21,58 1 200 198
Utenze 3G 257 379
Entrate (in milioni di €) 839,6 44,4 258,1
Investimenti (in milioni di €) 210 100,2 106,1
¹ (variazione rispetto all’anno precedente)
² (Telekom, Telenor e VIP, Telekom ha più di 5 milioni di utenze)
9.2.3 Internet
La rete, vera protagonista della realtà delle telecomunicazioni in gran parte del mondo, in Serbia non lo è
ancora. Basti pensare che il livello di penetrazione, che comunque è in crescita, sul territorio nel 2007 era del
16,92, percentuale che se si escludessero i giovanissimi dal calcolo sarebbe molto più bassa, ed allo stesso tempo
pero se si considerassero solo loro, sarebbe molto più elevata. Il gap non è solo con la rete ma con la conoscenza
Profilo Serbia 55
e l’utilizzo dell’informatica in genere. I motivi sono principalmente di carattere socio economico, con il non alto
livello generale medio degli stipendi e per contro con il costo eccessivamente elevato di computer e strumenti
informatici, in assoluto (sono più costosi che in altri paesi europei fra i quali l’Italia), e a maggior ragione se
paragonati ai salari. Inoltre, c’è una forte componente territoriale, cioè una divisione forte fra Belgrado ed il
resto della Serbia. Nel 2005 ad esempio il 63% degli internet provider era concentrato sulla capitale, non solo
come sede fisica ma anche come servizio. Ancora nel 2006 (le cose non sono cambiate moltissimo nel 2007)
nonostante il forte riequilibrio nella capitale era concentrato il 40% degli internet provider, e la citta che
seguiva era Novi Sad con il 5%.
Le cose comunque stanno cambiando anche con l’aiuto delle politiche governative che incentiva con aiuti e
sgravi l’acquisto di computer. I dati di sottoscrittori di contratti di fornitura di servizi internet è infatti in
crescita, è nel 2007, ha c.a. 1,260 milioni di utenti.
Dati internet
2005 2006 Var. (%) Variazione assoluta
Numero di sottoscrizioni 758 680 1 005 200 32,5 246 520
Penetrazione % 10,12 13,28 3,16
Numero di provider 66 150 127 84
Entrate (in milioni di €) 19,3 26,6 37,8 7,3
Osservando i dati la prima cosa che si nota è il forte incremento delle sottoscrizioni primo segnale della
trasformazione e del maggiore utilizzo della rete. Dato confermato anche nel 2007, con l’aggiunta del forte
incremento delle entrate provenienti dalla rete, più che raddoppiate fra il 2006 ed il 2007, a conferma di un
cambiamento e di una maggiore coscienza delle potenzialità che le sono connaturate.
Dati internet
2007 Var. (%) Variazione assoluta
Numero di sottoscrizioni 1 268 506 26,2 263 306
Penetrazione % 16,92 3,54
Numero di provider 159 6 9
Entrate (in milioni di €) 59,3 123 32,7
Analizzando nel dettaglio come viene effettuato l’accesso ad internet si rileva che, il servizio ancora più
utilizzato è il dial-up, il più lento, servizio che pero è in calo a vantaggio delle connessioni veloci sia tramite
telefono fisso, che tramite telefonia mobile, il cui costo non si differenzia molto dalle connessioni più lente.
Quest’ultima in particolare ha avuto una forte crescita dall’introduzione nel mercato del nuovo protocollo di
trasmissione dati e voce, 3G. Nel giro di meno di un anno, infatti, da quando è stato introdotta la banda larga, si
sono avute c.a. 250 mila sottoscrizioni nuove in più, di servizi di connessione tramite telefonia mobile.
Profilo Serbia 56
Sottoscrizioni per tipo di connessione
2005 2006 Var. (%)
Variazione
assoluta 2007 Var. (%)
Variazione
assoluta
Dial-up 708 226 882 611 24,6 174 385 685 397 -22,4 -197 214
Adsl 9 530 26 126 174,1 16596 199 664 664 173 538
Modem via cavo 23 956 54 598 128 30642 87 731 60,69 33 133
Wireless 1 049 21 968 1900 20919 36 059 64,14 14 091
Telefonia mobile 0 9 687 9 687 257 379 2559 247692
Altro (ISDN,
accesso diretto,
LAN….)
13 914 10 210 -26,6 -3704 2 276 -77,7 -7934
Come si evince dalla tabella, solo i servizi di connessione veloce sono in crescita, alcuni addirittura in crescita
esponenziale. Gli altri servizi di accesso alla rete, sono tutti in calo.
9.2.4 Trasmissioni via cavo
I numeri delle trasmissioni via cavo sono in costante crescita ed è allo stesso tempo in atto un processo di
adattamento alle nuove tecnologie di trasmissione. Ad aumentare non sono solo il numero di utenti ed il numero
di operatori che forniscono il servizio, ma anche i costi che gli utenti devono sostenere. Al contraio invece sono
in diminuzione le entrate derivanti dalle trasmissioni via cavo.
Dati trasmissioni via cavo
2005 2006
Var. (%) Variazione
assoluta 2007
Var. (%) Variazione
assoluta
Numero di sottoscrittori 530 500 541 900 2,15 11400 774 012 42,84 232 112
Penetrazione 7 7,1 0,1 10,32 3,22
Numero di operatori 0 58 58 72 24,14 14
Entrate (in milioni di €) 21,4 22,7 6,1 0,7 20,3 -11 -2,4
Reti coassiali 80 10,6 -69,4
Reti HFC (nuove) 75,6
La struttura dei costi delle trasmissioni via cavo e per lo più, fra il 70 e l’80 percento, composta da costi di
allocazione e di investimento, solo in minima parte da costi di collegamento, fra il 4 ed il 5 percento, e per il
resto dai costi per i diritti di distribuzione. A differenza di quanto accade per i fornitori di servizi internet, i
fornitori di servizi via cavo non hanno lo stesso tasso di concentrazione intorno a Belgrado. Nella capitale infatti
si concentra solo il 17%, a Novi Sad il 6% e per il resto c’è una distribuzione abbastanza omogenea su tutto il
territorio. Questo segnala la differenza anche nel contesto sociale oltre che economico esistente all’interno del
paese.
Profilo Serbia 57
9.2.5 Spesa media mensile
La tabella seguente mostra la spesa media mensile che un cittadino serbo affronta per sostenere i costi dei servizi
che utilizza nel settore delle telecomunicazioni e mette in relazione questa spesa con il livello medio generale dei
salari nel paese.
Spesa media mensile per le telecomunicazioni in €¹
Servizio Spesa media Var. (%)
2006 2007
Telefono fisso 11,34 11,61 2
Telefono mobile (prepagato) 6,11 4,4 -28
ADSL 19,6 16,38 -16,5
Televisione
Costi RTS (canone televisione di stato) 3,75 4,38 16,8
Via cavo 5,06 7,04 39,1
Totale 45,86 43,81 -4,5
Stipendio medio netto 264 430 62,8
¹(cambio 1 euro = 80 dinari)
La diminuzione delle spese relative alla telefonia mobile e alle connessioni internet sono dovute quasi
esclusivamente ad una diminuzione dei prezzi praticati dai fornitori dei servizi, conseguenza di una maggiore
concorrenza. Queste diminuzioni sono compensate in termini percentuali ma non in valore assoluto dagli
aumenti delle spese per relative al canone televisivo e alle trasmissioni via cavo. Rapportata al salario medio,
significa che il 10% c.a. dello stipendio mensile serve a coprire le spese per le telecomunicazioni. Considerato
per un intero anno significa che mediamente ogni cittadino spegne ogni anno circa 525 euro per le
telecomunicazioni.
Profilo Serbia 58
10 STRUTTURA DEL SETTORE ENERGETICO
Il settore energetico in Serbia, cos nel resto del mondo, è una dell aree strategiche per il ì futuro sviluppo del
Paese. La fortuna in questo settore così come anche in altri, è quella di trovarsi in una posizione strategica anche
e soprattutto, per i percorsi che porteranno energia da est a ovest.
Nello specifico sul territorio serbo passeranno due strutture fondamentali per una parte dell’Europa:
✔ Oleodotto pan-europeo, Costanza-Trieste; capacità prevista e pianificata, 60 milioni di tonnellate
l’anno, lungo 1230 km dei quali 195 in territorio serbo.
✔ Gasdotto “Južni tok”, che collegherà la Russia con il Nord Italia; lunghezza 1500 km circa, capacità di
almeno 10 miliardi di gas al metro cubo all’anno
La Serbia ed il suo territorio diverranno così elementi chiave per collegare e portare energia all’ovest europeo e
dei Balcani.
Inoltre la Serbia e la Russia stanno concludendo un accordo (la firma è prevista entro la fine del 2008) che
prevede la fornitura di energia da parte dei russi a costi favorevoli, nell’accordo si prevede anche l’acquisto da
parte di Gazprom (russa) della quota di maggioranza assoluta (51%) della compagnia nazionale NIS (Industria
di nafta della Serbia), per circa 400 milioni di euro, e delle eventuali altre società che dovessero nascere in
futuro nell’ambito di questo accordo. Inoltre l’accordo prevede la collaborazione e l’aiuto reciproco nella
progettazione, costruzione e utilizzo di impianti nel settore energetico. Nell’accordo si definiscono i dettagli della
costruzione del gasdotto che attraverso la Serbia porterà gas nell’Europa dell’ovest, la costruzione di un deposito
di gas a Banatski Dvor (vicino a Novi Sad), ricostruzione e modernizzazione del complesso tecnologico di
proprietà della NIS.
Ad oggi la capacità totale del sistema energetico serbo di produrre energia elettrica è di 8355 MW, per la
maggior parte proveniente da centrali a carbone, circa il 63%, gestite dall’EPS (compagnia statale per l’energia),
ai quali vanno aggiunti altri 377 MW delle centrali idroelettriche di Piva e Gazivode, che fanno raggiungere un
totale complessivo di 8732 MW.
Produzione totale di energia elettrica per combustibile di alimentazione delle centrali¹ in %
2007
Centrali a carbone 63
Centrali idroelettriche reversibili 7
Centrali idroelettriche ad accumulazione 4
Centrali idroelettriche a corrente dei fiumi 22
Centrali a gas e carburanti liquidi da riscaldamento 4
¹(dati relativi solo alle centrali EPS)
Produzione di energia elettrica per tipo di centrale in MW
2007
Totale 8732
Centrali EPS 8355
a)Grandi Termocentrali (Termoelektrane) 5171
b)Piccole Termocentrali per il riscaldamento (termoelektrane toplane) 353
Profilo Serbia 59
c)Idrocentrali (hidroelektrane) 2831
Altre idrocentrali 377
Il carbone al momento è una risorsa fondamentale per il Paese, le sue risorse sul territorio nazionale ammontano
a 9,3 milioni di tonnellate, di cui 9 milioni sono lignite.
Il livello di sfruttamento delle risorse di petrolio greggio è stato fissato a 20 MTEP (milioni di tonnellate
equivalenti petrolio), mentre le riserve geologiche di petrolio grezzo ammontano a 60 MTEP. Il petrolio grezzo
viene prodotto in 800 pozzi tra il territorio nazionale e la concessione in Angola, mentre la capacità attuale di
produzione delle raffinerie serbe ammonta a 7,3 MTEP. Più dell’80% della nafta utilizzata è di importazione.
Lo sfruttamento massimo delle risorse di gas naturale è stato fissato a 20 MTEP, con un livello di riserve che
attualmente è di 60 MTEP. Sul totale del gas utilizzato, il 91% è importato.
Il livello totale di energia garantita da fonti rinnovabili è calcolato in 3,8 MTEP annui. Il 49% di energia
rinnovabile prodotta deriva dall’utilizzo di biomasse. Il pontenziale energetico derivante da biomasse, è 2,4
MTEP, di cui il 60% costituito da biomasse generate in agricoltura ed il restante 40% derivante dalla lavorazione
del legno. Il potenziale derivante dall’energia geotermica è pari a 4000 l/s, mentre il potenziale derivante
dall’uso dell’energia solare è stimato in 0,64 MTEP (0,1tep m²). Per l’energia solare la Serbia ha una percentuale
di utilizzo di questa fonte di circa il 40% superiore alla media europea. L’energia ricavata dal vento è di 2,300
GWh annue, a fronte di una capacità produttiva di 2,300 MW. Nel corso del 2008 sono sono stati firmati gli
accordi per la realizzazione di tre nuovi parchi eolici a Balaviste, Bela Crkva e Dolovo.
Energia rinnovabile in %
2007
Biomasse 49
Idrocentrali 27
Piccole idrocentrali 3
Geotermica 4
Solare 13
Eolica 4
A fronte di una capacità di produrre energia pari a 8355 MW ,EPS (ente nazionale per la produzione di
energia), realmente produce 38897 GWh (di cui circa il 75% da termo-centrali) annue (dati 2007), mentre il
consumo lordo annuo del Paese è di 37785 GWh. Nel 2008 i dati evidenziano una diminuzione dello
sfruttamento delle grandi termocentrali:
Produzione effettiva di energia elettrica per tipo di centrale in %
2008
Grandi Termocentrali 70
Piccole termocentrali 2
Idrocentrali 28
Profilo Serbia 60
Il numero totale di coloro che acquistano energia è di 3.376.102, di cui 3378 grandi e medi acquirenti e
3.372.324 sono invece piccoli acquirenti. A questi, circa 4, 4 milioni di acquirenti l’EPS vende 28749 GWh di
energia, il 52,45% della quale, nel 2007, è stato per uso domestico. Anche in questo caso i dati per il 2008
mostrano delle leggere modifiche come evidenziato nella tabella seguente:
Uso di energia elettrica per destinazione in %
2008
Domestico 57
Industriale 26
Trasporto 1
Altro 16
Per il 2008 le necessità energetiche sono state calcolate in 15,583 MTOE, il che è il 5% in più di quello che è
stato necessario per il 2007. La struttura delle fonti per la produzione totale di energia primaria prevede che la
maggior parte sia ricavata dal carbone 53%.
Per ottenere tutta l’energia necessaria è previsto un livello di importazioni che copra circa il 42% delle necessità
energetiche del Paese. La divisione dell’importazione di energia, per tipo, è descritta sotto in tabella:
Importazione energetica per tipo in %
2008
Totale 100
Nafta 55
Gas 29
Carbone 15
Energia elettrica 1
Per quel che riguarda l’uso dell’energia per scopi di riscaldamento, in Serbia la maggior parte del riscaldamento
è effettuato con energia elettrica (riscaldamento dell’acqua), solo in tempi relativamente recenti si stanno
diffondendo gli impianti di riscaldamento domestico a gas. La maggior parte dell’energia è data dalle Toplane
(piccole centrali per il riscaldamento ad acqua) 46%, e da centrali industriali a combustibile (Industriski
Energane) 46%, il resto da termocentrali.
Il numero complessivo di impiegati nel settore è di 35609, compresi i dipendenti in Kosovo e Methojia.
Nel lungo periodo i progetti del governo per lo sviluppo energetico, riguardano primariamente, la
modernizzazione e rivitalizzazione della capacità di produrre carbone, cosi come il rinnovo delle riserve di
carbone principalmente nelle strutture di Kostolac e Kolubara. Ed inoltre progetti per la modernizzazione della
estrazione, produzione, raffinazione e trasporto di combustibili quali gas e nafta, non solo sul territorio
nazionale. Ed ancora una diversificazione dell’approvvigionamento delle fonti energetiche, nel rispetto di criteri
più ecologici, accogliendo la direttiva europea per la promozione e lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile,
e anche quella per la promozione e lo sviluppo dei biocarburanti e di altri carburanti di fonte rinnovabile per il
trasporto.
Profilo Serbia 61
11 SISTEMA BANCARIO E ASSICURATIVO
Il sistema è regolato e controllato dalla NBS (National Bank of Serbia) i cui principi guida, in termini di politica
monetaria, si possono riassumere, come segue:
• Raggiungere e mantenere la stabilità dei prezzi. Creazione di un ambiente di inflazione stabile e
contenuta, compatibile con i criteri per entrare nella comunità europea.
Per il 2007, l’obbiettivo era quello di tenere l’inflazione nella forbice, 4-8%, obiettivo archiviato con
successo, visto che il valore a fine anno è risultato essere del 5,4%. Per il 2008, l’obiettivo è di tenere
l’inflazione fra il 3% ed il 6%, obiettivo un po’ più difficile visto il periodo generalizzato di elevata
inflazione, non solo in Serbia ma, in tutta Europa. Mentre per il biennio 2009-10, l’obiettivo è per il
primo anno tenere l’inflazione fra il 4 ed il 4,5%, mentre per il secondo anno portare la forbice al 2-5%.
• Creare le condizioni per un crescita economica di lungo termine stabile e sostenibile.
• Rafforzare la fiducia nella valuta nazionale
• Accrescere la flessibilità contro gli shocks temporanei dei mercati nazionale ed internazionale
Per quel che riguarda i rischi bancari, la NBS ha preso una serie di provvedimenti atti a prevenire ed a favorire
la sorveglianza sul funzionamento per evitare i rischi derivanti dall’operatività delle singole banche. Ad esempio
per il rischio di credito le banche sono obbligate a classificare i rischi alle quali sono soggette in cinque
categorie per facilitare il controllo sulle operazioni a rischio. Analoghi provvedimenti sono stati presi per la
prevenzione ed il monitoraggio del rischio di cambio, di liquidità, per quello di solvibilità e di adeguatezza del
capitale.
Anche il settore assicurativo è, dal 2004, sotto il controllo della NBS. Questo controllo del comparto assicurativo
da parte della banca nazionale dovrebbe, ed in parte se non completamente ci si sta riuscendo, dare le basi per
di riuscire a costruire un sistema moderno ed efficiente. L’obiettivo finale è di avere un mercato assicurativo
stabile, nel quale si riesca a proteggere i contraenti ed i beneficiari delle polizze, fornendogli allo stesso tempo
prodotti e servizi di qualità e trasparenti. A questo scopo è stato creato il Dipartimento di supervisione
assicurativa, che ha il compito di monitorare le operazioni soprattutto per quel che riguarda il rischio di
esposizione, per reagire con tempestività e apportare i correttivi necessari.
Il Dipartimento di supervisione assicurativo secondo le direttive della NBS deve seguire quattro principi guida:
• Responsabilità
• Sapienza
• Coscienziosità
• Trasparenza
nel suo insieme il settore finanziario ha inciso sul PIL del paese per un 1,3% nel 2007, l’anno precedente era
all’1%, mentre fino al 2003 il suo apporto era negativo.
11.1 Banche
Il sistema bancario serbo, ha una grande partecipazione straniera, nel senso che nel paese ci sono un numero
molto elevato di banche straniere autorizzate ad operare. Banche greche, francesi, banche tedesche, e
recentemente anche moskovska banca. Fra le altre ci sono anche tre banche italiane, Findomestic banca, Intesa-
Profilo Serbia 62
San Paolo e Unicredit.
A giugno 2008 c’erano 34 banche autorizzate (a fine 2007 erano 35), di cui:
✔ 20 banche la cui quota di maggioranza è di proprietà straniera
✔ 6 banche nazionali la cui quota di maggioranza è di proprietà privata serba
✔ 8 banche nazionali la cui quota di maggioranza è di proprietà statale
La rete bancaria si compone nel suo insieme (giugno 2008) di 2564 unità operative, di cui la maggior parte
filiali, circa 1650, il numero è in costante aumento è già rispetto al primo trimestere 2008, è cresciuto di una
ottantina di unità:
struttura delle unità operative
2006 2007 2008¹
Business unit 82 80 70
Succursali 413 519 567
Filiali 1387 1544 1657
Agenzie 0 33 31
Uffici di cambio 0 1 1
Sportelli bancomat 286 258 238
Totale 2158 2435 2564
¹(dati fino a giugno 2008)
il numero degli impiegati nel settore è 31331, con un incremento di 770 persone rispetto al primo trimestre
dell’anno. Quattro banche hanno diminuito i loro dipendenti (fra queste Findomestic, di 10), in due banche il
numero di lavoratori è rimasto inalterato e nelle restanti 28 è aumentato.
Impiegati nel settore bancario
2006 2007 2008¹
Numero di impiegati 28092 30256 31331
¹(dati fino a giugno 2008)
Guardando alle quote di mercato sia in termini bilancio ed anche in termini di capitale, la parte del leone è fatta
dalle banche straniere che hanno rispettivamente il 75,0 ed il 70,8. Le banche serbe, la cui quota di
maggioranza è di proprietà statale hanno il 15,9%, mentre quelle la cui quota di maggioranza è di proprietà
privata il 9,1%, del bilancio totale del settore bancario.
Fino a giugno 2008 il giro d’affari, in termini monetari, del sistema bancario in Serbia è stato pari a 20613
miliardi di euro, con una crescita rispetto del 2,1 rispetto al primo trimestre dell’anno in corso e del 5,6%
rispetto all’intero anno 2007, in cui era pari a 19525 miliardi di euro, e con una crescita che era già stata del
33,6% sul 2006. Nel 2008, le prime cinque banche per bilanci hanno il 46,2% del bilancio totale del sistema
bancario, mentre le prime 10 hanno il 68,8%. Dai dati emerge che la maggior parte delle banche (15) ha fatto
registrare, nel 2008, bilanci fra i 125 ed i 625 milioni di euro. Mentre 7 banche, hanno un bilancio inferiore e
12 banche hanno un bilancio superiore.
Profilo Serbia 63
Bilancio delle banche in €
Bilancio Numero di banche
2006
Numero di banche
2007
Numero di banche
2008¹
Oltre 1250 milioni 4 4 5
Tra 625 milioni e 1250 milioni 3 8 7
Tra 125 milioni e 625 milioni 15 15 15
Sotto i 125 milioni 15 8 7
Totale 37 35 34
¹(dati fino a giugno 2008)
Nella composizione dei bilanci bancari la voce con più peso dal lato delle passività, con una percentuale 53,9%,
era il 52% nel 2007 ed il 46,6% nel 2006, è quella delle passività verso clienti, seguita dagli impieghi con la
banca centrale con 27,8% e dal cash ed assimilati con il 7,9%. nel loro insieme le passività sostituiscono il 75,9%
del bilancio delle banche, mentre il 24,1% è costituito dal capitale.
Con riferimento allo stesso arco temporale l’attività di prestito delle banche, ha avuto delle lievi modifiche ma
sostanzialmente è rimasta stabile, con più del 50% dei prestiti che sono fatti alle imprese, seguiti dai prestiti agli
households con percentuali che variano fra il 35 ed il 39.
prestiti del settore bancario
2006 2007 2008¹
% % %
Imprese 59,2 57,5 58,4
Households 35,9 39,8 38,8
a)Costruzioni 8,7 11,8 13,1
Settore pubblico 4 1,8 1,7
a)SCG 0 0 0
b)Repubblica di Serbia 3,1 0,9 0,9
c)governi locali 0,9 0,9 0,8
Altre organizzazioni
finanziarie 0,1 0,1 0,3
Istituzioni non-profit 0,8 0,8 0,8
Totale 100 100 100
¹(dati fino a giugno 2008)
Il totale dei prestiti nei primi sei mesi del 2008 ammonta a 10,884 milioni di euro con un aumento del 5%
rispetto al primo trimestre e del 14% rispetto all’intero anno precedente precedente, che già era aumentato del
39% rispetto al 2006. L’unica differenza di rilievo nella composizione dei prestiti fra il 2007 ed il 2008 e nella
diversa crescita dei presti verso le imprese e verso gli households. Infatti mentre nel 2007 era stata
proporzionale nel 2008 è proporzionalmente molto più elevata quella dei prestiti verso le imprese. Le prime
cinque banche in termini di bilancio, hanno la quota del 44,7 del totale dei prestiti effettuati dal settore, mentre
le prime 10 hanno il 67,6.
Profilo Serbia 64
Analizzando la parte dei depositi, la categoria con il maggior valore dei depositi sono i privati cittadini con il
47,4%, seguiti dalle imprese con il 31,2% e poi dalle altre banche con l’11,8%. Anche questo lato dell’attività
bancaria è in costante crescita, già nel 2007 c’era stato un aumento sull’anno precedente del 44%, e nel 2008 i
dati mostrano che già a giugno l’incremento del valore dei depositi è del 2,5% rispetto all’intero anno 2007. A
giugno 2008 il valore dei depositi in valuta estera ha superato il valore totale dei depositi nel 2006. Sempre la
categoria dei depositi in valuta rappresenta il 67,9% del totale dei depositi esistenti a giugno 2008, con un
aumento sulla loro incidenza rispetto agli anni precedenti, in cui erano 64,1 nel 2007 e 65,8% nel 2006. Il
totale dei depositi dopo i primi sei mesi del 2008 hanno raggiunto la cifra di 12,304 milioni di euro.
depositi del settore bancario
2006 2007 2008¹
% % %
Banche 14,7 12,9 11,8
Imprese pubbliche 5,1 4,1 4,6
Altre imprese 26,7 30,3 26,6
Settore pubblico 3,3 2,9 3,3
Altri clienti 2,1 1,6 2,7
Entita legali ed individui
privati stranieri 3,3 3,2 2,9
Households 44,2 44,6 47,4
Altri 0,6 0,4 0,3
Totale 100 100 100
¹(dati fino a giugno 2008)
Nella composizione dei depositi, come si vede in tabella, l’unica costante è la crescita dei prestiti verso gli
households, mentre le altre voci hanno un andamento più altalenante.
Per quel che riguarda l’arco temporale dei depositi, la maggior parte cioè il 51,8% sono a breve termine mentre i
depositi ordinari (on demand) son al 40,7%. Le prime cinque banche per il valore dei depositi hanno il 49,6%
del totale dei depositi effettuati dall’intero settore, mentre le prime 10 hanno il 72%.
Per quel che riguarda gli impegni esterni (da banche estere, entita legali estere e persone fisiche) assunti dal
settore bancario il totale nel giugno 2008 ammonta a circa un miliardo e duecento milioni di euro, il 99% dei
quali da banche estere.
Per valutare l’andamento complessivo del sistema bancario di seguito vengono presentati alcuni indici di
redditività:
redditività settore bancario
Indicatori di redditività
Entrate lorde
stato patrimoniale attivo
Entrate nette per interessi
stato patrimoniale attivo
Spese operative
stato patrimoniale attivo
Spese operative
Redditi netti da interessi e
commissioni
Risultato
finanziario
in migliaia
di Euro
2006 39,46 4,13 5,2 86,3 206629
2007 42,31 3,97 4,54 79,09 293417
Profilo Serbia 65
2008¹ 55,03 5,32 4,75 65,23 261111
¹(dati fino a giugno 2008)
ROA (RETURN ON ASSETS)² ROE (RETURN ON EQUITY)³
2006 1,7 9,67
2007 1,7 8,54
2008¹ 2,6 11,51
¹(dati fino a giugno 2008)
² (Reddito netto sul totale dell”attivo)
³ (Reddito netto sul patrimonio netto)
11.2 Assicurazioni
Con dati aggiornati al giugno del 2008, il mercato assicurativo serbo è caratterizzato dalla presenza di 21
compagnie, di cui 18 si occupano solo di assicurazioni, 2 di riassicurazioni e 1 di entrambe. Delle compagnie
che si occupano esclusivamente di assicurazioni, 4 si occupano solo di assicurazioni sulla vita, 9 di assicurazioni
non-vita e 6 si occupano di entrambe. In termini di proprietà 14 compagnie sono di proprietà a maggioranza
straniera, mentre 7 sono di proprietà a maggioranza serba (una era statale). Le compagnie italiane presenti sono:
Generali tramite Delta-Generali, che si occupa sia di assicurazioni che di riassicurazioni, Fondiaria tramite
DDOR Novi Sad, che si occupa di assicurazioni sia del ramo vita che non-vita.
A seguito della privatizzazione di una società assicurativa statale la percentuale del ramo vita del settore
assicurativo in mano a stranieri già molto elevata è passata dal 87% al 92,6%, ed allo stesso tempo ha fatto salire
la quota in mano straniera del ramo non vita al 59,4% (nel secondo trimentstre del 2007 il 70% era delle
compagnie nazionali) dei premi, al 57,1% dell’attivo totale e al 70,3% degli impiegati. La percentuale dei premi
totali in mano alle compagnie di proprietà straniera, è salito al 62,9%, mentre nel secondo trimestre del 2007 il
64,4% era in mano a compagnie nazionali. Le compagnie assicurative non sono le uniche autorizzate ad
operare, oltre a loro ci sono infatti alcune banche ed altri operatori autorizzati, alcuni dei quali possono
occuparsi anche di brokeraggio.
Operatori del mercato assicurativo e di
2008¹
Compagnie assicurative 21
Banche 8
Altre società 63
Imprese individuali 121
Persone fisiche 7481
Agenzie di viaggio 1
¹(dati fino a giugno 2008)
I dati sui premi assicurativi, mostrano che a giugno 2008, la cifra raggiunta è pari a 364 milioni di euro, con un
incremento del 19,4% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Mentre la struttura dei premi è molto simile a
quella del 2007, le assicurazioni sulle proprietà (contro incendi ed altri pericoli) costituiscono la maggior parte
dei premi con il 33,2%, seguiti dai premi per le RCA, con il 26,7%. La percentuale delle assicurazioni del ramo
Profilo Serbia 66
non vita è dell’89,6%, di conseguenza il ramo vita ha il 10,4%. In confronto allo scorso anno le assicurazioni
sulla vita sono in crescita.
Divisione dei premi per tipo di assicurazione in %
2007¹ 2008¹
Proprietà 35,7 33,2
Motoveicoli 12,9 15,3
Vita 9,4 10,4
Rca auto 27,3 26,7
Non vita 14,6 14,4
¹(dati fino a giugno)
Il volume delle operazioni nel 2008 è in crescita, a giugno è arrivato a circa un miliardo e quaranta milioni di
euro con aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del 18% circa. Fra le compagnie che operano nel
paese quella con la più grande fetta di mercato almeno in termini di risultati economici è la Dunav che fino al
secondo trimestre 2008 ha un bilancio del ramo assicurativo pari a più 328 milioni di euro ai quali vanno
aggiunti i 28,5 milioni del ramo delle riassicurazioni. La seconda compagnia è la DDOR (Fondiaria) con un
bilancio di quasi 225 milioni di euro, e poi la Delta Generali che nel insieme fra assicurazioni e riassicurazioni
ha fatto registrare, circa 123,5 milioni di euro.
Guardando alla composizione della struttura dei patrimoni compagnie assicurative, a livello complessivo, le
differenza più evidente, fra il secondo trimestre 2008 e quello dell’anno precedente, riguarda la modifica nelle
caratteristiche degli investimenti, con una diminuzione di poco inferiore al 6% degli investimenti di lungo
termine ed un aumento quasi dello stesso valore degli investimenti di breve periodo.
Struttura del patrimonio in %
2007¹ 2008¹
Real estate 18,1 20,3
Crediti 18,2 16,2
Investimenti a breve termine 20,9 26,2
Investimenti a lungo termine 25,6 19,7
Cash 10,8 9,4
Altro 6,4 8,2
¹(dati fino a giugno)
Oltre alle modifiche relative alla durata degli investimenti, anche le altre voci che compongono il patrimonio si
sono modificate anche se in misura inferiore. Risulta in aumento la voce relativa al RE, mentre tutte le altre voci ,
sono in leggere diminuzione.
Sul lato delle passività invece, la componente che più si è modificata è quella delle riserve tecniche che è passata
a giugno 2008 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno al 58,1% dal 54,7%. Le altre voci che compongono
le passività sono, capitale e riserve passati al 32% dal 34,6%, e l’altro che incide per il 9,9% mentre era al 10,6%.
Nonostante la forte presenza straniera comunque il settore assicurativo, sebbene in notevole crescita, è ancora al
disotto delle potenzialità offerte dal mercato.
Profilo Serbia 67
12 L’AGROALIMENTARE
L’analisi del settore agroalimentare, parte da una fondamentale divisione, quella data da fattori naturali che
permette al paese di poter diversificare la produzione agricola. Si parte percio da una divisione sul piano
territoriale, Il territorio della Repubblica di Serbia è suddiviso in due principali aree geografiche: Le pianure
della Vojvodina, nel Nord, sono caratterizzate da terreni estremamente variegati, quali prati, pianure, foreste,
paludi, stagni, questi ultimi specialmente vicino ai fiumi Danubio, Sava, Tisa e Tamis, che rendono la regione
ideale per la produzione agricola e zootecnica come per la frutta e verdura. Mentre le regioni più a sud di alta
montagna delle Alpi Dinariche e dei Carpazi serbi, offrono condizioni estremamente favorevoli per le
coltivazioni di frutta e l’allevamento di bestiame. Il territori offre una condizione quasi unica, data dal sistema di
fiumi e canali navigabili molto estesi (vedi capitoli sul territorio e vie di comunicazione), i quali oltre che per la
fertilità e l’irrigazione del territorio sono utili come via di trasporto dei prodotti.
Nel complesso il 70% circa dell’intero territorio è composto da terra agricolo e circa il 30% da foreste.
L’agricoltura e l’agroindustria danno ancora un buon contributo al PIL e per le esportazioni nazionali. Il 6,8 %
(il 14,9 nelle aree extra-urbane) della popolazione ricava un reddito grazie alle attività legate all’agricoltura, la
percentuale sale al 23,6 % se si considera solo la popolazione lavorativa. La popolazione serba impiegata in
agricoltura nel 2007 era pari a circa 54.000 persone, in calo rispetto al 2006 del 7-8% ed ancora di più rispetto
agli anni precedenti, se ha queste 54 mila unità si aggiungono quelle impiegate nell’industria alimentare circa
75.000 si arriva a circa 130.000 addetti.
Lo stipendio medio netto in agricoltura a giugno 2008 risulta di circa 320 euro, in netta e costante crescita negli
ultimi anni.
Il numero di imprese e cooperative operanti nel settore nel 2006 erano 903.
I terreni destinati all’agricoltura hanno raggiunto i 5.105.000 ettari, di cui l’82,8% sono terreni arabili. I terreni
coltivati nel 2007 erano circa 3 milioni di ettari
La struttura del settore agricolo, è caratterizzata da una predominanza di coltivazioni 56%, mentre gli
allevamenti compongono il 42%:
struttura del settore agricolo in %
2007
Allevamenti 42
Coltivazioni in genere e coltivazioni di verdure 46
Coltivazioni di frutta 10
Vigneti 2
Questo tipo di struttura ha portato ad una produzione agricola dominata soprattutto da coltivazioni di,
barbabietole da zucchero, e mais, ma anche da coltivazione di frumento, dalla produzione di latte e da vigneti.
Entrando un po’ più nel dettaglio i terreni seminati con cereali ammontano a 1900205 ettari, in maggioranza
mais e frumento, con una produzione totale che ammonta 6115416 tonnellate, sempre per la maggior parte
mais e fumento. I campi seminati per la produzione di colture industriali, sono 406822 ettari soprattutto
girasoli e soia, per una produzione totale pari a 3854639 tonnellate, di cui più di 3 milioni barbabietole da
Profilo Serbia 68
zucchero.
Per le verdure invece i campi seminati assommano a 229499 ettari, di cui circa 80 mila a patate, con una
produzione totale di 1836220 tonnellate, delle quali circa 750 mila patate. I terreni destinati alla frutta sono
circa 103000 ettari e la produzione per gran parte, prugne 680 mila tonnellate, uva 354 mila tonnellate e mele
245 mila tonnelate, in totale è di 1644359 tonnellate. La colture foraggiere hanno a disposizione circa 1703297
ettari per una produzione totale di 2254024 tonnellate.
Per quanto riguarda gli animali i dati danno il numero di capi bovini a 882 mila, 17 mila cavalli, 447 mila
suini, 167 mila ovini, i caprini sono 11 mila ed il pollame 78 mila.
Produzione agricola in Migliaia(000) di t
2005 2006 2007
Frumento 2758 2007 1864
Mais 7085 6017 3905
Orzo 407 311 276
Avena 118 90 84
Segale 15 16 15
Barbabietole da zucchero 3101 3189 3206
Girasole 351 388 295
Soya 368 427 304
Patate 664 646 740
Vino (1000 hl) 983 1292 1670
Latte (mln di litri) 1602 1587 1571
Burro 4 3 3
Formaggio 15 17 18
Carne e carne giovane 90 83 91
Suino 253 255 260
Montone 21 20 22
Pollame 67 75 73
Carne totale 431 433 446
La forte diminuzione di alcune produzioni, quali ad esempio mais ma anche frumento ed altre, può essere in
parte spiegata dalla conversione di alcune colture in vigneti o ancora di più per la produzione di biocarburanti.
A livello di aziende, due tipi di imprese agricole caratterizzano il settore in Serbia: da una parte piccole fattorie
familiari e piccoli trasformatori, dall’altro grandi imprese agricole, industrie agroalimentari e cooperative. La
proprietà agricola è pertanto estremamente frammentata, con le fattorie private che coprono circa l’85% delle
terre agricole e l’80% delle terre arabili. Solo il 5,5% dei 778.891 coltivatori può contare su più di 10 ettari di
terreno, mentre la media è di 2,6 ettari, suddivisi spesso in 4 particelle di 0,62 ettari di media.
Le grandi aziende di trasformazione agricola posseggono circa 660.000 ettari di terra arabile che
corrispondono al 15% del totale.
Circa il 65% di tutto il terreno agricolo in Serbia è costituito da terre arabili e giardini, 4,6% da frutteti, l’1,2%
da vigneti, il 12% da prati, il 16,5 % da pascoli e il rimanente 0,711% è costituito da vasche, bacini e canali per
Profilo Serbia 69
l’irrigazione.
La meccanizzazione dell’agricoltura soffre ancora un ritardo significativo, per quanto il governo centrale si stia
impegnando a incentivare gli investimenti in macchine agricole, Oggi l’età media di un trattore è superiore ai
17 anni, macchinari vecchi che spesso non riescono a rispondere alle esigenze di una moderna agricoltura.
Nelle regioni più montuose viene usato ancora il bestiame nelle operazioni di aratura.
Nell’ambito del commercio internazionale, i prodotti agricoli e agroindustriali, sono uno dei pilastri delle
esportazioni serbe, è negli ultimi anni hanno fatto registrare un trend in costante crescita. L’accordo con L’UE
(primo mercato per i prodotti agricoli serbi) nel 2000, per la libera esportazione dei prodotti dell’agricoltura
serba e lo Status Preferenziale concesso alla Serbia dall’Unione Europea per l’esportazione di 8700 tonnellate di
carne giovane, 63000 ettolitri di vino e 180000 tonnellate di zucchero, aggiunte all’adesione all’area di libero
scambio della CEEFTA (cui aderiscono Albania, Moldavia, Romania, Bulgaria, Bosnia Erzegovina, Macedonia e
Croazia) che costituisce il secondo mercato per la esportazioni agricole serbe, e l’accordo con la Federazione
Russa (unico paese europeo) per la reciproca libera esportazione e circolazione delle merci, completano il
quadro di un mercato potenziale per le esportazioni agricole molto ampio. Se si aggiunge, infine il Sistema
Generale di Preferenze, alle esportazioni di prodotti serbi, concesso dagli Stati Uniti nel 2005 esistono tutti i
presupposti per un ambiente ideale per le esportazioni serbe verso i mercati europei e nordamericani. Infine
presto dovrebbe essere concesso, il libero accesso dei prodotti agricoli serbi (eccettuati le carni e i vini, soggetti a
quote, vedi sopra) al mercato dell’Europa Unita.
Entrando nel dettaglio dei dati della produzione, dell’import e dell’export per i principali prodotti
dell’agricoltura serba. Dal lato delle importazioni la voce specifica più importante è quella di frutta e verdura,
con il 24%, anche la voce altro ha un 29%. Dal lato delle esportazioni, la voce frutta e verdura è al 28%, quella
dei cereali al 22%, mentre la voce altro al 23%.
struttura delle importazioni del settore agricolo in %
2007
Frutta e verdura 24
Zucchero 4
Carne 2
Tabacco 9
Bevande 6
Pesce 6
Caffè e te 16
Foraggio 4
Altro 29
struttura delle esportazioni del settore agricolo in %
2007
Frutta e verdura 28
Zucchero 10
Tabacco 2
Profilo Serbia 70
Carne 6
Cereali 22
Alcool 9
Altro 23
Nel loro insieme i prodotti agricoli danno un contributo alle esportazioni ,che a giugno 2008 era pari al 2,4%,
mentre incidono sulle importazioni per un 2,5%. I prodotti dell’industria agroalimentare, invece, hanno
rispettivamente il 13,3% ed 3,7%. Per quel che riguarda la bilancia dell’import-export, i dati mostrano che il
risultato del paese in questo campo ha due facce, la prima quella dell’agricoltura nel senso più stretto del
significato, che dal 2007 porta risultati negativi. La seconda quella più legata all’industria ed alla
trasformazione, che con risultati largamente positivi, e riescono a compensare la parte negativa dell’agricoltura
ed a portare la bilancia in positivo:
bilancia commerciale del settore agricolo in milioni di €
Esportazioni Importazioni % sul tot Esp. % sul tot Imp. Bilancia
2006 244,3 227,2 4,8 2,2 17
2007 258,6 299,4 4 2,2 -40,8
2008¹ 89,4 194,8 2,4 2,5 -105,4
¹ (dati fino a giugno 2008)
bilancia commerciale dell’industria agroalimentare¹ in milioni di €
Esportazioni Importazioni % sul tot Esp. % sul tot Imp. Bilancia
2006 772,6 478,9 15,1 4,6 293,7
2007 982,8 515,5 15,2 3,8 467,3
2008² 486,4 292,9 13,3 3,7 193,4
¹(prodotti alimentari, bevande e tabacchi)
²(dati fino a giugno)
bilancia commerciale
2006 2007 2008¹
Totale 310,7 426,5 88
¹ (dati fino a giugno 2008)
Nell’interscambio commerciale del settore agricolo Serbia-Italia, i dati danno un bilancio favorevole per la
Serbia:
Scambio con l’Italia nel settore agricolo in mln €
2006 2007 2008³
Imp Exp Imp Exp Imp Exp
Industria alimentare¹ 27 87 28,8 83,5 19,3 18,2
Prodotti agricoli² 8,1 33 11,2 26,3 12,2 3,5
Dati arrotondati per approssimazione decimale
¹(compresi animali vivi, bevande e tabacchi)
² (compresi pesca, silvicoltura, e caccia)
³ (dati fino ad luglio)
Profilo Serbia 71
Scambio con l’Italia nel settore agricolo in kg
2006 2007 2008³
Imp Exp Imp Exp Imp Exp
Industria alimentare¹ 23 700 000 147 700 000 22 000 000 165 200 000 11 600 000 8 700 000
Prodotti agricoli² 8 000 000 188 900 000 7 900 000 128 800 000 6 100 000 3 600 000
Dati arrotondati per approssimazione decimale
¹(compresi animali vivi, bevande e tabacchi)
² (compresi pesca, silvicoltura, e caccia)
³ (dati fino ad luglio)
Per la prima volta nei primi mesi di quest’anno il bilancio nello scambio è stato negativo per la serbia e positivo
per l’Italia, sia in termini di quantità che del valore economico dello scambio.
Profilo Serbia 72
13 COMPARTO TESSILE, ABBIGLIAMENTO
La Serbia ha storicamente basato lo sviluppo della sua industria sul settore tessile attraverso un mix di qualità
nella manifattura, costo del lavoro contenuto e contenimento dei costi degli altri fattori produttivi. Fino alla fine
degli anni ’80 il settore tessile dell’ex Yugoslavia, concentrato in Serbia, esportava il 70% della produzione verso
i paesi dell’Europa Occidentale. Questa cooperazione con le aziende francesi, italiane, spagnole e tedesche è
ripresa negli anni recenti con accordi di produzione per brand quali Mango, Zara, Benetton, Tommy Hilfinger,
Hugo Boss e tanti altri.
Dal maggio 2005 i produttori tessili serbi possono esportare verso i paesi dell’Unione Europea senza pagare dazi
in base all’Accordo Bilaterale sul Commercio Tessile stipulato tra Serbia e UE, che ha sostituito il precedente
sistema basato sulle quote di esportazione. Sono state inoltre abolite tutte tariffe doganali sull’importazione di
prodotti grezzi, filati e tessuti. Dal 2008 sono cadute anche le limitazioni alle importazioni di prodotti finiti
tessili prodotti dai paesi della UE.
L’industria tessile è oggi un’importante componente dell’economia serba. Nel 2007 ha rappresentato il 5,4% del
totale del PIL, Inoltre il settore nel 2007 ha rappresentato l’8,6 delle esportazioni ed il 6,4% delle importazioni
totali della Serbia, mentre nel 2008 (fino a giugno), nel suo insieme rappresenta l’8% delle esportazioni ed il
6,1% delle importazioni. Il comparto tessile; in senso stretto, impiega circa 48000 mila persone, con un salario
medio netto pro-capite che varia dai 140 ai 190 euro netti mensili (dato 2008 con rapporto monetario, 1 euro
= 80 dinari ).
Il settore conta circa 1180 imprese di piccole e medie dimensioni, parte delle quali ancora a proprietà pubblica
e quindi in via di privatizzazione. Si calcola infine che operano circa 2000 sub-fornitori non registrati.
Grazie alla prossimità logistica con i mercati occidentali e al costo contenuto di una manodopera specializzata, il
settore tessile serbo puo gestire piccoli ordinativi con un breve tempo di immissione sul mercato e dare risposte
rapide ai veloci cambiamenti delle tendenze della moda.
Distribuite su tutto il territorio nazionale, le aziende tessili serbe si sono caratterizzate anche per un processo di
specializzazione territoriale per cui le aziende di tessuti lavorati a maglia si concentrano nella Serbia centrale
cos come nello stesso territorio e nella Vojvodina orientale si trovano i laboratori di maglieria. ì La produzione di
filati e stoffe è invece concentrata nel sud della Serbia, grazie alla presenza in queste zone di materia prima
(cotone e lana) mentre la produzione di vestiario è diffusa su tutto il territorio nazionale.
Sebbene alcune materie prime siano prodotte in Serbia, la maggior parte delle materie usate nella produzione di
tessuti e vestiario è importato da, in ordine: Italia, Germania, Slovenia, Ungheria, Romania, Bulgaria e Turchia.
Nel 2007 le importazioni della Serbia nel settore sono state pari ad un valore di 632 mln di euro 873,5 se si
considerano anche pelle ed i suoi prodotti e le scarpe. Le esportazioni sono ammontate ad un totale di 555,6 mln
di euro, 394,3 se si esclude la lavorazione della pelle ed i suoi prodotti. I dati relativi allo scambio con l’Italia,
danno una importazione dal nostro paese pari quasi a 16 mln di euro più altri c.a. 10 mln per pelle, prodotti
della pelle e calzature; mentre le esportazioni raggiungono quasi i 13 mln di euro a cui vanno aggiunti c.a. 12
mln per pelle, prodotti della pelle e calzature. I principali articoli esportati sono stati, nell’ordine: maglieria,
calze, tappeti, rivestimenti per pavimenti, abiti, intimo, stoffe in cotone. Oltre il 57% delle esportazioni si
indirizza verso i paesi dell’Unione Europea, seguite da quelle verso i paesi dei Balcani e verso la Federazione
Russa. I prodotti maggiormente soggetti ad importazioni da paesi UE sono: abiti, stoffe di cotone, stoffe di lana,
filati di cotone, intimo, tappeti.
Profilo Serbia 73
bilancia commerciale del settore tessile, abbigliamento ¹ in milioni di €
Esportazioni Importazioni % sul tot Esp. % sul tot Imp. Bilancia
2006 447,6 660,3 8,7 6,3 -212,6
2007 555,6 873,5 8,6 6,4 -317,9
2008² 393,7 630,7 7,9 6,1 -237
¹(prodotti tessili, abbigliamento, calzature, pelli e derivati)
²(dati fino a giugno)
esportazioni per comparto in milioni di €
2006 2007 2008¹
Totale 447,6 555,6 393,7
Tessile, abbigliamento 314,1 394,3 273,1
Pelli prodotti derivati e calzature 133,5 161,3 120,6
¹ (dati fino ad agosto 2008)
importazioni per comparto in milioni di €
2006 2007 2008¹
Totale 660,3 873,5 630,7
Tessile, abbigliamento 477,4 632 447,1
Pelli prodotti derivati e calzature 182,9 241,5 183,6
¹ (dati fino ad agosto 2008)
La bilancia del settore è a livello complessivo in passivo, lunico segno positivo si è registrato nel 2008 ma solo
nei dati parziali dello scambio con l’Italia.
esportazioni verso l’Italia¹ in milioni di €
2006 2007 2008²
Totale 224,6 163,2 176,6
Tessile, abbigliamento 120,7 151,7 102,7
Pelli prodotti derivati e calzature 103,9 111,5 73,9
¹(dati arrotondati per approssimazione decimale)
²(dati fino a luglio)
importazioni dall’Italia¹ in milioni di €
2006 2007 2008¹
Totale 266,1 302,4 191,1
Tessile, abbigliamento 163,8 186,7 119,1
Pelli prodotti derivati e calzature 102,3 115,7 72,8
¹(dati arrotondati per approssimazione decimale)
bilancia commerciale con l’Italia in milioni di €
2006 2007 2008¹
Totale -14,5 -139,2 -145
¹ (dati fino a giugno 2008)
Profilo Serbia 74
Le aziende più grandi e/o a capitale privato hanno provveduto negli ultimi dieci anni a modernizzare i loro
macchinari, importandoli soprattutto da Italia, Germania e Giappone. Nelle imprese di proprietà statale ed in
quelle di dimensioni molto piccole, i macchinari sono significativamente più antiquati (tra i dieci e i trent’anni)
e molte operazioni lungo la catena produttiva sono ancora fatte a mano.
Il sistema distributivo è ben strutturato, attraverso canali di vendita diretta, e grande distribuzione organizzata.
Nonostante la presenza di molti negozi specializzati in tessile e abbigliamento, molti brand serbi hanno preferito
aprire punti vendita di proprietà sul territorio nazionale. Alcuni di questi marchi visto il successo che ha
accompagnato la loro produzione (St George, Todor, Mona) hanno iniziato ad esportare anche all’estero
sempre tramite negozi di proprietà.
I costi di trasporto dalla Serbia verso l’Europa sono estremamente competitivi. Il trasporto di un capo dalla
Serbia verso la UE incide per 0,23 mentre oscilla tra gli 1 e i 3 dall’Ucraina, Bielorussia € € e Moldova e può
arrivare fino a 5 € se trasportato dalla Cina.
Un caso particolare: Il distretto produttivo di Novi Pazar
Novi Pazar è il capoluogo del Sangiaccato (in serbo Sanjak), ai confini con Montenegro e Kosovo, ed il territorio
rappresenta una concentrazione unica in Est Europa di competenze nel settore tessile e della lavorazione del
cuoio. Dalla contrazione del potere d’acquisto che la Serbia ha vissuto per molti anni si è sviluppata e cresciuta
una serie di aziende di contraffazione che copiavano prodotti di marchi quali Benetton, Levi’s, Nike o Adidas.
Il livello qualitativo raggiunto da queste aziende, quasi tutte di piccole dimensioni e a conduzione privata, è
stato tale che, la Levi’s ha concesso ad alcune di queste le sue licenze. Il numero degli addetti è limitato, ma gli
investimenti in macchinari moderni hanno incrementato notevolmente la produttività. Inoltre vi è una
particolare attenzione alla qualità della materia prima, particolarmente al cotone, importato dalla Turchia,
Grecia e Italia. Investimenti importanti sono stati fatti anche sul controllo della qualità, sia delle materie prime
che del prodotto finito. Il principale articolo prodotto nella zona sono i pantaloni in denim e la concentrazione
di produttori di quest’articolo rende il distretto unico in Europa.
Produzione Industriale settori tessile abbigliamento
Comparto / Variazione 2007/ 2006 2008/2007¹
Serbia
Comparto tessile -5,5% -12,7
Comparto abbigliamento -14,1% -10,2
Comparto pelletteria e calzature -2,2 -5,2
¹(confronto sullo stesso periodo dell’anno precedente)
In tutti e tre i comparti considerati continua la tendenza allla diminuzione già accentuatasi soprattutto nel
periodo conclusivo del 2007, mentre fino al mese di ottobre del 2007 la situazione era sostanzialmente stabile,
rispetto all’anno precedente. Scomponendo i dati per zona, limitandoci alle due macro regioni principali si
evidenzia una forte disparità di risultati fra la zona centrale della Serbia (che comprende Belgrado), e la
Vojvodina. Nel comparto abbigliamento ed in quello tessile, il decremento che pur si è avuto in tutte le aeree
considerate, ha percentuali significativamente diverse, maggiori nella Vojvodina, rispetto alla zona centrale
soprattutto nell’abbigliamento, ma anche nel tessile dove, nel 2007, il calo era superiore nella regione centrale.
Nel comparto pelletteria e calzature i risultati del 2008 sono più o meno allineati, con l’unica differenza che
Profilo Serbia 75
mentre nello scorso anno la tendenza nella Serbia centrale era già in calo, nella regione più a nord il calo è una
nuova tendenza del 2008.
Comparto / Variazione 2007/ 2006 2008/2007¹
Serbia Centrale Vojvodina Serbia Centrale Vojvodina
Comparto tessile -10,7% -0,7% -6,5 -17,8
Comparto abbigliamento -11,5% -30,6% -6,3 -29,9
Comparto pelletteria e calzature -9,8 4,1 -4,4 -5,8
¹(confronto sullo stesso periodo dell’anno precedente)
Per quel che riguarda le esportazioni e le importazioni, complessive, in base alla destinazione ed alla
provenienza per il 2007 esistono solo dati a livello di macro aggregati.
Da questi dati si evidenzia come il 56% delle esportazioni complessive della Serbia è destinato ai paesi
dell’unione europea, ed il 32% ai paesi del centro est europa, fuori dall’EU.
Mentre per le importazioni dall’area EU arriva il 55%, dai paesi del centro est europa il l’8% e dal
commonwealth il 17%.
Per quel che riguarda l’Italia il nostro paese nel 2007 ha inciso per un 12,4% (799 mln di euro) sul totale delle
esportazioni e per il 9,7% (1292 mln di euro) sul totale delle importazioni della Serbia, con aumenti percentuali
negli scambi che sia in entrata che in uscita di più del 20% sull’anno precedente.
Profilo Serbia 76
14 EDILIZIA
14.1 Industria edile
Il settore industria in serbia, puo contare su una serie di elementi a suo vantaggio:
• Lunga tradizione di grandi risultati tali da attrarre attenzione a livello internazionale;
• Il settore maggiormente dinamico, dell’ intero sistema nazionale;
• Gli architetti e i costruttori serbi sono apprezzati per la loro formazione di alto livello, l’innovazione e
l’affidabilità;
• Il mercato immobiliare emergente ha portato ad uno sviluppo permanente e dinamico dell’industria
edile domestica.
L’industria edile e delle costruzioni é costantemente in crescita in Serbia durante gli ultimi anni, per via di una
ininterrotta attività di costruzione, soprattutto, nelle tre città più grandi, Belgrado, Novi Sad e Nis, ma in
seconda battuta su tutto il territorio. Il settore si compone di circa 7100 compagnie. Durante i primi sei mesi del
2008 il valore dei lavori di costruzione è cresciuto del 14,9% rispetto al 2007, mentre solo nel secondo trimestre
2008, si è avuta una crescita del 71,9% rispetto al primo. Allo stesso tempo sono in crescita sia il numero di
lavoratori sia il numero di ore lavorate. Anche confrontando il numero abitazioni completate e di quelle non
completate i dati sono in miglioramento.
2005 2006 2007
Abitazioni completate 16417 18162 19049
Abitazioni non completate 32767 31287 27196
Un dettaglio molto particolare é quello che ci fa notare che nel solo comune di Belgrado, ci sono più costruzioni
completate che in tutta la Vojvodina.
Anche la costruzione delle infrastrutture per il trasporto ha mostrato una crescita rapida, incidendo
notevolmente sul totale di tutti i lavori di costruzione, cosi come la costruzione di edifici non residenziali,
gasdotti, linee elettriche.
Il mercato edile serbo, é caratterizzato da una accresciuta attività di investimento, da eccellenti prospettive nel
mercato delle proprietà residenziali. Nel 2007 l’industria edile ha inciso per il 8.3% sull’ammontare del PIL, con
un giro di affari che ha superato i 40 mln di dinari, e nel 2008 continua a crescere, il secondo trimestre ha
infatti fatto registrare un +8%. La produzione dei materiali per l’edilizia é cresciuto nei seguenti settori: metalli e
leghe metalliche per l’illuminazione di arcate, piastrelle in ceramica, cemento, mattoni, blocchi per le facciate,
estrazione di pietre ed altro ancora. Cosi come sono cresciute le attività e gli studi di progettazione, ed anche
quelle di costruzione e di completamento di singole unità. Solo l’industria dei materiali include circa 600
imprese e 20000 addetti. Guardando agli appalti all’estero, molte aziende serbe portano avanti lavori di
costruzione in Asia (Kazakistan ed Uzbekistan), poi a seguire in Europa (Russia, Germania ed Irlanda), in Africa
(Uganda, Marocco e Nigeria) ed in America (principalmente in Perù).
Manodopera
Il numero di persone direttamente impiegato nel settore edilizio ufficialmente è di circa 83000 impiegati diretti
a fine 2007, numero che nel complesso supera i 100 mila addetti se si includono gli addetti per la realizzazione
Profilo Serbia 77
dei modelli per la progettazione e quelli per la finitura e installazione delle opere. Il livello medio salariale nel
settore edilizio è di circa 390 euro netti (con rapporto monetario 1 euro = 80 dinari) ad agosto 2008.
14.2 Processo di costruzione
Valutazione delle condizioni urbanistiche
La valutazione viene compiuta tramite un estratto del Piano Urbanistico o l’Atto dei Requisiti Urbanistici,
risalente al massimo a sei mesi prima della richiesta. Entrambi i documenti sono emessi, dalla città competente,
dalle autorità municipali o dal ministero competente per gli affari urbanistici.
Come ottenere di un terreno edificabile
Un terreno edificabile puo essere ottenuto tramite l’affitto, l’acquisizione di un diritto di usufrutto o la
conversione di un terreno agricolo in un terreno edificabile.
Come ottenere l’approvazione del progetto di costruzione
Prima della costruzione di una struttura, un potenziale investitore deve ottenere l’approvazione del progetto e
preparare la documentazione tecnica per la costruzione (progetto generale, progetto concettuale, progetto
principale, progetto esecutivo e progetto effettivo).
Come parte della richiesta, devono essere presentati i seguenti documenti:
1. Un estratto del Piano Urbanistico o l’Atto dei Requisiti di Zona, risalente al massimo a 6 mesi prima rispetto
alla data della richiesta;
2. Un progetto concettuale conforme all’estratto di cui sopra;
3. Un certificato di proprietà o un contratto di affitto del terreno su cui costruire o il diritto di usufrutto di un
terreno edificabile non-sviluppato.
4. Altre prove richieste nel Piano Urbanistico o nell’Atto dei Requisiti di Zona.
L’approvazione del progetto di costruzione é pubblicato entro 15 giorni dalla data della presentazione della
richiesta. L’approvazione dei lavori infrastrutturali viene rilasciata dal ministero che si occupa dell’industria
edile, mentre l’emissione dell’approvazione circa le altre strutture é di responsabilità della municipalità.
L’approvazione del progetto di costruzione decade dopo 2 anni rispetto alla data della sua emissione, qualora la
costruzione non fosse effettivamente iniziata. L’approvazione non é obbligatoria per la costruzione di strutture
ausiliarie, per l’adeguamento o per il restauro, ma é necessaria per la ricostruzione totale.
Notifica dell’inizio dei lavori di costruzione
L’investitore é obbligato a fornire ,all’ufficio incaricato dell’approvazione del progetto di costruzione, il nome
dell’appaltatore, la data di inizio dei lavori e la data prestabilita per la fine dei medesimi, entro 8 giorni
dall’inizio della costruzione. Inoltre l’investitore, dovrà presentare il progetto principale definitivo, un resoconto
del compiuto controllo tecnico, l’approvazione del progetto di costruzione, una certificazione del pagamento di
remunerazione per lo sviluppo del terreno di costruzione e l’attestazione che l’imposta amministrativa é stata
pagata. Per ultimo, l’investitore dovrà comunicare in via ufficiale all’ufficio municipale incaricato dell’ispezione
che la costruzione della struttura é cominciata.
Costruzione
Profilo Serbia 78
Durante la fase della costruzione, l’investitore deve avere la documentazione relativa alla costruzione (qualora il
progetto principale non dovesse contenere dettagli richiesti per il progetto di costruzione) e occuparsi della
supervisione.
Ispezione tecnica
Una ispezione tecnica di una costruzione viene eseguita al completamento della costruzione stessa, ad esempio,
al compimento di tutti i lavori specificati nel progetto di costruzione e definiti nel progetto principale o in
seguito al compimento di una parte della struttura per la quale deve essere rilasciato un permesso di
occupazione conforme alla legge. Su richiesta dell’investitore, una ispezione tecnica puo anche essere portata
avanti simultaneamente al procedimento di costruzione qualora non fosse possibile verificare le condizioni di
alcune parti della struttura, dopo il suo completamento. L’ispezione tecnica include il controllo di compatibilità
delle condizioni della costruzione finita rispetto a quelle del progetto approvato e la documentazione tecnica
sulle cui basi la struttura é stata costruita, cos come le regolamentazioni tecniche e i criteri í applicabili su certi
materiali, attrezzature o impianti.
Approvazione dell’occupazione
Per accertare l’idoneità per l’utilizzo di una struttura, puo avere luogo una valutazione di impianti, dispositivi,
macchinari e un accertamento sulla stabilità o sicurezza della struttura e dei dispositivi o impianti per la
protezione ambientale. Se previsto dalla documentazione tecnica, la commissione che si incarica dell’ispezione
tecnica puo proporre, all’ufficio competente, di rilasciare l’approvazione dell’occupazione, purché le condizioni
siano soddisfatte. Il periodo di prova non puo durare più di un anno. Dopo la fine del periodo di prova,
l’investitore é tenuto a presentare i risultati dell’approvazione dell’approvazione all’ufficio competente.
Come ottenere un permesso di occupazione
Per ottenere un permesso di occupazione, l’investitore deve presentare il progetto principale (con gli eventuali
cambiamenti effettuati durante il processo di costruzione) compatibile col permesso di costruzione e con
l’ispezione tecnica della struttura. Le strutture possono essere messe in opera solo se il permesso di occupazione
é stato ottenuto. L’ufficio competente per l’emissione dell’approvazione dell’occupazione fornisce il permesso di
occupazione entro 7 giorni dalla data del ricevimento del resoconto della commissione che ha stabilito l’idoneità
della costruzione. Una struttura é idonea all’uso se costruita in conformità con il progetto di costruzione e se la
documentazione tecnica é servita come fondamento per la costruzione, se la qualità richiesta per gli
stabilimenti, i materiali, gli impianti e le attrezzature é comprovata da un’organizzazione autorizzata, se é stata
fornita una perizia positiva sulla struttura e se altre condizioni prescritte sono state soddisfatte.
Registrazione catastale
Una volta che é stato ottenuto il permesso di occupazione, l’ultima fase del processo di costruzione é la
registrazione di una struttura all’Ufficio Catastale.
14.3 Immobiliare
• La Serbia è stata premiata per il terzo anno consecutivo come paese dai maggiori investimenti su
terreno vacuo (Greenfield) tra quelli dell’Europa Sud Orientale.
Profilo Serbia 79
• Il valore totale degli investimenti immobiliari internazionali nel 2007 hanno raggiunto circa 78 milioni
di , in calo € rispetto all’anno 2006.
• Il mercato dei locali ad uso ufficio mostra chiari segni di un solido sviluppo, con una conseguente
crescita dei prezzi.
Il mercato immobiliare in generale in Serbia é al suo massimo. La costruzione in loco degli immobili ad uso
ufficio e residenziali insieme agli alberghi sta godendo di una crescita stabile. A Belgrado, in quanto capitale, si
riscontrano i più importanti investimenti edili, così il locale Ufficio per l’Urbanizzazione ha pubblicato il
progetto pilota per la città fino all’anno 2021. Il piano prevede 50,000 nuovi appartamenti su circa 4,000,000
di mq. Dopo che nel 2004 l’OCSE aveva assegnato il premio per l’Investitore dell’Anno nell’Europa sud Orientale
alla Ball Packaging Europe (USA), Metro Cash & Carry (Germania) è risultato il vincitore per il 2005 e il 2006
l’Aeroporto Città di Belgrado (Israele) ha vinto come maggior investimento su terreno vacuo nella regione. Le
crescenti opportunità di investimento in Serbia per gli sviluppatori immobiliari internazionali hanno trovato
riscontro nelle ultime cifre relative agli Investimenti Esteri Diretti.
Profilo Serbia 80
15 LEGNO
Uno dei settori che è sempre stato dinamico in Serbia e quello del legno, il territorio nazionale dispone di una
superficie di foreste e di altre piantagioni forestali, che si aggira intorno ai 26500 km², dei quali poco più del
50%, sono di proprietà privata. Il volume del legno ammonta a circa 239 milioni di m³. La maggior parte (circa
l’85%) delle foreste di proprietà statale sono controllate dall’azienda statale Srbija Šume (foresta serba). La
situazione, a livello di foreste, è peggiore di quella che potrebbe essere, rispetto alle potenzialità. La produzione
reale delle foreste è molto più bassa della disponibilità potenziale, arrivando solo al 42%, inoltre lo sfruttamento
delle foreste è al disotto della media europea 7 m/ha contro i 15 m/ha. Il miglioramento delle condizioni di
sfruttamento delle foreste deve pero partire, da una chiara è reale protezione della ricchezza e del patrimonio
forestale, evitando il disboscamento selvaggio ed indiscriminato, oltre ad una particolare attenzione al rispetto
ambientale.
La produzione dell’industria del legno è strettamente connessa con l’industria delle costruzioni, facendo
combaciare la sua produzione con la domanda dell’industria delle costruzioni. Come visto il mercato
immobiliare serbo è in crescita e stanno sorgendo diversi nuovi edifici (aree residenziali, edifici ad uso ufficio,
ecc.) e cio implica un incremento della domanda del mercato interno. In aggiunta, varie aziende di costruzione
serbe sono impegnate nella Federazione Russa, provocando un ulteriore incremento della domanda per
l’industria del mobile. Il sistema legno sta continuando a migliore il proprio servizio, a partire dalla formazione.
Esistono infatti, 22 scuole superiori specializzate nella lavorazione del legno, oltre alla facoltà di scienze forestali
di Belgrado. Le aziende serbe che si occupano, a vario titolo, della lavorazione del legno sono circa 2000 di cui il
96% a proprietà privata. Molte di queste aziende, vantano una lunga collaborazione con aziende internazionali,
fra le quali molte italiane. Il numero complessivo di impiegati, compresi quelli della lavorazione della cellulosa e
della carta ammonta a circa 33 mila, con uno stipendio medio netto mensile di 194 euro per gli addetti alla
lavorazione del legno e dei prodotti del legno e di circa 300 euro per gli impiegati nella lavorazione della
cellulosa, della carta e dei loro prodotti e di 246 euro per gli addetti del comparto mobili.
2008
Impiegati comparto mobili 15947
Impiegati industria del legno e dei prodotti derivati 10732
Impiegati nella lavorazione della cellulosa, carta e derivati 6271
Salario medio netto mensile comparto mobili 246 €
Salario medio netto mensile industria del legno 191 €
Salario medio netto mensile lavorazione carta 304 €
Il principale problema che ancora oggi affligge il settore è la arretratezza tecnica e della tecnologia impiegata,
che porta ad un eccessivo utilizzo della materia prima, soprattutto nelle segherie. Questo problema lo si deve
alle dimensioni generalmente medio piccole dell imprese. Altro problema è quello relativo alla finitura dei
prodotti finiti forse ancora non pronti al esportazione.
L’interscambio commerciale del industria del legno negli ultimi tre anni è sempre stata negativa, soprattutto per
quel che riguarda la lavorazione della carta e della cellulosa, che nel 2006 aveva un passivo di 202 milioni di
euro, nel 2007 ne portava 245 e nel 2008 fino ad agosto 184.
Profilo Serbia 81
esportazioni per comparto in milioni di €
2006 2007 2008¹
Totale 302,7 415,5 220,1
Comparto mobili 102,3 142,9 75,1
Industria del legno e dei prodotti derivati 93,6 141,6 72,6
Lavorazione della cellulosa, carta e derivati 106,8 131 72,4
¹ (dati fino a giugno 2008)
importazioni per comparto in milioni di €
2006 2007 2008¹
Totale 648,8 839,1 442,9
Comparto mobili 157,9 225,4 121,1
Industria del legno e dei prodotti derivati 171 212,3 110,6
Lavorazione della cellulosa, carta e derivati 317,9 401,4 211,2
¹ (dati fino a giugno 2008)
il bilancio complessivo, nei tre anni considerati, è nettamente negativo:
bilancia commerciale in milioni di €
2006 2007 2008¹
Totale -346,1 -423,6 -222,8
¹ (dati fino a giugno 2008)
L’interscambio con l’Italia sta subendo un incremento notevole, soprattutto i dati delle importazioni dall’Italia,
dei primi sei mesi del 2008, sono superiori a quelli totali sia per il 2006 che per il 2007. Anche il passivo della
bilancia commerciale con l’Italia è in crescita.
esportazioni verso l’Italia¹ in milioni di €
2006 2007 2008²
Totale 36 40,4 22,5
Comparto mobili³ 12,1 13,1 7,7
Industria del legno e dei prodotti derivati 21,1 23,5 11,8
Lavorazione della cellulosa, carta e derivati 2,8 3,8 3
¹ (dati arrotondati per approssimazione decimale)
² (dati fino a luglio 2008)
³ (compresi altri manufatti industriali non diversamente catalogati)
importazioni dall’Italia¹ in milioni di €
2006 2007 2008²
Totale 59,8 74,5 50,7
Comparto mobili 26,2 31,2 23,5
Industria del legno e dei prodotti derivati 4,4 5,4 3,4
Lavorazione della cellulosa, carta e derivati 29,2 37,9 23,8
¹ (dati arrotondati per approssimazione decimale)
² (dati fino a luglio 2008)
³ (compresi altri manufatti industriali non diversamente catalogati)
Profilo Serbia 82
bilancia commerciale con l’Italia in milioni di €
2006 2007 2008¹
Totale -23,8 -34,1 -22,8
¹ (dati fino a luglio 2008)
Profilo Serbia 83
16 EDUCAZIONE E SCIENZE
16.1 Educazione
Sui circa 7 400 000 abitanti serbi, il livello di educazione nel 2007 era cosi suddiviso: circa il 13 della
popolazione non ha terminato la scuola primaria, per il 23 % il livello educativo si ferma al completamento
della scuola secondaria, il 49% all scuola secondaria, ed il 14% ha compiuto studi dopo la scuola secondaria o
studi universitari e non universitari. A livello di strutture i dati del 2006 rimasti più o meno stabili, a parte per
l’istruzione pre-scolastica il cui numero di strutture è in crescita, portavano un numero di scuole primarie pari
a 3551, scuole secondarie 472, un numero di facoltà intorno a 140 diviso nei cinque poli universitari
(Belgrado, Novi Sad, Nis, Kragujevac e Subotica), ed inoltre 19 scuole per l’educazione degli adulti. A queste
strutture si devono aggiungere un numero imprecisato di scuole, sia pubbliche che private, per lo studio delle
lingue. Va preso atto inoltre che a comporre il totale delle strutture scolastiche partecipano anche se in minima
parte strutture private spesso facenti parte di strutture e istituzioni scolastiche internazionali, che partecipano
all’istruzione scolastica fin dalla scuola primaria.
L’educazione, anche in Serbia, ha un enorme impatto sulla posizione sociale ed economica degli individui. Un
più elevato livello di studi, insieme ad un formazione professionale ed ad un miglioramento del proprio profilo
professionale, hanno una significativa influenza sulla posizione lavorativa o sulla possibilità di trovare lavoro.
Sul totale dei disoccupati solo il 7,9%, ha una educazione universitaria o comunque che va oltre la scuola
secondaria.
Composizione della struttura scolastica anno 2007/2008
Numero di istituti Numero di studenti
Istruzione pre-scolastica 7924 173200
Istruzione primaria 3551 622500
Istruzione secondaria 472 290380
Istruzione universitarie e post diploma 272¹ 240000
Istruzione post laurea 6400
¹(compresi corsi post diploma che sono circa 93)
Le strutture per l’educazione pre-scolastica, alle quali vanno bambini fino ai 6 anni e mezzo, sono le uniche che
sono in crescita, come numero negli ultimi anni, per riuscire a ridurre le attese per le iscrizioni. Le scuole
primarie (bambini fra i 6 anni e mezzo ed i 14) sono presenti in circa il 70% degli insediamenti abitativi, e le
scuole dei villaggi rappresentano il 60% del totale delle scuole primarie, anche se, hanno solo il 10% del totale
degli alunni. Solo il 13% degli alunni fa uso dei mezzi di trasporto scolastico, mentre il 27,8 deve fare fra gli 11
ed i 20 km per arrivare a scuola, con un 27,9% che deve fare più di 20 km. Nelle scuole primarie lavorano circa
37000 insegnanti, il 79% dei quali a tempo pieno. Oltre alle comuni scuole di istruzione primaria ci sono poi 19
scuole per l’istruzione primaria degli adulti nelle quali ci sono circa 2650 iscritti e 250 insegnanti. Poi esistono
circa 245 scuole speciali, incluse le scuole ordinarie che hanno sezioni speciali, in cui ci sono circa 7700 allievi
e 1600 insegnanti. Di tutti gli allievi solo l’un percento ripete il primo anno scolastico (percentuale leggermente
più elevata in Vojvodina), mentre al quinto anno è il 2,2%. La percentuale di frequentanti è del 97,5%, con delle
differenze nelle famiglie al di sotto della linea di povertà la percentuale scende al 82,5%.
Le scuole secondarie alle quali vanno ragazzi dai 15 ai 19 anni, si costituiscono di tre tipi di istituti; i ginnasi che
hanno un programma quadriennale e forniscono una cultura generale in preparazione agli studi universitari, le
Profilo Serbia 84
scuole vocazionali che con programmi che possono essere di uno, due tre o quattro anni, preparano gli studenti
per il mondo del lavoro anche se non chiudono la porta ad una iscrizione universitaria, e le scuole d’arte che
indirizzano gli studenti verso la musica, il balletto e la pittura in tre o quattro anni di studio. Infine ci sono
scuole per studenti con problemi, che preparano gli studenti in due o tre anni per alcuni tipi di impieghi
lavorativi. Nel 2007 il 44,6% degli studenti frequentava le scuole vocazionali, il 15,7% i ginnasi ed il 16,7% le
scuole d’arte, con programmi quadriennali, mentre il 13,75 frequentava uno degli istituti con programmi,
annuali, biennali o triennali. In totale sul numero di ragazzi fra i 15 ed i 19 anni solo il 74,4% frequenta le
scuole secondarie. Nelle scuole di terzo livello, che comprendono corsi universitari e corsi di specializzazione
post diploma, ma anche corsi e studi post laurea, la presenza di studenti che vanno dai 19 anni in su è in
aumento, soprattutto a Belgrado. Anche in Serbia, è entrata in vigore, dal 2006, la riforma universitaria che
prevede una laurea breve di tre anni e la laurea specialistica normalmente altri due anni. Sul un numero
complessivo di circa 240 mila iscritti il numero studenti che rientrano nel budget statale e quindi non pagano
per i loro studi è di circa 110 mila. Il numero di laureati negli ultimi due anni si è avvicinato ai 30 mila, il 22%
c.a. dei quali studenti in corso, la maggior parte donne ed in leggera maggioranza coloro che sono a budget
rispetto a quelli che si finanziano personalmente, in parte o del tutto gli studi.
Il numero di persone iscritte alla formazione post laure è di circa 6500, la maggior parte delle quali iscritte a
master o specializzazioni, e la maggioranza si iscrive a corsi in scienze sociali, business o legge, ma anche
medicina. Il numero di impiegati come professori o associati nell’educazione terziaria è di circa 13000 persone,
con un rapporto quindi, di circa 18:1 fra studenti e professori/associati.
Nel suo insieme il settore dell’educazione impiega più di 129 mila persone, con una salario netto medio mensile,
che nel 2008 è arrivato a circa 420 euro.
16.2 Scienze
Nel paese è anche presente e fervida una certa attività scientifica e di ricerca, esistono infatti fra i 160 ed i 170
enti di ricerca dei quali più di una cinquantina sono istituti, una ottantina dipartimenti universitari ed una
trentina di unità di ricerche, in maggioranza situati nella Serbia centrale. Nel complesso sono impiegate circa 23
mila persone di cui più o meno la metà ricercatori. Il numero di studi e ricerche effettuato e di circa 3000 in
gran parte studi fondamentali, ma ci sono anche studi applicati e sviluppi di studi già effettuati.
16.3 Riflessi sul lavoro
Riflessi del livello educativo sul lavoro in %
Disoccupati Occupati
Totale 100 100
Educazione primaria 21,7 23,9
Educazione secondaria 67,6 59
Educazione terziaria 10,7 19,1
La maggioranza delle persone che lavorano hanno una educazione secondaria, ma allo stesso tempo queste
persone compongono anche la maggior parte delle persone disoccupate con una percentuale ancora più alta.
Mentre all’interno della fascia educazione terziaria se si considerano solo le persone con una laurea o un titolo
superiore la percentuali dei disoccupati scende ulteriormente e quella degli occupati sale, rispetto a quanto
riportato in tabella. Questo è indice di uno dei fondamentali cambiamenti dell società serba, che sta cercando di
Profilo Serbia 85
alzare lo standard educativo e di impiego, in cui ad un maggiore livello educativo dovrebbe corrispondere una
maggiore facilità di impiego, ma che deve, allo stesso tempo, deve fare i conti con una struttura dell’impiego
ancora fortemente in deficit proprio da questo punto di vista.
Profilo Serbia 86
17 SANITA’
Il settore della sanità in Serbia, è come molti altri settori, al centro di un fondamentale cambiamento e
ristrutturazione che mira alla risoluzione di problemi che si trascinano da un po di anni, quali: inefficienza del
sistema, spreco di risorse, disorganizzazione, ed altro. Le misure adottate e quelle che sono allo studio, anche in
collaborazioni con partner internazionali, stanno migliorando il sistema che di suo poteva e puo contare su una
buona preparazione medica, soprattutto, ad un alto livello di specializzazione. Un problema su cui è stata posta
particolare attenzione è quello dell’iniquità del sistema. Un recente studio ha mostrato che la situazione è in
miglioramento non solo da questo punto di vista, ma anche, per quel che riguarda la disponibilità dei medici nei
confronti dei pazienti, che è in crescita.
La struttutra del sistema sanitario, si compone di tre livelli, secondo uno schema che prevede:
1)livello primario: quelli che in Italia sono i poliambulatori, diffusi su tutto il territorio nazionale;
2)livello secondario: ospedali generali, che forniscono la normale assistenza ospedaliera;
3)livello terziario: strutture specialistiche, che forniscono assistenza per particolari problematiche di salute;
Il sistema è in gran parte pubblico, ma si stanno moltiplicando le strutture private, nel suo complesso si
compone di circa 1700 unita di medicina generale, 1800 di medicina specialistica, 1400 strutture dentistiche,
260 strutture ginecologiche e consultori femminili, 300 per la cura dei bambini in età pre-scolastica e 270 per
quelli in età scolastica, ed inoltre alcune strutture specifiche per la cura di malattie quali ad esempio,la
tubercolosi. Nel complesso la disponibilità di posti letto è di, uno ogni 172 abitanti, mentre in totale ammontano
a circa 43 mila. I pazienti curati e dimessi ogni anno sono intorno al milione, con un numero di giorni ricovero
totale di circa 11 milioni. Il numero di impiegati del sistema sanitario ammonta a 157 mila, una parte dei quali
circa 20000 sono medici, più di 15000 specialisti e più di 58 mila staff medico. Molto incrementata la
disponibilità di dottori per abitanti, che è superiore ad un dottore ogni due abitanti, in crescita anche il numero
praticanti di medicina generale e la disponibilità delle medicine, che negli anni passati ha rappresentato un
problema serio. Il salario medio netto mensile di tutto il settore sanitario è di, circa 435 euro.
In crescita un elemento molto indicativo dello stato del settore sanitario, cioè la soddisfazione delle persone che
hanno usufruito di cure mediche. Nel 2007 il 35% della popolazione ha fatto ricorso alle strutture del servizio
sanitario, con una percentuale leggermente superiore nelle aree urbane 37%, rispetto alle aree urbane 32%.
Significativamente più basse le percentuali di persone appartenenti alle categorie della popolazione più povere e
socialmente più vulnerabili, che hanno fatto uso del servizio sanitario. Solo il 24% di coloro che vivono al disotto
del livello di povertà, il 26% degli insicuri, il 22% dei disoccupati ed il 25% dei rom. Analizzando solo la
popolazione dei malati cronici e attuali, il 67% di questi è ricorso a cure, anche in questo caso la percentuale
delle fasce più deboli è inferiore, 52%, cosi come diversa è la percentuali di ricorso alle strutture sanitarie fra
coloro che dispongono di un’assicurazione sanitaria e coloro che non c’è l’anno, 68% – 56%. Le strutture più
utilizzate sono gli ambulatori, ai quali si è rivolto il 27% della popolazione, mentre ai trattamenti ospedalieri ha
fatto ricorso il 6%, ed ai servizi odontoiatrici il 9%. Le persone che hanno fatto ricorso a strutture private sono il
6%, percentuale che sale al 14% nella fascia di popolazione più ricca e che scende al di sotto dell’1% nella fascia
di popolazione più povera. Fra le persone che non fanno ricorso alle strutture del sistema sanitario, la maggior
parte dice di non averne bisogno circa il 55%, mentre un’altra parte quasi 30% si cura da solo, altri perche è
troppo costoso.
Il sistema sanitario in Serbia è basato sulla assicurazione medica obbligatoria, mentre diverse agenzie locali
forniscono assicurazioni private contro le malattie. Gli stranieri in Serbia sono soggetti al pagamento delle spese
Profilo Serbia 87
mediche piene, a meno che non siano coperti da assicurazione, come previsto da trattati bilaterali circa la
assicurazione medica intercorsi tra il loro paese di origine e la Serbia.
I trattati sull’assicurazione medica possono essere suddivisi nei seguenti tre gruppi:
1. Le spese sanitarie sono coperte sia in Serbia che nel paese di origine (Austria, Belgio, Bosnia ed Erzegovina,
Croazia, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Macedonia, Paesi Bassi e Repubblica Ceca);
2. Le spese sanitarie sono coperte dal paese nel quale la persona risiede temporaneamente (Bulgaria, Gran
Bretagna, Polonia, Slovacchia e Ungheria);
3. Le spese sanitarie sono coperte solo dal paese di origine, con la possibilità di ottenere un rimborso per le spese
mediche occorse in Serbia (Svizzera e paesi scandinavi).
I cittadini dei paesi sopra citati godono dell’assistenza medica in tutte le strutture sanitarie pubbliche. Allo scopo
di poter usufruire di questo diritto, è necessario essere registrati al Fondo Assicurativo della Salute della
Repubblica.
Proprio a riguardo delle assicurazioni sanitarie, pubbliche o private, solo il 6% della popolazione, non ne ha
una, percentuale che sale al 10% nelle aree extra-urbane, all’11% nel sud-est del paese e fra le persone
disoccupate, ed al 14% fra le persone più povere. Il 30% delle persone assicurate, lo sono tramite il sostegno
familiare ed il 29% tramite il lavoro. La maggior parte dei bambini e dei ragazzi fino a 19 anni sono assicurati
tramite sostegno familiare, cosi come la maggior parte degli ultra sessantenni tramite il sistema pensionistico,
mentre tra i disoccupati l’assicurazione è garantita dalle strutture per il lavoro. Nel corso degli anni non si è
avuta alcuna modifica ne nella percentuale, nella composizione delle persone senza assicurazione sanitaria.
La spesa per i servizi sanitari porta via mediamente, circa il 4,1% dei salari degli households, con una notevole
discrepanza fra più ricchi e più poveri, Secondo il sistema serbo, infatti, la sanità è in linea di principio gratuità
per tutti e prevede solo un contributo minimo, che è proporzionale al reddito percepito. Cos ì che, le persone con
i redditi più elevati arrivano a spendere fino a 28 euro mensili, mentre le persone più povere, spendono molto di
meno. Coloro che sono al disotto della fascia di povertà spendono poco più di 2 euro mensili.
Profilo Serbia 88
18 INVESTIMENTI, NORME ED INCENTIVI
18.1 Forme societarie e imprenditoriali in Serbia
Le più importanti normative di riferimento, sono la legge sull’impresa (G.U. Rep. di Serbia n. 125/2004); la
legge sulla registrazione degli enti commerciali (G.U. Rep. di Serbia n. 55/2004); decreto legge sulle condizioni e
sui modi di attrarre investimenti diretti (G.U. Rep. di Serbia n. 56/2006).
La competenza in materia di registrazione delle imprese è passata dai tribunali commerciali e dalle autorità
locali all’Agenzia serba per la registrazione delle imprese, creata il 4 gennaio 2005. Con la creazione
dell’Agenzia, la procedura è stata semplificata riducendo i tempi necessari per la registrazione da 51 a 10 giorni
e offrendo la possibilità alle imprese di effettuare la registrazione presso un unico ente, in futuro anche on-line.
Questo registro è stato ideato come una banca dati elettronica centralizzata relativa alle imprese registrate, ai
contratti di leasing finanziario e di copertura di credito.
Procedura di costituzione delle società
La costituzione, per tutte le forme societarie, avviene tramite la stipula e la registrazione e/o deposito dell’atto
costitutivo. Le sottoscrizioni devono essere autenticate presso il tribunale competente, è anche possibile ottenere
l’autenticazione all’estero attraverso il consolato. In base all’attività svolta, potrà essere necessario sottoporre la
società ad ispezione al fine di ottenere un permesso sanitario, di lavoro, di rispetto ambientale, di mercato.
Dopo la stipula dell’atto costitutivo, è necessario procedere alla registrazione della società presso l’Agenzia per la
Registrazione degli enti commerciali, che è l’ente incaricato della tenuta dei registri relativi a:
➢ imprese;
➢ pegni e garanzie reali;
➢ operazioni di leasing finanziario;
➢ eventuali altri dati previsti dalla legge.
Le società acquistano la personalità giuridica all’atto della registrazione: fino a quel momento, i soci rispondono
con il proprio patrimonio delle obbligazioni sociali nel frattempo contratte. Alcuni aspetti importanti, e comuni
a tutte le forme societarie, della procedura: la richiesta di registrazione pu essere presentata ò sia personalmente,
che tramite e-mail, compilando il modulo disponibile sul sito dell’agenzia http://www.apr.sr.gov.yu. In
quest’ultimo caso è prevista una prima trasmissione elettronica dei documenti richiesti ed, entro 5 giorni, il
deposito degli originali. L’agenzia rilascia una ricevuta all’atto della presentazione della richiesta d’iscrizione.
Segue la fase di verifica della documentazione: se la domanda non può essere accolta, l’Agenzia entro 5-10
giorni ne da comunicazione all’interessato. Questi può a sua volta ripresentare tutta la documentazione,
integrata o rettificata, entro 5 giorni: in caso di accoglimento della domanda di registrazione, questa farà data
dal momento della presentazione della prima domanda.
Se la domanda è completa sin dall’inizio, l’Agenzia si pronuncia entro 5 giorni. Vige il meccanismo del silenzioassenso.
In caso di diniego, l’interessato può presentare appello al Ministero dell’Economia entro 8 giorni. Se il
diniego viene confermato, è possibile adire l’autorità giudiziaria entro 15 giorni.
Per quanto attiene alla natura dei dati conservati, il registro contiene, oltre alle informazioni necessarie alla
registrazione/costituzione della società, anche:
Profilo Serbia 89
✔ informazioni sulla fusione e cessazione delle imprese;
✔ modifiche alla veste societaria/imprenditoriale e modifiche organizzative;
✔ bilanci e rendiconti annuali (la mancata presentazione dei documenti finanziari per due anni
consecutivi comporta l’attribuzione alla societa’ dello status di inattività e la perdita del diritto alla ditta.
E’ possibile acquisire e trasferire il diritto ad una particolare ditta, purché entro il termine di 60 giorni,
peraltro rinnovabile, segua la registrazione della societa);
✔ informazioni relative a procedure fallimentari;
✔ altre informazioni eventualmente richieste dalla legge.
Forme societarie
Joint stock company (Akcionarsko društvo – a.d.).
La JSC, la società per azioni del diritto italiano: è una società costituita da persona fisiche o giuridiche, nazionali
o straniere, per lo svolgimento di attività commerciali. I soci rispondono quindi delle obbligazioni contratte dalla
società nei limiti della propria partecipazione azionaria.
Una Società per azioni pu essere di tipo chiuso o aperto (a seconda della presenza in Borsa). ò Una società per
azioni chiusa può avere un massimo di 100 azionisti.
La costituzione può avvenire tramite atto costitutivo (atto pubblico) o, nel caso di un unico socio, mediante
decisione di fondazione. La costituzione può essere simultanea, mediante sottoscrizione iniziale di tutte le azioni,
senza necessità di pubblicare un prospetto informativo (in tal caso può esservi un unico socio fondatore, sia
persona fisica che giuridica) – o, solo nel caso di JSC aperte, successiva, mediante la pubblicazione del prospetto
e l’apertura di una campagna di sottoscrizione delle azioni. In quest’ultimo caso, ultimata con successo la
campagna di sottoscrizione, sarà necessario convocare entro 60 giorni l’assemblea dei sottoscrittori per
l’approvazione dell’atto costitutivo e la prima nomina degli organi. L’atto costitutivo ed i documenti inerenti alle
cariche sociali dovranno poi essere sottoposti all’Agenzia per la Registrazione degli enti commerciali.
L’adozione di uno statuto o di regolamenti disciplinanti il funzionamento della società è facoltativa. In caso di
contrasto tra le disposizioni dell’atto costitutivo e degli statuti prevarranno le prime. In generale, le norme della
legge sulla impresa sono per lo più dispositive, lasciando ai privati ampi poteri di scelta in merito alle modalità
di funzionamento della società.
Il valore nominale delle azioni non può essere inferiore al controvalore in RSD (dinari) di 5 euro e deve essere
uguale all’interno di ciascuna categoria di azioni (ordinarie o privilegiate, queste ultime possono differenziarsi
in sotto-classi comunque omogenee al loro interno). Le azioni, che possono essere denominate sia in valuta
estera che in dinari, sono però scambiate sul mercato interno solo in dinari. Non possono essere emesse azioni al
portatore.
I conferimenti al capitale sociale possono essere in denaro o in natura (beni e/o diritti, ufficialmente periziati).
Esistono due tipologie di JSC:
1) Società per azioni di tipo aperto: costituita mediante offerta pubblica di sottoscrizione, può essere quotata in
borsa e non possono essere imposte limitazioni alla libera trasferibilità delle azioni. E’ la forma utilizzata per le
realtà commerciali di maggiori dimensioni, soprattutto nei settori bancario ed assicurativo. Il capitale sociale
minimo è l’equivalente in RSD di 25.000 euro;
2) Società per azioni di tipo chiusa, non quotata in borsa. Il capitale non può essere offerto in pubblica
Profilo Serbia 90
sottoscrizione nè all’atto della costituzione, nè successivamente. Il capitale sociale minimo è l’equivalente in RSD
di 10.000 euro. Non pu avere più di 100 soci: qualora tale limite sia superao per più di ò un anno la società sarà
considerata una JSC aperta. L’atto costitutivo o gli eventuali statuti potranno prevedere restrizioni alla libera
circolazione delle azioni.
Per entrambi i tipi di società il 50% del capitale sociale deve essere versato prima della registrazione, la
rimanente parte entro i successivi 12 mesi. Disposizioni speciali vigono per le JSC operanti nei settori bancario,
finanziario ed assicurativo.
Il capitale minimo richiesto è più elevato per le società che svolgono l’attività di:
– Banche – il corrispettivo in RSD di €10.000.000
– Societa d’assicurazioni:
Assicurazione sulla vita – l’equivalente in RSD di €2.000.000
• Assicurazione di pensione privata – l’equivalente in RSD di €3.000.000
• Tutti i tipi di assicurazione sulla vita – l’equivalente in RSD di €4.000.000
Assicurazioni varie
• Assicurazione (privata) contro gli infortuni e contro le malattie – l’equivalente in
RSD di €1.000.000
• Assicurazione totale di veicoli a motore e ferroviari e assicurazione obbligatoria –
l’equivalente in RSD di €2.500.000
• Altre forme di assicurazione di beni, assicurazione contro i sinistri, e altri tipi di
assicurazione (non sulla vita) – l’equivalente in RSD di €2.000.000
• Tutti i tipi di assicurazione non-vita – l’equivalente in RSC di €4.500.000
• Riassicurazione – l’equivalente in RSD di €4.500.000
Gli organi obbligatori della JSC chiusa sono l’assemblea degli azionisti ed il direttore (o il comitato direttivo).
Possono dotarsi anche di un collegio dei revisori, se previsto dall’atto costitutivo. Le JSC aperte sono dotate di
un’assemblea degli azionisti, un consiglio di amministrazione, un comitato esecutivo ed un segretario. Il collegio
dei revisori puo’ essere previsto dall’atto costitutivo; nelle JSC quotate in borsa la costituzione dell’organo di
controllo e’ obbligatoria.
La documentazione necessaria ai fini della registrazione di una joint stock company è la seguente:
✔ atto costitutivo con autentica delle firme dei fondatori;
✔ conferma bancaria della sottoscrizione delle azioni;
✔ conferma bancaria circa gli investimenti in contanti depositati presso un conto temporaneo;
✔ documentazione attestante l’avvenuta offerta pubblica di sottoscrizione e la approvazione del relativo
prospetto informativo;
✔ stima periziale autorizzata per gli apporti non pecuniari al capitale;
✔ atto di nomina dei rappresentanti legali (se non indicati nell’atto costitutivo);
✔ firme autenticate dei rappresentanti legali;
✔ generalità dei soci (copia di un documento d’identità o, se persone giuridiche, atto di registrazione)
Profilo Serbia 91
✔ tassa di registrazione (ca. 8.500 RSD).
Limited Liability Company (Društvo sa ogranicenom odgovornošcu – d.o.o.).
La LLC la società a responsabilità limitata dell’ordinamento italiano: è una persona giuridica distinta dai suoi
soci che risponde delle obbligazioni sociali esclusivamente con il proprio patrimonio.
Ai fini della costituzione è sufficiente l’atto costitutivo plurilaterale o unilaterale (qualora la società venga
costituita da una sola persona, fisica o giuridica). Il capitale minimo è il controvalore in RSD di 500 euro, di cui
il 50% deve essere depositato in un conto temporaneo prima della registrazione, il resto entro 2 anni. Qualora i
fondatori siano persone fisiche o giuridiche straniere, il versamento dovrà essere effettuato in valuta estera su
apposito conto bancario. Possono essere soci sia le persone fisiche che le persone giuridiche, in numero massimo
di 50. Se il numero dei soci è superiore a 50 per più di un anno la società sarà considerata una JSC chiusa. I
conferimenti possono essere effettuati in denaro, in beni, in opere o servizi. Diversamente dalla società per
azioni, per i versamenti non pecuniari non è necessaria la stima periziale del loro valore essendo sufficiente
l’accordo tra i soci.
Ogni socio è titolare di un’unica azione che ne esprime la partecipazione percentuale al capitale. Le azioni, che
non sono titoli di credito, sono liberamente trasferibili tra i soci, mentre la vendita di partecipazioni a terzi è
consentita solo qualora esse siano state offerte agli altri soci e questi non le abbiano acquistate. Le azioni possono
anche essere divise in caso di vendita a più soci/terzi.
Come già visto per la JSC, buona parte delle scelte in merito al funzionamento della società sono lasciate alla
libera determinazione dei soci e l’adozione dello statuto è solo facoltativa. La struttura societaria può, pertanto,
essere piuttosto flessibile: organi obbligatori sono solo il direttore (o comitato direttivo) e l’assemblea dei soci,
organi eventuali sono il collegio dei revisori ed il consiglio di amministrazione. Se però la società supera alcuni
limiti dimensionali fissati dalla legge (relativi a fatturato, totale delle attività, numero di dipendenti) gli organi
eventuali diventano obbligatori. Le decisioni fondamentali sono adottate a maggioranza in sede di assemblea dei
soci. Ciascun socio, titolare, come detto, di un’unica azione, ha un numero di voti proporzionale alla propria
partecipazione al capitale.
La documentazione necessaria ai fini della registrazione di una limited liability company è la seguente:
➢ domanda di registrazione;
➢ atto costitutivo con autentica delle firme dei fondatori;
➢ prova del versamento del capitale minimo richiesto dalla legge;
➢ generalità dei soci (copia di un documento d’identità o, se persone giuridiche, atto di registrazione);
➢ atto di nomina dei rappresentanti legali della società (se non indicati nell’atto costitutivo);
➢ firme autenticate dei rappresentanti legali;
➢ tassa di registrazione (ca. 3.000 RSD).
Limited Partnership (k.d.).
La società in accomandita semplice italiana. Non è richiesto un capitale sociale minimo e può essere costituita
da due o più individui. I soci si distinguono in limited partner/socio accomandante (che risponde delle
obbligazioni della società nei limiti della quota conferita e non può compiere atti di amministrazione, ne puè
Profilo Serbia 92
conferire opere e servizi) e general partner/socio accomandatario (amministratori di diritto della società,
rispondono solidalmente ed illimitatamente per le obbligazioni sociali).
La documentazione necessaria ai fini della registrazione di una limited partnership è la seguente:
1. generalità dei soci (copia di un documento d’identità o, se persone giuridiche, atto di registrazione);
2. atto costitutivo con firme autenticate dei contraenti;
3. dichiarazione bancaria attestante che il general partner ha depositato la propria quota in contanti in un conto
temporaneo
4. atto di nomina dei rappresentanti legali (se non indicati nell’atto costitutivo);
5. firme autenticate dei rappresentanti legali;
6. tassa di registrazione (ca. 2.500 RSD).
General Partnership (o.d.).
Di fatto la societa’ semplice di diritto italiano. Non è richiesto un capitale sociale minimo e può essere costituita
da due o piu’ individui. I conferimenti possono essere effettuati in denaro, beni, diritti, opere e servizi sia passati
che futuri. Tutti i soci sono solidalmente ed illimitatamente responsabili per le obbligazioni sociali
La documentazione necessaria ai fini della registrazione di una general partnership è la seguente:
1. generalità dei soci (copia di un documento d’identità);
2. atto costitutivo con firme autenticate dei contraenti;
3. firme autenticate dei rappresentanti legali;
4. tassa di registrazione (ca. 1.700 CSD).
La forma societaria più utilizzata dagli imprenditori stranieri è la d.o.o., società a responsabilità limitata, sia
perchè consente la separazione tra il patrimonio dei soci e il capitale sociale, sia perchè il capitale minimo
richiesto è piuttosto ridotto.
Costituzione di uffici di rappresentanza.
Normativa di riferimento: Ordinanza sull’apertura di uffici di rappresentanza in Serbia da parte di persone
fisiche o giuridiche straniere (G.U. FRY n. 51/92)
Un ufficio di rappresentanza può essere costituito da:
 una o più persone fisiche straniere che intendano intraprendere un’attività economico/commerciale nel
paese (compresa l’attività bancaria, assicurativa e finanziaria);
 organizzazioni nazionali o internazionali i cui membri sono persone fisiche straniere che svolgono
attività economico/commerciali;
 organizzazioni nazionali o internazionali il cui fine istituzionale è di promuovere il commercio con la
Serbia.
Gli uffici di rappresentanza non hanno personalità giuridica; possono avere una o più succursali in Serbia.
Ai fini della costituzione, è necessaria:
Profilo Serbia 93
✗ l’iscrizione al Registro tenuto dal MIER, accompagnata dalla descrizione delle attività che, tra quelle
ammesse dalla legge, l’ufficio intende svolgere;
✗ atto di registrazione della società rappresentata nel paese di origine;
✗ dichiarazione di assunzione di responsabilità per gli obblighi contratti in Serbia per conto della società
rappresentata (con eventuale garanzia bancaria se rappresenta soggetti stranieri con capitale inferiore a
5.000 USD);
✗ atto di nomina del responsabile;
✗ permessi di soggiorno e di lavoro del personale straniero impiegato.
Il procedimento di registrazione dovrebbe concludersi, secondo le previsioni di legge, entro 30 giorni. Un ufficio
di rappresentanza registrato puo’ aprire altre filiali nel territorio serbo. E’ infine necessario presentare
annualmente al MIER un rendiconto sull’attività svolta. Per quanto attiene alle attività che l’ufficio può
legittimamente svolgere, esse sono, in generale, la realizzazione di ricerche di mercato, attività di
rappresentanza o creazione preliminare di rapporti d’affari. Gli uffici di rappresentanza possono essere titolari
di conti bancari denominati sia in dinari che in valuta estera presso banche locali autorizzate. I macchinari
dell’ufficio e le auto di servizio possono essere temporaneamente importate in esenzione daziaria. Gli impiegati
stranieri dell’ufficio non sono tenuti a pagare le locali imposte sui redditi.
Succursali
Le società straniere possono costituire una o più filiali. Le filiali non hanno personalità giuridica, ma agiscono in
nome e per conto della società madre. Le filiali devono per essere registrate secondo le disposizioni ò vigenti per
le società. La documentazione richiesta è la seguente:
✔ provvedimento della società-madre di fondazione della succursale;
✔ provvedimento d’incarico del responsabile della succursale;
✔ sottoscrizione autenticata del responsabile;
✔ atto costitutivo e relativo atto di registrazione della società-madre;
✔ certificazione circa i conti bancari utilizzati dalla società-madre nello svolgimento della propria attività
commerciale;
✔ dichiarazione autenticata di assunzione di responsabilità da parte della società-madre in relazione ai
rapporti giuridici posti in essere in suo nome e per suo conto dalla succursale.
Imprenditore individuale
Ogni persona fisica può svolgere professionalmente un’attività commerciale lecita purché abbia ottenuto la
relativa registrazione. L’imprenditore individuale risponde con tutto il proprio patrimonio delle obbligazioni
contratte nell’ambito dell’attività commerciale svolta. Può operare sotto il proprio nome, il nome altrui o un
nome commerciale. In tutti i casi, dovrà aggiungere al nome prescelto la dizione “imprenditore”. Per quanto
attiene alla documentazione necessaria ai fini della registrazione, si richiede:
➢ generalità dell’imprenditore (copia di un documento d’identità);
➢ tassa di registrazione (ca. 450 RSD).
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Laddove utilizzi un nome commerciale diverso dal proprio nome personale, l’imprenditore sarà tenuto a
comunicarlo al Registro.
18.2 Incentivi finanziari per gli operatori che operano in Serbia
Attualmente la Serbia offre un ambiente favorevole a chi vuole proporsi come investitore. Questo grazie a più
fattori coesistenti tra cui il basso costo della mano d’opera qualificata, la possibilità d’accesso alla zona di libero
scambio del sud-est Europeo, il rapporto preferenziale e di libero scambio con la Federazione Russa, la posizione
geografica strategica e la tassazione sugli utili del 10%.
La Serbia, oltre a tutto questo, a chi intende investire nell’ambito del paese, offre degli incentivi finanziari.
Basandosi sul Decreto Governativo varato nel giugno del 2006, i fondi non rimborsabili verranno assegnati
secondo specifici criteri per i progetti d’investimento in tutti i settori, escludendo commercio, turismo,
agricoltura e servizi. Le compagnie idonee sono quelle che esercitano attività produttive o operano nel settore
servizi internazionali¹ o nel settore ricerca e sviluppo.
a) Incentivi finanziari
Investimenti nell’attività industriale-produzione
✔ Fondi disponibili: partono da 2.000 EUR fino a 5.000 EUR per ogni addetto assunto a tempo
indeterminato.
✔ L’importo minimo complessivo dell’investimento: tra 1 e 5 milioni di EUR, in relazione diretta al tasso di
disoccupazione nel comune dove si realizza l’investimento.
✔ Il numero minimo di nuovi posti di lavoro: 50
Investimenti nel settore servizi internazionali
✔ Fondi disponibili: partono da 2.000 EUR fino a 10.000 EUR per ogni addetto assunto.
✔ L’importo minimo complessivo: 1 milione di EUR
✔ Il numero minimo di nuovi posti di lavoro: 10
Gli investimenti nel settore ricerca e sviluppo
✔ Fondi disponibili: partono da 5.000 EUR fino a 10.000 EUR per ogni addetto assunto.
✔ L’importo minimo complessivo: 1 milione di EUR
✔ Il numero minimo di nuovi posti di lavoro: 10
Il progetto d’investimento sarà valutato e gli verrà assegnato un punteggio in base ai criteri specifici seguenti:
1) le referenze dell’investitore,
2) la partecipazione di fornitori nazionali nel prodotto finito e l’effetto dell’investimento sulle compagnie
locali,
3) la sostenibilità e la fattibilità dell’investimento
Profilo Serbia 95
4) gli effetti riguardanti il settore ricerca e sviluppo,
5) gli effetti riguardanti il settore risorse umane,
6) l’impatto ambientale,
7) il trend internazionale attuale nel settore in cui si effettua l’investimento,
8) l’impatto che avrà l’investimento stesso sullo sviluppo della comunità locale,
9) il sostegno comunale riguardante la concessione di tutti i permessi necessari e le possibili agevolazioni.
Il bando di concorso viene pubblicato sui giornali e sul sito internet dell’Agenzia www.siepa.sr.gov.yu. Per
partecipare, i richiedenti possono trasmettere la documentazione alla stessa agenzia. Secondo la valutazione
effettuata e i punti assegnati per il progetto d’investimento presentato, i progetti verranno premiati in accordo
con il numero di punti ottenuti, ed i fondi saranno corrisposti in quattro rate nell’arco della durata del progetto.
➢ La prima rata al contratto di vendita o affitto del terreno.
➢ La seconda successivamente al rilascio del permesso di costruire.
➢ La terza alla concessione di abitabilità e dopo il collaudo delle costruzioni.
➢ La quarta rata all’assunzione degli addetti in un numero pari a quello dichiarato nel progetto.
SIEPA pubblicherà un comunicato con cui invita tutti gli interessati a presentare la domanda.
b) Incentivazioni fiscali
Al contribuente che trae profitto in una nuova unità lavorativa che si trova in area svantaggiata, viene diminuito
il tasso d’imposta sul reddito d’impresa durante il periodo di due anni, proporzionalmente alla partecipazione di
quel profitto all’interno dei redditi totali d’impresa. La condizione per l’attuazione dell’agevolazione sotto forma
di diminuzione dell’imposta calcolata è l’evidenziare separato delle attività di una tale unità.
Al contribuente che effettua degli investimenti sui mezzi fondamentali nella propria attività registrata, viene
riconosciuto il diritto al credito d’imposta dell’ammontare del 20% dell’investimento effettuato. Tuttavia il
fattore limitante resta la particolarità che il credito d’imposta non pu essere superiore ò al 50% dell’imposta
calcolata dell’anno in cui è stato effettuato l’investimento. Al contribuente, il quale secondo la legge che regola la
contabilità, è stato raggruppato nella piccola impresa, viene riconosciuto il diritto al credito d’imposta
nell’ammontare del 40% dell’investimento effettuato nei mezzi fondamentali nella propria attività registrata,
con l’eccezione che non può essere superiore al 70% dell’imposta calcolata dell’anno in cui l’investimento è
stato effettuato.
La parte non utilizzata del credito d’imposta può essere trasferita sul conto dell’imposta sul reddito dei futuri
periodi calcolati, durante 10 anni al massimo, e fino ai limiti sopraindicati.
I mezzi fondamentali non saranno considerati: autovetture, tranne le automobili destinate ad essere usate come
taxi, le automobili destinate a noleggio ed a scuole guida e le autovetture speciali con dispositivi integrati per gli
infermi; mobili, tranne i mobili per l’arredamento degli alberghi, dei motel, dei ristoranti, delle case per i
giovani, i bambini e i lavoratori; tappeti; opere d’arte figurativa e quella applicata e oggetti decorativi per
l’arredamento dello spazio e neanche l’attrezzatura e l’inventario con il write off stimato.
Nel caso dell’espropriazione di mezzi fondamentali prima della scadenza del periodo di tre anni dal giorno della
fornitura, il contribuente perde il diritto al credito d’imposta ed è tenuto a pagare l’imposta non pagata, che
viene indicizzata tramite il tasso dell’aumento dei prezzi al minuto secondo i dati dell’organo nazionale
Profilo Serbia 96
competente entro cinque giorni dal giorno dell’espropriazione di quei mezzi.
Al contribuente che a tempo indeterminato assume degli impiegati nuovi, l’imposta calcolata sui redditi
dell’impresa viene diminuita nel periodo di imposta per l’ammontare equivalente all’ammontare che fa il 100%
del reddito lordo, cioè degli stipendi pagati a quegli impiegati, aumentati per le appartenenti entrate pubbliche
pagate a carico del datore di lavoro. Il credito d’imposta viene riconosciuto anche nel caso quando il
contribuente annulla il contratto di lavoro con un certo numero degli impiegati, se nello stesso periodo
d’imposta assume a tempo indeterminato un certo numero di impiegati superiore a quello degli impiegati con
cui è stao annullato il contratto di lavoro.
Il contribuente ha il diritto all’ammortamento accelerato rispetto ai mezzi stabili che servono a:
 Prevenzione dell’inquinamento dell’aria, delle acque e dei terreni, controllo dell’inquinamento acustico,
risparmio di energia, forestazione, raccolta e utilizzo di rifiuti come materie grezze industriali o
combustibili energetici;
 Ricerca scientifica;
 Formazione e addestramento del personale.
Il diritto all’ammortamento accelerato viene concesso al contribuente anche per l’hardware dei computer.
Il contribuente che investe nei propri mezzi fondamentali, oppure nei cui mezzi fondamentali un’altra persona
investe più di 600 millioni dinari, il quale utilizza quei mezzi per un’attività registrata all’interno della
Repubblica e nel periodo di investimento assume a tempo indeterminato almeno 100 persone in più, viene
esentato dal pagamento dell’imposta sul profitto d’impresa nel periodo di dieci anni, proporzionalmente a
quell’investimento. L’esenzione d’imposta viene applicata dopo l’adempimento delle condizioni enumerate, dal
primo anno in cui è stato effettuato il reddito imponibile.
Il contribuente, il quale secondo le norme che regolano l’incentivazione degli investimenti nell’economia
nazionale, esercita l’attività su un territorio di particolare interesse per la Repubblica, viene esentato dal
pagamento delle imposte sui redditi d’impresa per il periodo di 5 anni, a condizione che:
 abbia investito nei propri mezzi fondamentali, oppure che un’altra persona abbia investito nei suoi
mezzi fondamentali più di 6 millioni dinari;
 stia usando l’80% del valore dei mezzi fondamentali nell’attività registrata su un territorio di particolare
interesse per la Repubblica;
 il contribuente assuma a tempo indeterminato almeno 5 persone in più, durante il periodo di
investimento;
 almeno l’80% degli impiegati a tempo indeterminato abbia la residenza e il domicilio sul territorio di
particolare interesse per la Repubblica.
L’esenzione d’imposta si effettua proporzionalmente all’investimento. L’esenzione d’imposta si applica dopo
l’adempimento delle condizioni sopraindicate, a partire dal primo anno in cui è stato effettuato il reddito
imponibile. Gli impiegati a tempo indeterminato su un territorio di particolare interesse per la Repubblica
saranno ritenuti quelli che hanno lavorato presso quel datore di lavoro e hanno avuto la residenza ed il
domicilio sul territorio di particolare interesse per la Repubblica, almeno per nove mesi nell’anno solare.
L’unità organizzativa competente dell’Ufficio Imposte accerta l’adempimento delle condizioni per l’utilizzo delle
incentivazioni fiscali.
¹ Le compagnie che operano nel commercio internazionale, si rafforzano con una rete di centri regionali volti a
razionalizzare ed accentrare i servizi di gestione tra cui servizi di call centers, servizi strategici (shared services
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centers), logistici e di distribuzione.
Opportunità da seguire con attenzione si potranno presentare nei settori dell’agroindustria, dell’information
and communication technology e della meccanica. Il Paese, infatti, necessita di ammodernare ed espandere la
propria agroindustria mentre, per quanto riguarda l’ICT, presenta tutte le caratteristiche di un mercato in
espansione e nelle prime fasi di sviluppo. Per quanto riguarda invece la meccanica, è innanzitutto da
sottolineare come la mancanza di manutenzione e di aggiornamento tecnologico negli ultimi 10-20 anni
determini una potenziale domanda di impianti e macchinari che sono di necessità vitale per la ripresa e lo
sviluppo dell’attività produttiva.
Profilo Serbia 98
19 IMPOSTE E CONTRIBUTI
19.1 Imposte e contributi
Società commerciali
Le società commerciali sono tenute a pagare le imposte sul reddito dell’impresa; tutte le forme dell’impresa
(società commerciali) sono i contribuenti di questa imposta, nonché le cooperative che guadagnano vendendo i
prodotti sul mercato o offrendo i servizi dietro compenso.
Imposte
Imposta sul reddito d’impresa
I contribuenti dell’imposta sul reddito dell’impresa sono tutte le forme dell’impresa (società commerciali),
nonché le cooperative che effettuano i redditi vendendo i prodotti sul mercato o prestando i servizi dietro
compenso (Legge sulle imposte sul reddito dell’impresa, “Gazzetta Ufficiale della Repubblica di Serbia”, n. 25/01,
80/02, 43/03, 84/04). Il contribuente, ai sensi della suddetta Legge, è anche la persona giuridica se ottiene
redditi vendendo i prodotti sul mercato o prestando i servizi dietro compenso.
Presentazione della dichiarazione dei redditi
Il contribuente è tenuto a presentare all’organo competente per le imposte la dichiarazione dei redditi nella
quale è stata calcolata l’imposta e il bilancio delle imposte per il periodo per il quale l’imposta viene accertata.
Oltre alla dichiarazione dei redditi e al bilancio delle imposte, il contribuente è tenuto a presentare all’organo
competente per le imposte anche il bilancio consuntivo, il bilancio d’esercizio, il rapporto sulle circolazioni
monetarie, la relazione sulle modifiche intervenute sul capitale, nonché l’altra documentazione specifica
prescritta dalla legge.
La dichiarazione dei redditi viene presentata all’organo competente per le imposte entro 10 giorni dal termine
del periodo previsto per la presentazione della relazione finanziaria.
Il contribuente che nel corso dell’anno avvia un’attività, è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi entro
15 giorni dal giorno di iscrizione al registro dell’organo competente. Nella dichiarazione dei redditi il
contribuente dichiara la stima delle entrate, delle uscite e dei profitti per quell’anno.
Reddito imponibile
La base imponibile sui profitti dell’impresa è il reddito imponibile.
Il reddito imponibile viene accertato nel bilancio delle imposte, accordando i profitti del contribuente dimostrati
nel bilancio consuntivo, fatto in conformità agli standard di contabilità internazionali e alle norme che regolano
la contabilità, nel modo stabilito dalla Legge sulle imposte sui profitti d’impresa.
Il tasso d’imposta sul profitto d’impresa è del 10%.
Il periodo di imposta per il quale viene calcolata l’imposta sul profitto d’impresa è coincidente con un anno di
esercizio. L’anno di esercizio corrisponde a un anno solare, tranne in caso di cessazione o avvio di un’attività nel
corso dell’anno, il che comprende anche le modifiche dello stato.
Calcolo e pagamento dell’imposta
Il contribuente è tenuto a calcolare nella dichiarazione dei redditi l’imposta sul reddito, per il periodo di imposta
Profilo Serbia 99
per il quale viene presentata la denuncia.
Nel caso il contribuente abbia pagato un ammontare d’imposta inferiore a quello che avrebbe dovuto pagare
secondo l’obbligazione calcolata nella dichiarazione dei redditi, sotto forma di acconto, è tenuto a pagare la
differenza al più tardi entro la presentazione della dichiarazione di redditi. Oltre alla dichiarazione dei redditi, il
contribuente è tenuto a presentare la prova del pagamento della differenza dell’imposta.
Nel caso il contribuente, sotto forma di acconto, abbia pagato un ammontare d’imposta superiore a quello che
avrebbe dovuto pagare secondo l’obbligazione calcolata nella dichiarazione dei redditi, il sovrappiù sarà
calcolato come acconto per il periodo seguente o sarà restituito al contribuente a sua richiesta.
Il contribuente nel corso dell’anno paga le imposte sui redditi sotto forma di acconti mensili, la cui consistenza
viene stabilita sulla base della dichiarazione dei redditi dell’anno precedente in cui denuncia anche i dati
necessari per lo stabilimento della consistenza dell’acconto nell’anno successivo. L’acconto mensile dell’imposta
sul reddito si paga fino al 15 del mese per il mese precedente.
Il pagamento degli acconti mensili ai sensi della dichiarazione dei redditi si effettua il primo giorno del mese
successivo rispetto al mese in cui la denuncia è stata presentata.
Fino all’inizio del pagamento dell’acconto mensile, il contribuente nel corso dell’anno corrente, paga l’acconto
mensile nell’ammontare corrispondente all’acconto mensile dell’ultimo mese del periodo d’imposta precedente.
Sull’ammontare degli acconti mensili non pagati entro il termine stabilito, il contribuente è tenuto a calcolare e
a pagare anche l’interesse ai sensi della legge regolante la procedura e l’amministrazione delle imposte.
Imposta sul valore aggiunto (IVA)
I tassi IVA sono i seguenti:
• Tasso IVA standard – 18% (per la maggior parte dei beni tassabili);
• Tasso IVA ridotto – 8% (per beni alimentari di base, giornali quotidiani, accessori ecc.)
L’IVA è l’imposta generale per il consumo che viene calcolata e versata per la fornitura dei beni e per la
prestazione dei servizi in tutte le fasi della produzione e della circolazione dei beni e dei servizi, nonché per
l’importazione dei beni e dei servizi, qualora non sia previsto diversamente dalla Legge sull’imposta sul valore
aggiunto (“Gazzetta Ufficiale della Repubblica di Serbia”, n. 84/2004, 86/2004, 61/2005). L’Imposta sulla
circolazione è sostituita il 01 gennaio 2005 con l’Imposta sul valore aggiunto.
Il contribuente è la persona che indipendentemente esercita la circolazione dei beni e dei servizi, all’interno
dello svolgimento delle attività. L’attività è l’occupazione costante del produttore, del negoziante o del fornitore
di servizi esercitata a scopo di guadagno, comprendendo anche le attività che riguardano lo sfruttamento delle
ricchezze naturali, l’agricoltura, la forestazione e le professioni autonome. Viene considerato che il contribuente
eserciti l’attività anche quando l’esercita all’interno di un’unità lavorativa. Il contribuente è la persona a nome
della quale e/o per conto della quale si effettua la fornitura di beni e la prestazione di servizi. Il contribuente è la
persona che effettua la fornitura dei beni, ossia la prestazione dei servizi a nome proprio, e per conto di un’altra
persona.
Principio dell’obbligazione d’imposta
L’obbligazione d’imposta inizia il giorno in cui si effettua una delle azioni seguenti:
 circolazione dei beni e dei servizi;
Profilo Serbia 100
 pagamento nel caso il compenso o la parte del compenso sia stato pagato prima della circolazione dei
beni e dei servizi;
 principio dell’obbligazione del pagamento del debito doganale in caso d’importazione dei beni, e nel
caso quell’obbligazione non esisti, il giorno in cui l’obbligazione del pagamento di quel debito sarebbe
iniziata.
La base imponibile in caso di circolazione dei beni e dei servizi è l’ammontare del compenso (in contanti,in
merce o in servizi) che il contribuente riceve o dovrebbe ricevere per i beni forniti ossia per i servizi prestati, il
che comprende anche le sovvenzioni che sono immediatamente collegate al prezzo di quei beni o di quei servizi,
IVA esclusa, qualora non sia previsto diversamente dalla Legge sull’Imposta sul Valore Aggiunto. Nella base
imponibile vengono calcolati anche:
1. accise, dogana ed altre tasse d’importazione, nonché le altre entrate pubbliche, tranne l’IVA;
2. tutte le spese secondarie che vengono calcolate dal contribuente nel conto finale al destinatario dei beni e dei
servizi.
La base imponibile non comprende:
 sconti ed altri abbassamenti dei prezzi, che vengono concessi al destinatario dei beni o dei servizi nel
momento dell’effettuazione della circolazione dei beni o dei servizi;
 ammontare che il contribuente riscuote a nome e per conto di un’altra persona, nel caso
quell’ammontare venga trasferito sulla persona a nome della quale e per conto della quale il pagamento
è stato effettuato.
Nel caso il compenso o la parte del compenso non sia indicata in denaro, ma in forma della circolazione dei beni
e dei servizi, la base imponibile sarà considerato il valore di mercato di quei beni e servizi al giorno della loro
fornitura IVA esclusa.
Il tasso comune dell’IVA per la circolazione sottoposta all’imposta dei beni e dei servizi o per l’importazione dei
beni è del’18%.
Le cose seguenti non sono assoggettate al pagamento dell’IVA: servizi di trasporto ed alti servizi legati
all’importazione dei beni (secondo le condizioni dal 19, comma 2, della Legge sull’Imposta sul Valore Aggiunto);
circolazione dei beni che vengono mandati o trasportati all’estero da parte del contribuente o da un terzo, con la
sua autorizzazione; circolazione dei beni che il destinatario estero o un terzo, con la sua autorizzazione, manda
o trasporta all’estero; circolazione dei beni che il destinatario estero trasporta nel bagaglio che porta con sé
all’estero (nel caso i beni vengano trasportati prima del termine di tre mesi solari dopo la fornitura di quei beni;
se il valore totale dei beni forniti è superiore a 150 euro nel controvalore in dinari secondo il cambio medio
della Banca Nazionale di Serbia, IVA inclusa); entrata dei beni nella zona franca, al di fuori dei beni destinati al
consumo finale nella zona franca; prestazione dei servizi di trasporto e degli altri servizi agli utenti delle zone
franche legate immediatamente con l’entrata dei beni nella zona franca; trasporto dei beni nei duty free della
dogana degli aeroporti aperti al traffico internazionale dove è organizzato il controllo doganale e quello dei
passaporti, a scopo di vendita ai viaggiatori ai sensi delle norme doganali (duty free), nonché fornitura dei beni
dai negozi duty free; servizi dei lavori sui beni mobili forniti da parte del destinatario estero del servizio nella
Repubblica, o quelli importati a scopo di ingentilimento, riparazione o installazione, e i quali dopo
l’ingentilimento, la riparazione o l’installazione vengono trasportati o inviati all’estero da parte del fornitore dei
servizi, del destinatario estero o di una terza persona autorizzata da parte di loro; servizi di trasporto ed altri
servizi immediatamente collegati all’esportazione, al transito o all’importazione temporanea dei beni, al di fuori
Profilo Serbia 101
dei servizi esenti dall’IVA senza il diritto alla ritenuta fiscale ai sensi della Legge sull’Imposta sul Valore
Aggiunto; servizi di trasporto internazionale di persone tramite aereo, con l’eccezione che per la compagnia
aerea non residente l’esenzione dal pagamento delle tasse vale soltanto nel caso di reciprocità; fornitura degli
aeromobili, assistenza, riparazione, manutenzione, servizi di charter e noleggio degli aeromobili, che vengono
usati prevalentemente con un compenso nel traffico aereo internazionale, nonché le consegne, il noleggio, le
riparazioni e la manutenzione dei beni destinati all’equipaggiamento di quegli aeromobili; circolazione dei beni
e dei sevizi destinati ai bisogni immediati degli aeromobili sopramenzionati; servizi del trasporto internazionale
delle persone con le navi nel traffico fluviale, con l’eccezione che per l’impresa non residente che effettua il
trasporto internazionale delle persone con le navi nel traffico fluviale, l’esenzione dal pagamento delle tasse vale
soltanto nel caso di reciprocità; fornitura delle navi, l’assistenza, le riparazioni, la manutenzione e il noleggio
delle navi, che prevalentemente si usano con un compenso nel traffico fluviale internazionale, nonché la
fornitura, il noleggio, la riparazione e la manutenzione dei beni destinati all’equipaggiamento di quelle navi;
circolazione dei beni e dei servizi destinati ai bisogni immediati di quelle navi; forniture dell’oro alla Banca
Nazionale di Serbia; beni e servizi destinati a:
1. necessità ufficiali degli uffici di rappresentanza diplomatici e di quelli consolari;
2. bisogni ufficiali delle organizzazioni internazionali, qualora quello sia previsto dal contratto internazionale;
3. bisogni personali dello staff degli uffici di rappresentanza diplomatici e quelli consolari, il che comprende
anche i membri delle loro famiglie;
4. bisogni personali dello staff straniero delle organizzazioni internazionali, il che comprende anche dei membri
dello loro famiglie, qualora quello sia previsto dal contratto internazionale;
circolazione dei beni e dei servizi che si effettua ai sensi dei contratti sulla donazione stipulati con la Unione
Statale di Serbia e Montenegro, cioè con la Repubblica. Quel contratto prevede che non verranno pagate le spese
d’imposta dai mezzi finanziari ricevuti; circolazione dei beni e dei servizi che viene effettuata ai sensi dei
contratti sui crediti, cioè sui prestiti, stipulati fra l’Unione Statale di Serbia e Montenegro, cioè la Repubblica e
l’organizzazione finanziaria internazionale, cioè un altro stato, nonché fra una terza parte e l’organizzazione
finanziaria internazionale, cioè un altro paese in cui la Repubblica di Serbia appare come garante, oppure
contro-garante, qualora quei contratti prevedano l’esenzione dal pagamento delle tasse dai mezzi finanziari
ricevuti; servizi di mediazione che si riferiscono alla circolazione dei beni e dei servizi sopramenzionati.
Il contribuente che è tenuto a pagare l’imposta sul valore aggiunto è tenuto a:
1. presentare la denuncia per l’IVA (denuncia di evidenza);
2. consegnare i conti sull’effettuata circolazione dei beni e dei servizi;
3. evidenziare ai sensi di questa legge;
4. calcolare e pagare l’IVA e presentare le denunce dell’imposta.
Il contribuente che nei precedenti 12 mesi aveva effettuato profitto totale superiore a 2.000.000 dinari è tenuto
a presentare le denunce dell’imposta all’organo competente per le imposte, al più tardi entro il termine della
prima scadenza per la consegna della denuncia dell’imposta periodica.
L’organo competente per le imposte consegna al contribuente la conferma dell’effettuata evidenza dell’IVA. Il
contribuente è tenuto per iscritto a comunicare all’organo competente per le imposte le modifiche dei dati
necessari per il calcolo e il pagamento dell’IVA dalla denuncia di evidenza, al più tardi entro 15 giorni dal
giorno dell’effettuata modifica. Il contribuente è tenuto a notificare il codice fiscale (c.f.) in tutti i documenti ai
sensi della Legge sull’Imposta sul Valore Aggiunto.
Profilo Serbia 102
Il contribuente è tenuto a consegnare il conto o un altro documento che serve a titolo di conto per ogni
circolazione dei beni e dei servizi verso gli altri contribuenti.
L’obbligo di consegna del conto esiste anche nel caso in cui il contribuente riscuota il compenso o una parte del
compenso prima che sia effettuata la circolazione dei beni e dei servizi (pagamento in anticipo), però nel conto
finale vengono detratti i pagamenti in anticipo nei quali l’IVA è inclusa.
Periodo d’imposta, presentazione della dichiarazione dei redditi, calcolo e pagamento dell’IVA
1. Il periodo d’imposta per cui viene calcolata l’IVA, presentata la dichiarazione dei redditi e pagata l’IVA è il
mese solare per il contribuente il quale negli ultimi 12 mesi aveva effettuato un profitto totale superiore a
20.000.000 dinari o il quale stima che nei prossimi 12 mesi effettuerà un profitto totale superiore a 20.000.000
dinari.
2. Il periodo d’imposta per cui viene calcolata l’IVA, presentata la dichiarazione dei redditi e pagata l’IVA è il
trimestre solare per il contribuente il quale negli ultimi 12 mesi aveva effettuato un profitto totale inferiore a
20.000.000 dinari o il quale stima che nei prossimi 12 mesi effettuerà un profitto totale inferiore a 20.000.000
dinari.
3. Per i contribuenti che per la prima volta avviano l’attività nell’anno solare corrente, per l’anno corrente e per
l’anno solare successivo, il periodo d’imposta è un mese solare.
Il contribuente presenta all’organo competente per le imposte la dichiarazione dei redditi sul modulo prescritto,
entro 10 giorni dalla scadenza del periodo d’imposta.
Il contribuente presenta la dichiarazione dei redditi indipendentemente dal fatto se durante il periodo d’imposta
sia assoggettato al pagamento dell’IVA.
IVA all’8%
Secondo un speciale tasso d’imposta dell’8% viene tassata la circolazione dei beni e dei servizi o l’importazione
dei beni seguenti: pane e altri prodotti da forno, latte e prodotti caseari, farina, zucchero, olio commestibile di
girasole, granoturco, colza, soia e olive, grassi commestibili animali e vegetali e miele; acqua potabile, a
eccezione di quella imbottigliata; frutta fresca, refrigerata o congelata, verdura, carne, pesce ed uova; cereali,
girasole, soia, barbabietola e colza; farmaci, insieme a quelli per l’uso veterinario; mezzi ortottici e protesici,
nonché i mezzi medici – prodotti che vengono impiantati chirurgicamente nell’organismo; materiale per la
dialisi; concime, mezzi per la protezione delle piante, dei semi per la riproduzione, del materiale per la
piantagione, concime misto con micelio, miscugli foraggeri completi destinati all’alimentazione del bestiame e
del bestiame vivo; libri scolastici e mezzi scolastici; quotidiani; pubblicazioni monografiche e di serie; legna;
servizi di alloggio presso alberghi, motel, ostelli, pensioni e campeggi; servizi comunali; servizi che vengono
pagati tramite i biglietti per gli spettacoli di cinema o di teatro, per le fiere, per i circhi, per i parchi divertimenti,
concerti (eventi musicali), mostre, eventi sportivi, musei e gallerie, giardini botanici e giardini zoologici, nel caso
la circolazione di questi servizi non sia esentata dal pagamento dell’IVA; gas naturale; primo trasferimento dei
diritti di disposizione sugli spazi d’alloggio, nonché sulle quote di proprietà in quegli spazi.
Nel caso il destinatario dei diritti o della quota della proprietà all’alloggio, prima della scadenza del termine di
cinque anni dal giorno dell’ottenimento dei diritti di disposizione o della quota di proprietà, modifica la
destinazione d’uso dello spazio d’alloggio, è tenuto a pagare la differenza dell’IVA fra il tasso generale e quello
comune dell’IVA.
Profilo Serbia 103
Imposta sul reddito dei cittadini
Ai sensi della Legge sull’Imposta sul reddito dei cittadini (“Gazzetta Ufficiale della Repubblica di Serbia”, n.
24/01, 80/02, 135/04, 62/06, 65/06, 10/07), il datore calcola e paga l’imposta sul reddito con il tasso di 12%
sull’imponibile, costituito dal reddito realizzato (tasso d’imposta di 12% sui redditi si applica dal 01 gennaio
2007).
Il guadagno viene considerato, ai sensi di questa legge quel guadagno che si effettua sulla base del rapporto di
lavoro, definito dalla legge regolante i rapporti di lavoro e degli altri redditi dell’impiegato.
Guadagno, ai sensi della Legge sull’Imposta sui redditi dei cittadini, viene considerato anche il compenso
concordato e gli altri profitti che vengono effettuati esercitando dei lavori temporanei e periodici sulla base del
contratto stipulato direttamente con il datore di lavoro, nonché sulla base del contratto stipulato tramite la
cooperazione giovanile o quella studentesca, tranne nel caso in cui il contratto è stipulato con una persona che
non ha più di 26 anni compiuti, se questa studia nelle istituzioni di media, superiore e alta formazione.
La base imponibile sui redditi è costituita dal profitto pagato, ossia quello effettuato (dal articolo 13, comma 1 e
articolo 14 fino al 14 b della Legge sull’imposta sul reddito dei cittadini), diminuito per l’ammontare di
5.000,00 dinari al mese.
Il fondatore, cioè il membro di una società commerciale è allo stesso tempo l’assicurato, la persona fisica
impiegata nella società commerciale della quale è il fondatore, ossia il membro, indipendentemente dal fatto se
abbia avviato il rapporto di lavoro con la società commerciale. Sotto il termine di lavoro, oltre al raporto di
lavoro, vengono considerate anche la presentazione e rappresentazione della società commerciale sulla base
dell’iscrizione al registro del tribunale competente, nonché lo svolgimento delle autorizzazioni concernenti la
gestione degli affari e degli affari concernenti la gestione ai sensi della legge che regola la posizione dei soggetti
commerciali.
Contributi
L’obbligo di pagamento dei redditi è prescritto dalla LEGGE SUI REDDITI PER L’OBBLIGATORIA
ASSICURAZIONE SOCIALE (“Gazzetta Ufficiale della Repubblica di Serbia”, n. 84/2004, 61/2005)
Le disposizioni dell’articolo 12 della sopraindicata Legge prevedono che, quando l’assicurato effettua dei redditi
sulla base di fattori diversi (rapporto di lavoro, attività autonoma, contratti, etc.), il contributo per
l’assicurazione pensionistica obbligatoria e per quella sanitaria viene calcolato e pagato su tutte queste basi fino
all’ammontare della base annuale dei contributi più alta. Un’eccezione di queste disposizioni è rappresentata
dall’obbligazione di calcolo e di pagamento dei contributi per l’assicurazione pensionistica obbligatoria e per
quella sanitaria sulla base dell’impiego, ossia sulla base dell’attività autonoma, la quale esclude l’obbligo di
pagamento dei contributi sulla base dell’attività agraria. La base annuale dei contributi più alta è costituita un
ammontare cinque volte più alto del profitto medio annuale nella Repubblica, versato nell’anno per cui vengono
calcolati e pagati i contributi. L’ammontare nominale della base annuale più alta, viene reso noto dal ministro
competente per i lavori di finanza.
La base mensile dei contributi più bassa è costituita dal 40% del profitto medio nella Repubblica versato nel
trimestre precedente per il quale sono stati resi noti i dati dell’organo nazionale competente per i lavori di
Profilo Serbia 104
statistica, qualora non sia previsto diversamente dalla Legge.
La base mensile dei contributi non pu essere più bassa della più bassa base mensile ò dei contributi.
Calcolo, accertamento e pagamento dei contributi
La persona tenuta al calcolo e al pagamento dei contributi dalla base e sulla base per gli impiegati, per le
persone scelte, nominate ed elette e per le persone che esercitano le attività temporanee e periodiche, è il datore
di lavoro. ll datore di lavoro è tenuto a calcolare ed a pagare i contributi contemporaneamente con il
versamento del profitto, delle differenze di guadagno o del compenso concordato per le attività temporanee e
periodiche, secondo le prescrizioni vigenti nel momento del versamento di quelle entrate.
Nel caso il datore di lavoro non effettui il pagamento entro il 30 del mese corrente per il mese precedente, è
tenuto a calcolare e a versare i contributi per il mese precedente sulla base più bassa dei contributi, al più tardi
entro quel termine.
Aliquote sui contributi
 per l’assicurazione pensionistica obbligatoria e quella di invalidità – 22 %
 per l’assicurazione sanitaria obbligatoria – 12,3 %
 per l’assicurazione nel caso di disoccupazione – 1,5 %
Quando i contributi vengono pagati contemporaneamente dalla base e sulla base, il calcolo dei contributi si
effettua secondo le tasse seguenti:
 per l’obbligatoria assicurazione pensionistica e quella di invalidità – 11 %
 per l’assicurazione sanitaria obbligatoria – 6,15 %
 per l’assicurazione nel caso di disoccupazione – 0,75 %
All’imprenditore che a tempo indeterminato notifica il termine dello svolgimento delle attività, ai sensi della
legge, per quel periodo rimane fermo l’obbligo di pagamento dei contributi, tranne in caso presenti la domanda
all’Ufficio delle Imposte per il pagamento dei contributi durante quel periodo.
Imprenditori
Imprenditori (proprietari dei negozi) pagano l’imposta sui redditi del lavoro autonomo (Legge sull’imposta sul
reddito dei cittadini, “Gazzetta Ufficiale della Repubblica di Serbia”, n. 24/01, 80/02, 135/04, 62/2006,
65/2006).
A differenza delle società commerciali, agli imprenditori può essere consentito il pagamento delle imposte e dei
contributi a forfait, sotto le certe condizioni. Più dettagliate informazioni sulle condizioni che l’imprenditore
deve compiere per poter pagare a forfait e sugli altri dettagli legati al pagamento delle imposte degli
imprenditori (negozi), potete trovare alla pagina “imprenditori imposte e imprenditori contributi”.
Imposte
Imposta sul reddito del lavoro autonomo
Gli imprenditori (proprietari dei negozi) pagano l’imposta sui redditi provenienti dall’attività autonoma (Legge
sull’imposta sui redditi dei cittadini, “Gazzetta Ufficiale della Repubblica di Serbia”, n. 24/01, 80/02, 135/04,
62/2006, 65/2006).
Profilo Serbia 105
Contribuente
Il contribuente dei redditi provenuti dall’attività autonoma è la persona fisica che ottiene dei redditi esercitando
le attività dall’articolo 31 della Legge sull’imposta sul reddito dei cittadini, nonché la persona fisica che ottiene
dei redditi dall’agricoltura e dalla selvicoltura, nel caso su questa base sia la persona tenuta a pagare l’imposta
sul valore aggiunto in conformità alla legge che regola l’imposta sul valore aggiunto (qui di seguito:
imprenditore).
• Profitto dell’attività autonoma viene considerato il profitto effettuato dalle attività commerciali, prestando i
servizi professionali ed altri sevizi intellettuali, nonché il profitto degli altri servizi, qualora su quel profitto
l’imposta non venga pagata su un’altra base, secondo la Legge sull’imposta sul profitto dei cittadini.
Il profitto dell’attività autonoma viene considerato anche quel profitto effettuato dallo sfruttamento continuo o
stagionale del terreno a scopo non agrario (scavo della sabbia, della ghiaia e delle pietre, produzione del calce,
del mattone, del carbone di legna, etc.), allevamento del pollame tramite gli incubatori e delle altre attività del
genere, indipendentemente dal fatto se siano registrate presso l’organo competente (articolo 31 della Legge sul
profitto dei cittadini).
Base imponibile
Il reddito imponibile proveniente dall’attività autonoma è il profitto imponibile, qualora non sia previsto
diversamente dalla Legge sull’imposta sul reddito dei cittadini.
Il reddito imponibile viene accertato nel bilancio delle imposte, accordando i profitti del contribuente dimostrati
nel bilancio consuntivo, fatto in conformità agli standard di contabilità internazionali e alle norme che regolano
la contabilità, nel caso l’imprenditore pratichi una duplice contabilità, ossia ai sensi della prescrizione
dell’articolo 49 della legge sull’Imposta sul reddito dei cittadini, nel caso l’imprenditore pratichi una semplice
contabilità.
All’imprenditore- fondatore di un negozio societario,il reddito imponibile viene accertato proporzionalmente
alla sua partecipazione al profitto, secondo l’atto costitutivo di un negozio societario. L’ammortamento dei mezzi
permanenti viene riconosciuto agli imprenditori come uscita nell’ammontare e nel modo stabilito per le persone
giuridiche dalla legge regolante l’imposta sul reddito d’impresa e da un atto sub-legislativo promulgato sulla
base di questa legge.
Il tasso d’imposta sul reddito proveniente dall’attività autonoma è del 10%.
Incentivazioni fiscali
Agli imprenditori vengono riconosciute le incentivazioni fiscali sulla base dell’ammortamento accelerato dei
mezzi permanenti, degli investimenti sui mezzi fondamentali nell’attività propria registrata e sulla base
dell’impiego degli impiegati nuovi a tempo indeterminato, secondo le condizioni e in modo in cui vengono
riconosciute alle persone giuridiche secondo la legge che regola l’imposta sul reddito d’impresa.
Al contribuente che effettua l’investimento nei mezzi fondamentali nella propria attività registrata, l’imposta
calcolata viene diminuita per il 40% dell’investimento effettuato. Credito d’imposta non pu ò essere superiore al
70% dell’imposta calcolata per l’anno in cui l’investimento è stato effettuato. La parte non usata del credito
d’imposta può essere trasferito sul conto d’imposta dei futuri periodi contabili, durante 10 anni al massimo, e
fino ai limiti sopraindicati.
Profilo Serbia 106
I mezzi fondamentali non saranno considerati: autovetture, tranne le automobili destinate ad essere usate come
taxi, le automobili destinate a noleggio ed a scuole guida e le autovetture speciali con dispositivi integrati per gli
infermi; mobili, tranne i mobili per l’arredamento degli alberghi, dei motel, dei ristoranti, delle case per i
giovani, i bambini e i lavoratori; tappeti; opere d’arte figurativa e quella applicata e oggetti decorativi per
l’arredamento dello spazio e neanche l’attrezzatura e l’inventario con il write off stimato.
Nel caso dell’espropriazione di mezzi fondamentali prima della scadenza del periodo di tre anni dal giorno della
fornitura, il contribuente perde il diritto al credito d’imposta ed è tenuto a pagare l’imposta non pagata, che
viene indicizzata tramite il tasso dell’aumento dei prezzi al minuto secondo i dati dell’organo nazionale
competente per i lavori statistici . Il contribuente è tenuto a denunciare l’espropriazione dei mezzi fondamentali
all’organo d’imposta competente entro cinque giorni dal giorno dell’espropriazione di quei mezzi.
Al contribuente che a tempo indeterminato assume degli impiegati nuovi, l’imposta calcolata sui redditi
dell’impresa viene diminuita nel periodo di imposta per l’ammontare equivalente all’ammontare che fa il 100%
del reddito lordo, cioè degli stipendi pagati a quegli impiegati, aumentati per le appartenenti entrate pubbliche
pagate a carico del datore di lavoro. Il credito d’imposta viene riconosciuto anche nel caso quando il
contribuente annulla il contratto di lavoro con un certo numero degli impiegati, se nello stesso periodo
d’imposta assume a tempo indeterminato un certo numero di impiegati superiore a quello degli impiegati con
cui è stato annullato il contratto di lavoro.
Tassazione a forfait
L’imprenditore che rispetto alle circostanze non è in grado di gestire i libri contabili, ad eccezione di quelli sulla
circolazione effettuata, o la qual gestione degli stessi rende difficile lo svolgimento delle attività, ha diritto a
presentare una domanda di pagamento dell’imposta sui profitti dall’attività autonoma sul reddito stabilito
forfettariamente.
Il diritto alla tassazione a forfait non puo essere riconosciuto all’imprenditore:
 che è il fondatore del negozio societario;
 che esercita l’attività appartenente al campo di: commercio all’ingrosso e al minuto, tranne la
manutenzione e riparazione dei motoveicoli; alberghi e ristoranti; mediazione finanziaria e attività
riguardanti i beni immobili;
 nella cui attività investono anche delle altre persone;
 la cui circolazione totale dell’anno che precede l’anno per il quale viene stabilita l’imposta, ossia del
quale circolazione stimata al momento dell’avvio dell’attività sia superiore a 3.000.000 dinari (dal 01
gennaio 2007);
 che è il contribuente dell’imposta sul valore aggiunto, ossia che si decide per il pagamento dell’imposta
sul valore aggiunto ai sensi della legge che regola l’imposta sul valore aggiunto.
Ad eccezione di questi casi, per l’imprenditore che esercita un’attività commerciale o alberghiera all’interno di
un chiosco, rimorchio o di un altro oggetto di montatile o rimovibile, a sua richiesta, puo essere approvato il
pagamento d’imposta su un reddito stabilito forfettariamente.
La domanda per la tassazione a forfait puo essere presentata all’organo competente per le imposte fino al 30
novembre dell’anno corrente per l’anno successivo, ossia entro 15 giorni dal giorno dell’ iscrizione al registro
dell’organo competente.
L’organo d’imposta competente è tenuto a prendere una decisione sulla richiesta dell’imprenditore entro 30
giorni dal giorno di presentazione della domanda.
Se l’organo d’imposta competente non prende la decisione sulla richiesta entro il periodo previsto, la domanda
Profilo Serbia 107
per la tassazione a forfait verrà considerata accettata.
L’imprenditore a cui è stato riconosciuto il diritto alla tassazione a forfait, utilizza questo modo della tassazione
finché non si accerti che non esistono più dei motivi per la tassazione a forfait, cioè che le condizioni modificate
escludano il diritto alla tassazione a forfait.
In quel caso, l’organo competente per le imposte imporrà tramite una delibera la gestione dei libri contabili
dalla metà dell’anno corrente o dall’inizio dell’anno successivo.
L’imprenditore a cui il diritto alla tassazione a forfait viene cessato perchè è diventato il contribuente
dell’imposta sul valore aggiunto, è tenuto a gestire i libri contabili al più tardi entro il giorno quando diventa il
contribuente dell’imposta sul valore aggiunto ai sensi della legge che regola l’imposta sul valore aggiunto, senza
accertare l’obbligo di gestire i libri contabili con la delibera dell’organo per le imposte competente.
Codice fiscale
Il c.f. è il numero unico ed univoco della persona fisica, dell’imprenditore o della persona giuridica per tutti i
redditi pubblici e si conserva fino al momento della cessione dello status del contribuente.
Il codice fiscale viene usato nella procedura d’imposta ed è necessario registrarlo:
1. atto che viene presentato dal contribuente all’Ufficio imposte, alle organizzazioni dell’assicurazione sociale
obbligatoria, agli altri organi statali e alle organizzazioni e agli organi dell’autonomia territoriale e della
gestione autonoma locale;
2. atto che viene consegnato da parte dell’Ufficio Imposte al contribuente;
3. documento con il quale il contribuente effettua il pagamento d’imposta e secondarie spese d’imposta;
4. ordine con cui si impone alla banca il pagamento d’imposta e delle secondarie spese d’imposta;
5. atto che viene presentato dal contribuente agli organi e alle organizzazioni competenti per le gestione del
registro e dei conti, ai sensi dell’articolo 29 e 30 della Legge sulla procedura e sull’amministrazione delle
imposte. Nel caso il contribuente non denunci tutte le modifiche successive nella domanda per la registrazione,
ossia non presenti la documentazione e non dia delle informazioni richieste dall’Ufficio Imposte entro cinque
giorni dal giorno del principio delle modifiche dei dati, ossia dal giorno del ricevimento della domanda per la
consegna della documentazione e delle informazioni, l’Ufficio Imposte con una delibera espropria il
contribuente dal codice fiscale consegnato fino all’adempimento dell’obbligazione (denuncia delle successive
modifiche nella domanda, insieme alla consegna della documentazione). Una copia della delibera dev’essere
consegnata alla banca e all’organizzazione competente per il pagamento coatto dei mezzi finanziari dal conto
del contribuente.
La registrazione dei contribuenti viene effettuata presso l’Ufficio imposte.
Il codice fiscale devono avere:
1. persona giuridica residente;
2. organo statale e organizzazione, organo e organizzazione dell’autonomia territoriale o della gestione
autonoma locale, non appartenenti alla categoria della persona giuridica;
3. imprenditore residente;
4. persona fisica residente (tranne l’imprenditore residente) che effettua dei profitti o possiede il patrimonio
sottoposti alla tassazione;
5. unità permanente di lavoro costante di una persona giuridica non residente;
6. persona giuridica non residente che stabilisce il mandatario (ai sensi della disposizione dell’articolo 14,
comma 2 della Legge sulla procedura e sull’amministrazione delle imposte);
Profilo Serbia 108
7. persona fisica non residente che stabilisce il mandatario (ai sensi della disposizione dell’articolo 14, comma 2
della legge menzionata). La domanda per la registrazione sul modulo PR-1 – Modulo per la registrazione della
persona giuridica e delle unità commerciali, viene presentata oltre che dalla persona giuridica residente,
dall’organo statale e dall’organizzazione, etc., anche dalla persona giuridica non residente e da tutte le altre
persone residenti e non residenti non appartenenti alla categoria di persona fisica, ossia di imprenditore.
La domanda per la registrazione sul modulo PR-1 viene presentata dalla persona fisica non residente.
Nel caso l’Ufficio Imposte consegni il codice fiscale al contribuente ed effettui la registrazione sulla base della
domanda del contribuente, è tenuto a rilasciare subito la conferma, ed al più tardi entro cinque giorni lavorativi
dal giorno del ricevimento della domanda appropriatamente compilata.
La conferma viene consegnata al contribuente tramite l’unità organizzativa competente dell’Ufficio Imposte, il
che viene evidenziato separatamente.
19.2 Normativa tributaria
Le persone giuridiche sono tenute a versare l’imposta sugli utili aziendali. Lo stesso vale per le cooperative e per
gli enti senza scopo di lucro. Le persone giuridiche non residenti sono tenute a versare l’imposta sugli utili
aziendali prodotti dai siti operativi che operano in Serbia. Con la nuova legge sui profitti delle aziende del 2004,
l’imposta sugli utili aziendali in Serbia ha un’aliquota uniforme del 10% (il tasso piu’ basso nell’Europa Centro
Orientale, dopo il Montenegro). Secondo la legge sugli investimenti stranieri, una società di nuova costituzione
viene esentata dal pagamento dell’imposta sui profitti per un periodo di 5 anni se viene creata in area o regioni
sottosviluppate, mentre viene esentata dal pagamento dell’imposta per un periodo di 6 anni se viene creata in
aree o regioni sottosviluppate definite come prioritarie. Un contribuente che tragga utili da una attività da poco
avviata in un’area depressa gode di un credito di imposta per un periodo di 2 anni. Agli investitori stranieri
viene concesso uno speciale credito d’imposta. Se una persona straniera investe almeno il 10% del capitale netto
di un contribuente residente, il contribuente ha diritto ad un credito di imposta per un periodo di 5 anni dalla
data dell’investimento. Riguardo alle attività d’impresa, il livello ordinario di tassazione per le società di persone
e per le società di capitale è proporzionale e non pu essere inferiore al ò 20% e superiore al 30%.
Un’esenzione fiscale è usufruibile per il contribuente che effettua un investimento in beni materiali di almeno
600 milioni di dinari e crea durante lo stesso periodo almeno 100 nuovi posti di lavoro. L’ esenzione fiscale
decorre da quando entrambe le condizioni sono soddisfatte.
L’ esenzione fiscale è proporzionalmente basata sul rapporto tra investimenti interessati e beni totali dell’
impresa dopo l’ investimento. Il contribuente ha diritto all’ esenzione per un massimo di 10 anni sino a quando
sussistono le sopra menzionate condizioni. L’esenzione fiscale può essere applicata nel primo anno in cui
azienda ha realizzato profitti soggetti a tassazione.
I nuovi posti di lavoro, per essere tali, non è necessario che siano destinati a persone precedentemente iscritte
nelle apposite liste di disoccupazione.
La legge sul valore aggiunto (IVA, vedi sopra), pari al 18%, è stata approvata nel luglio 2004 dal Parlamento
Serbo ed è entrata in vigore dal 1 gennaio 2005.
Profilo Serbia 109
Tassa sui profitti aziendali
La tassa sui profitti aziendali viene pagata con una percentuale standard del 10%. I non-residenti sono tassati
solo in base ai loro profitti generati in Serbia. La base imponibile viene determinata secondo il profitto contabile
dichiarato nel bilancio dei profitti e delle perdite e conformemente ai principi contabili IFRS, la legislazione sulla
contabilità e i provvedimenti della legge sulla tassa sui profitti aziendali.
Tassa sul reddito personale
La tassa sul reddito personale è del 12% per i salari, mentre le altre rendite personali sono tassate generalmente
del 20%. La tassa sul reddito personale è pagabile da persone fisiche sulla base di diverse forme di entrate
generate durante l’anno solare. La base imponibile comprende i salari, le entrate derivate da agricoltura e
silvicoltura, dalla libera professione, da diritti d’autore e diritti di proprietà industriale, da capitale, da beni
immobili e da altre fonti.
Il contribuente è un residente in Serbia, con residenza o attività commerciali in loco o che trascorre in Serbia
almeno 183 giorni all’anno. I non-residenti sono tassati solo sulla base dei loro profitti generati in Serbia.
Tassa annuale sul reddito
Il reddito annuale è soggetto ad una tassazione del 10%. La tassa sul reddito annuale è imposta sulla base delle
entrate dei residenti. Per i cittadini non-serbi la tassa sul reddito annuale è applicabile se le loro entrate
risultano cinque volte maggiori rispetto al salario annuale medio in Serbia. L’aliquota d’imposta è del 10% del
reddito annuale che sia minore dell’ammontare di 8 salari medi e del 15% se supera detta cifra.
Tassa sulla proprietà
L’aliquota della tassa sulla proprietà è variabile e dipende se il contribuente mantiene o meno una contabilità
aziendale. Per i contribuenti che mantengono la contabilità aziendale, l’aliquota è dello 0,4%. Per i contribuenti
che non mantengono la contabilità aziendale l’aliquota è progressiva e dipende dalla base imponibile. Da un
punto di vista legale, la tassa sulla proprietà si applica sulle proprietà immobili rispetto alle quali un individuo
detiene diritti di proprietà, usufrutto, residenza, uso, sulle quali percepisce un affitto di lungo periodo (cioè per
più di 1 anno) e l’utilizzo di un terreno edificabile con un’area di oltre 10 acri. In questo caso, le proprietà
immobiliari sono considerate come edifici residenziali o commerciali, spazi ad uso ufficio, garage, palazzine e
spazi ricreativi.
Base Imponibile Aliquota d’imposta
Fino a 6,000,000 di RSD 0.4%
Da 6,000,000 a 15,000,000 di RSD 24,000 RSD + 0.8% dell’ammontare superiore a 6,000,000 RSD
Da 15,000,000 a 30,000,000 di RSD 96,000 RSD + 1.5% dell’ammontare superiore a 15,000,000 RSD
Oltre i 30,000,000 di RSD 321,000 RSD + 3% dell’ammontare superiore a 30,000,000 RSD
Profilo Serbia 110
Contributi per la previdenza sociale
I contributi per la previdenza sociale sono pagati sia dal datore di lavoro che dal lavoratore. La base imponibile
per il calcolo dei contributi per la previdenza sociale è il salario lordo. La base minima per i contributi consiste
nel 40% del salario mensile medio in Serbia, mentre la base massima è 5 volte il salario mensile medio. Il
panorama fiscale del paese prevede anche delle altre imposte indirette, come l’imposta patrimoniale che viene
versata da tutte le persone fisiche e giuridiche che possiedono beni immobili, hanno usufrutto su di essi, hanno
diritti di multiproprietà o ne sono locatari a lungo termine. L’imposta sul passaggio di proprietà viene versata da
colui che vende beni immobili, proprietà intellettuale o azioni. L’imposta sul passaggio di proprietà e’ del 5%. Le
accise, imposte sui consumi, riguardano beni, quali derivati dell’olio, tabacchi, bevande alcoliche vengono
praticate accise addizionali destinate a finanziare il deficit della previdenza sociale. Infine le imposte locali, per
l’uso di terreni in aree urbane, hanno delle aliquote che variano in base all’ubicazione, tipologia e destinazione
industriale dell’area mentre l’imposta per servizi pubblici locali rappresenta una dele principali forme di
tassazione.
Tabella delle principali aliquote d’imposta
Iva Tasso standard 18%, minimo 8%
Imposta sui profitti aziendali Tasso unico 10%
Trattenuta d’imposta 20% (per dividendi, profitti su azioni, diritti d’autore, redditi da
capitale, affitti su immobili ed altri beni )
Imposta sul reddito personale Salari 12%, altre rendite 20%
Imposta sul reddito annuale 10% o 15% ( per un reddito annuale inferiore o superiore al
corrispettivo di 8 redditi annuali medi in serbia)
Contributi per la previdenza sociale Contributi pensionistici e assicurazioni di invalidità 11%,
assicurazioni contro malattie 6,15%,
assicurazioni contro la disoccupazione, 0,75%
Imposta sulla proprietà Tassi variabili tra lo 0,4% ed il 3% oltre ad un ammontare fisso
Normativa del Lavoro
La normativa del lavoro è disciplinata dalla legge sul lavoro adottata nel dicembre del 2001, dalla Legge sui
diritti fondamentali del lavoro (G.U. SRJ, n 29/96) e il Contratto Generale Collettivo di lavoro (G.U. RS n 18/90,
10/92, 34/94, 65/94, 14/95, 29/95). Attualmente è in corso di approvazione la nuova legge sul lavoro.
Ogni società registrata in Serbia viene considerata come una società indipendente, di conseguenza i dipendenti
di una società che sia estera o locale, vengono reclutati alla stessa maniera. Solo per le filiali di una società
straniera è necessario che il 50% del personale sia di nazionalità serba, oltre a queste non esistono altre
restrizioni in fatto di assunzione.
Possono essere assunti con contratto i lavoratori che abbiano almeno compiuto 15 anni ed abbiano piena
capacità mentale. Il datore di lavoro è tenuto a stipulare contratti scritti con i dipendenti, indipendentemente
dalla loro nazionalità. La remunerazione viene definita sia per contrattazione individuale che collettiva. Il
salario minimo è fissato per contrattazione collettiva in base all’articolo 6 del contratto generale collettivo di
Profilo Serbia 111
lavoro. Il limite massimo di stipendio è liberalizzato, eccetto per società statali e finanziate dallo stato.
L’indennità di fine lavoro va dai 6 ai 12 stipendi netti del lavoratore a seconda del periodo lavorato.
19.3 Dogana
Struttura delle principali tariffe doganali
Beni Tasso
Materiali grezzi e semi-lavorati, sparti di ricambio e attrezzature non prodotti nel paese 1%
Materiali grezzi e semi-lavorati, sparti di ricambio e attrezzature non prodotti nel paese in quantità sufficiente 5%
Attrezzatura prodotto in quantità sufficiente nel paese 10%
Prodotti finiti industriali e agricoli prodotti in quantità sufficiente nel paese 20%
Beni di consumo che possono anche essere produzioni di materiali, ma non produzione domestica 10%
Beni di consumo esteri al cui scarsità influisce sul livello di vita interno al paese 15%
Beni di consumo prodotti nel mercato domestico 20%
Beni di lusso 30%
Tariffa doganale media
Il peso medio delle tariffe doganali è del 9,37%. la forbice delle tariffe va dal 1% al 30%, mentre il 50,16% dei
prodotti sono soggetti ad una forbice tariffaria fra l’1% ed il 5%, ed il 73,17% dei prodotti sono soggetti ad una
tariffa fra l’1% ed il 10%.
Tariffa doganale uniforme
La tariffa doganale uniforme è del 10% , e si applica a tutti quei beni il cui valore non supera i 3000 dollari..
Tariffa di liquidazione
la tariffa di liquidazione è dello 0.5%.
Dal 2007 ha introdotto una nuova legge tariffaria, che definisci le tariffe da applicare ai vari beni, in base al
criterio del “Most favored nation” (MFS). Per i beni che arrivano da altri paesi al di fuori della lista MFS le tariffe
doganali sono aumentate del 70 %, in realtà fino ad oggi l’unico paese verso il quale viene applicato il nuovo
principio è Taiwan
l’ultima modifica prima di questa era stata apportata nel 2005 con un incremento delle tariffe per 175 prodotti
soprattutto in alcuni settori, quali:
✔ Agricoltura
✔ Industria del cuoio
✔ Industria dei mobili
✔ Industria degli elettrodomestici per uso casalingo.
Attraverso la stessa modifica erano state abbassate le tariffe per 164 prodotti, quali materiali grezzi e semilavorati,
non prodotti in Serbia ed altri principalmente in settori quali:
Profilo Serbia 112
✔ Metallurgia nera
✔ Metalli Colorati
✔ Alluminio
✔ Industrai del legno
✔ Industria tessile
✔ Industria grafica
Per le tariffe doganali è in corso ed in esame lo studio di una riforma generalizzata, che presto dovrebbe
modificarne la struttura base.
Profilo Serbia 113
Profilo Serbia 114
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